
La Maravillosa è un Country Club, quartiere chiuso e controllato da guardiani e severe misure di sicurezza, con campo da golf e lussuose abitazioni: un microcosmo dove sembra sia obbligatoria la serenità, se non proprio la felicità. Ma la vita del prestigioso club viene sconvolta quando, nella sua lussuosa villa, Pedro Chazarreta viene trovato con la gola tagliata e un coltello in mano. Il presunto suicidio, però, suscita dubbi, e un giornale si ostina a voler approfondire la vicenda. Vengono incaricati di indagare Nurit, detta Betibú, scrittrice, considerata la "dama nera" delle lettere argentine, e un giovane cronista inesperto. I due sono affiancati da Jaime Brena, un altro giornalista molto più navigato, ma messo da parte perché considerato anziano; insieme formano un'improbabile ma riuscitissima squadra d'investigazione. Pian piano il mistero si infittisce, i tre scoprono che la morte di Chazarreta è legata ad altre morti, apparentemente accidentali, di alcuni suoi vecchi compagni di scuola, uniti da un oscuro passato e da un orribile crimine. E ora qualcuno sembra essersi preso il disturbo di vendicare quest'antica hybris. Chi si nasconde dietro questa intricata faccenda?
Dopo il grande successo di Tua, torna Claudia Piñeiro con una nuova eroina – soprannominata Betibú per la sua somiglianza con il personaggio dei fumetti Betty Boop – e un nuovo romanzo. Un giallo agile e appassionante, una commedia nera tesa e divertente, una sottile critica alla società argentina, un romanzo che conferma tutto il talento dell’autrice.
Il libro
La Maravillosa è un country club, quartiere chiuso e controllato da guardiani e severe misure di sicurezza con campo da golf e abitazioni esclusive: un microcosmo dove sembra sia obbligatoria la serenità, se non proprio la felicità. Gladys, domestica del signor Chazarreta, si sottopone alle estenuanti code per accedere alla dimora del padrone, dandoci la visione di un’umanità “addetta ai servizi” anche da questa parte del mondo protetto e asettico dell’esclusivo country club. Ma quando Chazarreta viene trovato con la gola tagliata e un coltello in mano, il presunto suicidio suscita dubbi, e un giornale si ostina a voler approfondire la vicenda. Vengono incaricati di indagare Nurit, detta Betibù, scrittrice, considerata la “dama nera” delle lettere argentine, e un giovane cronista inesperto. Assieme a un altro giornalista molto più navigato, ma messo da parte perché considerato anziano, formano un’improbabile ma riuscitissima squadra d’investigazione, al tempo stesso divertente e molto efficace. Pian piano il mistero si infittisce, i tre scoprono che la morte di Chazarreta è legata ad altre morti, apparentemente accidentali, di alcuni vecchi compagni di scuola, uniti da un oscuro passato e da un antico crimine. E ora qualcuno sembra essersi preso il disturbo di vendicare quest’antica hybris. Chi si nasconde dietro questa vendetta?
Claudia Piñeiro, già apprezzata in Italia per il romanzo Tua – straordinario thriller di crimini in famiglia dalle atmosfere hitchcockiane – torna con Betibù: una storia incalzante in cui dispiega tutto il suo talento narrativo.
Betibù verrà portato sul grande schermo dal regista argentino Miguel Cohan nel 2012.
Fino a poco tempo fa, nel villaggio si viveva bene. Si facevano feste, si mangiava di tutto. Agu e il suo amico Dike giocavano per strada, davanti al sorriso delle donne e dei vecchi. La mattina andavano a scuola, la domenica in chiesa. E ogni sera, Agu si faceva leggere da sua madre qualche pagina della Bibbia, affascinato dalle mille storie che conteneva. Poi, però, è arrivata la guerra. Agu, costretto a diventare soldato per i ribelli, deve ora obbedire agli ordini di uomini-belva come Comandante. Deve uccidere nel più brutale dei modi, per non essere ucciso. Impara tutte le atrocità. Solo la fantasia, l'amicizia, la nostalgia della famiglia gli permettono di resistere alla violenza e alla fame. Gli permettono di sopravvivere, come una bestia braccata, una bestia senza patria. Con un linguaggio tagliente come la lama di un machete eppure capace di improvvisi squarci di poesia, "Bestie senza una patria" racconta una storia di vita e di morte, la storia di un bambino obbligato a crescere, e a perdere l'innocenza, nel peggiore dei modi (e dei mondi) possibili.
Bersaglio notturno è un thriller letterario, appassionante e sofisticato, di uno dei più grandi narratori sudamericani contemporanei. I fatti si svolgono nel 1972, nella provincia di Buenos Aires, quella che Piglia chiama la “pampa umida”, un anno prima del ritorno di Perón in Argentina. Tony Durán, un dandy mulatto, un forestiero nato a Portorico ed educato come un nordamericano nel New Jersey, approda in una piccola cittadina di provincia. Il motivo apparente del suo arrivo è la sua relazione con Ada e Sofía Belladonna, sorelle gemelle, figlie di una delle principali famiglie del luogo. Durán le ha conosciute ad Atlantic City, lì hanno vissuto un felice ménage à trois, e le ha seguite in Argentina, dove poi viene trovato morto nella sua stanza d’albergo in circostanze misteriose. Incaricato dell’indagine è il vecchio commissario Croce, dotato di un intuito quasi sovrannaturale. Da Buenos Aires arriva anche Emilio Renzi, personaggio ricorrente nei romanzi di Piglia, come inviato speciale di un quotidiano per riferire degli avvenimenti delittuosi della cittadina. Situato nell’impassibile paesaggio della pianura argentina, Bersaglio notturno è un romanzo giallo ma anche un racconto che intreccia archeologie familiari, che narra la vita di uno di quei paesini di campagna, chiusi come pollai, isolati da tutto, dove la gente delira un po’ per non morire di noia.
Sono inanellate in questo libro, una dopo l'altra, le perle più luminose dello scrittore bengalese Rabindranath Tagore, premio Nobel per la Letteratura, che celebrò l'amore umano e divino incantando generazioni di lettori in tutto il mondo. Ogni gioiello di questo scrigno prezioso declina in mille sfumature l'amore per se stessi, per gli altri, per Dio e l'intera Creazione. Sono schegge narrative, liriche e parabole, alcune tradotte per la prima volta in Italia. La straordinaria capacità evocativa del narratore-poeta fa risuonare a ogni pagina echi della grande letteratura sacra e profana: da Gilgamesh al Cantico dei Cantici, dalla Bhagavad gita ai mistici Sufi, da Dante a Shakespeare fino ai romantici Wordsworth e Keats. Cesellando frasi e versi con sensibilità tutta orientale, Tagore crea intarsi di rara bellezza, una preziosa alchimia che abbraccia cielo e terra e che prova ai pessimisti che l'amore, quello autentico, vince sempre: sul dolore, sull'ingiustizia, sulla morte.
Lo spagnolo protagonista di "Una bellezza convulsa" si trova sequestrato in un piccolo casolare da una banda di terroristi. L'unica compagnia è costituita dal suo sequestratore che, viso incappucciato, gli lascia la razione giornaliera di cibo. Le giornate sono lunghe e per passarle l'uomo pensa e ripensa alla sua vita, alle ragioni che lo hanno condotto a questa prigionia. Mille volte al giorno compie quei cinque passi che costituiscono lo spazio della sua stanza; mille volte al giorno la memoria ritorna ai suoi viaggi nei Paesi Baschi, alla sua vita passata, alla vita in assoluto.
La storia di una donna ebrea "dorata, violetta e bella" e della ragnatela di eventi che comincia a tessersi intorno a lei in un luogo e in un momento che sono un compendio alle atrocità: Varsavia, primavera del 1943.
Nel 1942, nell'imminenza della battaglia delle Midway, le truppe giapponesi occupano due isole al largo dell'Alaska. L'anno successivo gli americani le riconquistano con una azione cruenta, e nella furia della ritirata quattro cani appartenenti alle unità cinofile nipponiche vengono lasciati indietro. I soldati appena sbarcati non possono saperlo, ma si tratta di esemplari di una casta di combattenti eccezionali. Sono tre pastori tedeschi e uno di razza hokkaido, e questo è solo l'inizio della loro storia. Nell'arco della seconda metà del XX secolo, "il secolo delle grandi guerre e dei cani soldato", diventeranno protagonisti e testimoni di straordinarie vicende. Presi in consegna dai nuovi padroni, due di loro verranno impiegati nelle battaglie decisive della guerra del Pacifico; uno diventerà il cane da slitta più famoso d'America, mentre l'ultimo, fedele ai giapponesi, trascinerà un drappello di nemici verso un campo minato. Con il trascorrere dei decenni i numerosi eredi di questa dinastia si diffonderanno in tutto il pianeta, selezionati, allevati e addestrati con la massima cura per essere impiegati negli scenari più stupefacenti -la guerra di Corea, l'oscurità dei tunnel sotterranei in Vietnam, poi in Afghanistan, oppure al servizio della squadra antinarcotici della polizia messicana negli anni Settanta, o ancora del KGB, della mafia russa e di quella cecena. Cani che si innamorano, fanno figli, li vedono vivere e morire, fuggire e non tornare mai più...
Tredici racconti. Tredici frammenti di vite. Storie d'amore. Gli incontri veri o immaginati dell'autrice con alcuni grandi scrittori del ventesimo secolo. La storia che da il titolo alla raccolta, vede un professore di biologia di Johannesburg ripercorrere la propria storia familiare. Al centro un tema paradossale e significativo: se un tempo tutti desideravano avere almeno una goccia di sangue bianco nelle vene, oggi vale l'esatto contrario, e avere almeno un sedicesimo di sangue di colore è raccomandato quasi si trattasse di un indizio di "nobiltà sociale". Con mano sicura Gordimer indaga fra le pieghe dei sentimenti e del rapporto di coppia: attraverso i sensi (udito, olfatto) i diversi protagonisti prendono coscienza di dolorose verità.
Tredici racconti. Tredici frammenti di vite. Storie d'amore. Gli incontri veri o immaginati dell'autrice con alcuni grandi scrittori del ventesimo secolo. La storia che da il titolo alla raccolta, vede un professore di biologia di Johannesburg ripercorrere la propria storia familiare. Al centro un tema paradossale e significativo: se un tempo tutti desideravano avere almeno una goccia di sangue bianco nelle vene, oggi vale l'esatto contrario, e avere almeno un sedicesimo di sangue di colore è raccomandato quasi si trattasse di un indizio di "nobiltà sociale". Con mano sicura Gordimer indaga fra le pieghe dei sentimenti e del rapporto di coppia: attraverso i sensi (udito, olfatto) i diversi protagonisti prendono coscienza di dolorose verità.
"Questo libro è una pura delizia. Una Lolita dai ritmi più cinematografici, un giovane Holden sullo sfondo della guerra del Golfo: può far pensare a tanti antenati letterari ma fondamentalmente ha la sua voce, fresca, ironica, sorprendente, irritante. È la voce di Jasira, tredicenne mandata a vivere a Houston con il padre libanese, che si ritrova a fare i conti con il suo corpo che cresce troppo in fretta e fa uno strano effetto agli uomini. Tra la scuola che non le piace e la casa che al pomeriggio è troppo vuota, travolta dai suoi orgasmi e manipolata da un vicino che potrebbe essere suo padre e sarà il suo primo seduttore, Jasira scopre il sesso, muovendosi in territorio sconosciuto, e non ha nessuno che l'aiuti a fare il punto sulla mappa. Potrebbe essere un disastro ma c'è Melina, la vicina incinta e già piuttosto materna, e allora si può cominciare a sperare nel futuro e nell'amore, che è poi quello che tutti, Jasira per prima, cerchiamo." (Cristina De Stefano).
L'omicidio e lo stupro di sua sorella Rachel, figlia modello, ha distrutto la famiglia di Katherine. Katherine, 17 anni, si trasferisce a Sidney da una zia, per sfuggire al senso di colpa (lei era presente e si è salvata), all'invadenza dei giornalisti e cercare di ricostruirsi una vita normale, nell'anonimato. Ma quando Alice, la ragazza più bella e affascinante della scuola, invita proprio lei alla sua festa di compleanno, la sua energia contagiosa irrompe nella vita di Katherine, le restituisce la spensieratezza della sua età e la riscatta dal suo drammatico segreto. Alice diventa la sua migliore amica. All'inizio è generosa, comprensiva, trascinante. Poi si rivela sempre più egoista, persino crudele: sembra intenzionata a far soffrire chiunque la circondi. E non accetta che nessuno la metta da parte, tanto meno Katherine. Non solo perché le vuole bene. C'è qualcos'altro che vuole da lei. Anche Alice nasconde un terribile segreto.