
Per Kipling, tutte le epoche sono contemporanee. Gli eroi, i non-morti nel loro limbo storico, sono solo ibernati nel suolo inglese. Mondo minerale, vegetale e animale minacciano e soccorrono il dispotico, ma fragile artificio degli umani. In questa seconda parte del dittico dedicato a Puck, davanti allo sguardo dei protagonisti Dan e Una rispuntano vecchie e nuove conoscenze. Questa volta il "cast" è ancora più impressionante per varietà e importanza: l'ultimo re sassone Aroldo, la regina Elisabetta, il pirata Francis Drake e Washington, Talleyrand e Napoleone. Si passa dal neolitico alla Rivoluzione francese, si affronta l'Invincibile Armata, si attraversano le lande degli indiani nordamericani all'epoca della rivolta delle colonie.
Poeta, scrittore, saggista palestinese, Kanafani racconta due diaspore: quella palestinese e quella ebraica, eccomunate da un unico, tragico destino. Said, palestinese di Haifa, torna con la moglie, dopo vent'anni di esilio, nella sua città natale per rivedere fugacemente i luoghi amati e la casa, ora abitata da una famiglia di ebrei polacchi scampati ad Auschwitz, e per cercare il figlio, abbandonato durante la repentina e tragica fuga. Con grande umanità e forza emotiva, Ghassan Kanafani ci accompagna in questo viaggio nel presente e nel passato, dove riaffiorano da entrambe le parti il disagio e la tristezza della situazione, in un groviglio di sentimenti e passioni umane.
Halid ha molti conti in sospeso. Dalle trincee di Sarajevo è tornato con una reputazione da eroe, un incubo ricorrente e parecchio denaro di origini poco chiare. Per sbarazzarsi della prima gli basterà una partita di caccia con due amici d'infanzia, finita sparando con armi da guerra agli unici animali sopravvissuti nei boschi intorno al villaggio, i ratti. Per non vedere più quella bambina cadere sotto il fuoco incrociato dei cecchini sarà forse sufficiente smettere di dormire. Ma liberarsi del denaro, o moltiplicarlo, ed è il denaro con cui Halid vorrebbe riscattare il suo amore di un tempo, ora ostaggio di una donna e di una storia crudele, risulta più difficile.
Fuggito dalla Germania nazista nel 1934, Erich Dalburg si è stabilito a Londra ed è diventato Eric Devon, un perfetto gentleman inglese di cui nessuno, tranne la moglie Nora, conosce le vere origini. Dietro l'apparenza di una vita appagante, però, il dolore e il senso di colpa per aver sepolto il passato e reciso ogni legame con la famiglia di origine lo tormentano segretamente, finché, nel 1956, rientrando in piroscafo da un viaggio in Brasile, la convivenza forzata con il petulante Herr Grubach, fiero all'eccesso del proprio paese e della sua rinascita, e l'incontro con una giovane americana lo costringono a uscire allo scoperto. È il primo passo per riappropriarsi di un'identità e di una lingua che credeva perdute e tornare alla vita. Mesi dopo, a Berlino, sua città natale - fra macerie, vuoti, nuove barriere, ma anche nel fervore della ricostruzione - Erich assiste al graduale, sorprendente disvelarsi di quanto accadde davvero ai suoi cari. Costretto infine a riconoscere i propri errori, è pronto a chiedersi se in quella patria ritrovata non ci sia forse ancora posto per lui e per quelli della sua generazione, ai quali i più giovani avranno il diritto di porre le loro scomode domande.
Il portoghese Yanez de Gomera e il principe malese Sandokan vedono minacciati i loro beni, le loro stesse vite e quelle dei loro amici quando subiscono l’attacco di una misteriosa forza maligna che si manifesta attraverso una nebbia verde e lascia dietro di sé una scia di cadaveri. I due vecchi pirati libertari sono allora costretti a richiamare a raccolta le Tigri della Malesia per intraprendere quella che si presenta come la più pericolosa delle loro avventure. Una vera e propria discesa agli inferi su un’imbarcazione che porta il nome di La Mentirosa. Ben presto incontreranno Friedrich Engels, il professor Moriarty, sottomarini minacciosi, società segrete cinesi, Rudyard Kipling, i postriboli della Cambogia, gli orangutan del Borneo, trafficanti di schiavi, una sopravvissuta della Comune di Parigi, fondamentalisti islamici, filologi greci, la flotta militare britannica, filosofi stoici, piante carnivore, messaggi cifrati, banchieri filippini alleati di José Martí, spie antimperialiste… Paco Ignacio Taibo II sceglie di scrivere, sotto forma di pastiche, un nuovo, avvincente capitolo della saga salgariana. Un intreccio di avventura, sesso e politica, dove felicemente coesistono lo spirito ribelle e antimperialista del narratore, l’attenzione alla Storia e i grandi modelli del feuilleton ottocentesco.
Gli esordi dei detective di casa Sellerio: il primo caso sulla strada di Petra Delicado e il suo incontro con Garzón, Massimo e i vecchietti del BarLume tra pettegolezzi e briscole in cinque, il tormentato vicequestore Rocco Schiavone e la sua prima indagine sulla neve.
Struggenti e ingegnose, le storie racchiuse in "Risvegli nel buio" raccontano di una rivelazione che capovolge l'esistenza. Le protagoniste, figlie inconsapevoli di uomini e donne che, in veste di vittime o di carnefici, hanno vissuto in prima persona gli orrori dell'Olocausto, sono colte nel momento in cui la verità sulla loro ascendenza, cercata o respinta che sia, sbaraglia ogni loro certezza. In "La casa sulla Kronenstrasse" una newyorkese di adozione, spinta da alcune parole pronunciate dalla madre sul letto di morte, affronta un viaggio oltre Oceano per ritrovarsi, per la prima volta, a casa. L'ebrea ortodossa di "La scimmia di porcellana" vive con rigore la propria identità fino a quando, per amore della figlia maggiore, accetta di mettere a nudo un passato insospettabile. In "La lampada" un oggetto raccapricciante eppure prezioso diventa il simbolo di una comunione ideale fra tre donne che si trasmettono tacitamente il testimone della vita. E i ruoli di psichiatra e paziente si dilatano a esplorare più antichi e inquietanti legami in "Oscure pulsioni del sangue".
"A cinque anni, una sera in cui i miei genitori erano andati al cinema, svegliandomi nel buio mi misi a gridare terrorizzato. Dopo pochi minuti, che a me sembrarono ore, venne in camera mia la fedele Cristina, una vecchia domestica afflitta da una leggera forma di demenza e che si credeva sposa di Gesù. Per calmarmi, mi raccontò una storia..." Nelle storie l'uomo nasconde la sua sapienza. Dentro dei semplici racconti incastona i suoi valori e i suoi insegnamenti, risponde ai suoi interrogativi più potenti. In questo libro Jodorowsky ha scelto il meglio delle favole di saggezza delle culture di tutto il mondo: sufi, mediorientale, ebraica, indù, cinese, buddhista... E con la sua lettura e la sua interpretazione ne ha tirato fuori gli aspetti più mistici, e quelli più quotidiani. Perché anche gli adulti, a volte, hanno bisogno di favole. "Ognuno dei racconti che riporto in questo libro mi ha aiutato a placare la mia fame e la mia sete. Sono tutti delle metà che ci vengono offerte dalla tradizione orale. Le altre metà abitano già nella nostra anima. Unendo ogni racconto con la sua interpretazione, plachiamo un poco la nostra fame."
Tre adolescenti di ritorno da una sessione di surf su un furgoncino tappezzato di sticker, tre big wave rider, esausti, stralunati ma felici, vanno incontro a un destino che sarà fatale per uno di loro. Incidente stradale, trauma cranico, coma irreversibile, e Simon Limbres entra nel limbo macabramente preannunciato nel suo cognome. Da quel momento, una macchina inesorabile si mette in moto: bisogna salvare almeno il cuore. La scelta disperata del trapianto, straziante e inevitabile, è rimessa nelle mani dei genitori. Intorno a loro, come in un coro greco, si muovono le vite degli addetti ai lavori che faranno sì che il cuore di Simon continui a battere in un altro corpo. Tra accelerazioni e pause, ventiquattro ore di suspense, popolate dalle voci e le azioni delle persone che ruotano attorno a Simon, genitori, dottori, infermiere, équipe mediche, fidanzata, tutti protagonisti dell'avventura, privatissima e al tempo stesso collettiva, di salvare un cuore, non solo organo, ma sede e simbolo della vita.
Di Saul Steinberg si può dire che incarnasse un genere d'arte di cui era l'unico rappresentante, cultore e maestro, circondato da un'invisibile ed ecumenica platea di spettatori ammirati. Nemico di ogni clamore teatrale Stenberg si decise solo negli ultimi anni a raccontare la prima parte della sua vita. Anni travagliati e fascinosi, ma questo frammento di autobiografia doveva toccare qualche corda segreta se Steinberg non si decise mai a pubblicarlo. E solo oggi, a un anno dalla morte, può apparire in Italia nella sua prima edizione.
Cinque racconti per cinque personaggi che, in seguito a eventi improvvisi e dolorosi, si interrogano sul significato della propria vita e sulla possibilità di essere felici. Nel primo racconto, due compagni di università, Setsuko e Iwakura, sono legati da un'intensa amicizia destinata a trasformarsi in un amore profondo. Il secondo racconto, parla di un tentativo di avvelenamento ai danni di Matsuoka, una ragazza che lavora in una casa editrice. Matsuoka rimette in discussione il legame con le persone che credeva di amare e decide di tornare per un po' di tempo nel paese natale dove, grazie alla quiete e alle attenzioni della nonna, recupera la fiducia in se stessa e nei rapporti umani. Il terzo racconto è una tragica storia di amicizia tra bambini. Mitsuyo, una scrittrice affermata, ricorda il suo rapporto con Makoto, un amico d'infanzia con il quale trascorreva tutti i pomeriggi dopo la scuola. Il quarto racconto narra le vicende di una ragazza ingenua che nonostante le avversità riesce a vivere in armonia con se stessa, sempre accompagnata e protetta da uno sguardo soprannaturale. L'ultimo racconto, che dà il titolo al libro, ha come protagonista Mimi, una ragazza che scopre il tradimento del fidanzato. Decide allora di cambiare città per cercare di dimenticarlo e incontra Nishiyama, la felicità: un piatto di riso al curry buonissimo fatto mescolando per caso alcuni ingredienti avanzati, tragicamente impossibile da ripetere una seconda volta con lo stesso, identico sapore.