
La pioggia di fine estate è implacabile e lava via ogni traccia: ecco perché stavolta la scena del crimine è un enigma indecifrabile. Una sola cosa è chiara: chiunque abbia ucciso la donna, ancora non identificata, l'ha fatto con la cura meticolosa di un chirurgo, usando i propri affilati strumenti per mettere in scena una morte. Perché la morte è uno spettacolo. Lo sa bene, Enrico Mancini. Lui non è un commissario come gli altri. Lui sa nascondere perfettamente i suoi dolori, le sue fragilità. Si è specializzato a Quantico, lui, in crimini seriali. È un duro. Se non fosse per quella inconfessabile debolezza nel posare gli occhi sui poveri corpi vittime della cieca violenza altrui. È uno spettacolo a cui non riesce a riabituarsi. E quell'odore. L'odore dell'inferno, pensa ogni volta. Così, Mancini rifiuta il caso. Rifiuta l'idea stessa che a colpire sia un killer seriale. Anche se il suo istinto, dopo un solo omicidio, ne è certo. E l'istinto di Mancini non sbaglia: è con il secondo omicidio che la città piomba nell'incubo. Messo alle strette, il commissario è costretto ad accettare l'indagine... E accettare anche l'idea che forse non riuscirà a fermare l'omicida prima che il suo disegno si compia. Prima che il killer mostri a tutti - soprattutto a lui - che è così che si uccide.
Un'armatura vuota animata da uno spirito invisibile che riesce a farsi accettare tra i Paladini di Carlo Magno, un visconte diviso a metà da una palla di cannone che si scinde in una parte buona e in una cattiva, un barone che, per sfuggire a un rimprovero, si rifugia sopra un albero e passa in mezzo agli alti rami tutta la sua esistenza.
In questo volume l'autore racconta i suoi tre viaggi compiuti attraverso tutta l'Italia alla ricerca dei vini genuini, alcuni famosi, altri noti, altri ancora "scoperti" da Soldati stesso. Ma questa non è una semplice guida enologica: è un libro che parla di paesaggi, di uomini, di case, ville e castelli, incontrati e amorevolmente scrutati in un itinerario alla ricerca di una civiltà autentica, legata alla terra e al clima, che ha nel vino uno dei suoi prodotti più sinceri, frutto dell'equilibrio tra natura e cultura.
I miti sono le favole degli adulti, le grandi storie con le quali l’uomo si è raccontato a se stesso, ha provato a rispondere alle domande fondamentali. Nelle vicende di Ulisse e di Prometeo, negli amori fra Arianna e Teseo o fra Didone ed Enea, nelle peripezie della guerra di Troia, nei divini difetti di Zeus e Afrodite si possono leggere altrettanti insegnamenti su quello che siamo, e che dovremmo essere. Luciano De Crescenzo, dopo il successo di “Socrate e compagnia bella”, consegna al nipote Michelangelo, e con lui a tutte le nuove generazioni, dieci lezioni di vita profonde e affascinanti come solo i grandi miti sanno essere. E lo fa ovviamente con il suo spirito irresistibile, con la sua impareggiabile capacità di rendere i classici così magicamente familiari.
Dove fanno il nido i ragni? L'unico a saperlo è Pin, che ha dieci anni, è orfano di entrambi i genitori e conosce molto bene la radura nei boschi in cui si rifugiano i piccoli insetti. È lo stesso posto in cui si rifugia lui, per stare lontano dalla guerra e dallo sbando in cui si ritrova il suo piccolo paese tra le colline della Liguria, dopo l'8 settembre 1943. Ma nessuno può davvero sfuggire a ciò che sta succedendo qui e nel resto d'Italia. Neppure Pin. Ben presto viene coinvolto nella Resistenza e nelle lotte dei partigiani, sempre alla ricerca di un grande amico che sia diverso da tutte le altre persone che ha conosciuto. Ma esisterà davvero qualcuno a cui rivelare il suo segreto? Il romanzo di bruciante intensità che ha segnato l'esordio di Italo Calvino, per la prima volta in edizione illustrata da Gianni De Conno. Età di lettura: da 13 anni.
Il dominio di Roma è durato oltre dodici secoli. Milleduecento anni di una vicenda che si snoda, dagli albori leggendari fino al tramonto della civiltà classica, con il passo dell'epos. All'interno di questa Storia Valerio Massimo Manfredi, lo scrittore archeologo, ha più volte tratto la materia per raccontare le sue storie: personaggi celeberrimi, come Caio Giulio Cesare, semisconosciuti o anche del tutto inventati. Leggere i tre romanzi compresi in questo volume - Idi di marzo, L'Impero dei Draghi e L'ultima legione significa partire per un lungo viaggio a ritroso nel tempo, ripercorrere i momenti significativi del nostro passato: assistere all'assassinio di Cesare, all'incontro di un romano con un impero diverso da quello dell'Urbe ma altrettanto affascinante, al passaggio dall'antichità al Medioevo.
Arianna ha trentatré anni, ma il suo temperamento è deliziosamente infantile. Quando Giulio la incontra è conquistato da questa creatura smarrita, selvatica come una bimba abbandonata eppure bellissima e sensuale. Arianna entra nella sua vita con una naturalezza che lo strega e dal giorno in cui la sposa Giulio cerca di restituirle la luce che lei gli ha portato offrendole tutto ciò che potrebbe desiderare: anche quello che lui, a causa di un grave incidente, non può più darle. Così nella loro routine entrano a far parte gli appuntamenti del giovedì, organizzati da Giulio in persona: in un pied-à-terre o in una cabina sulla spiaggia gli uomini destinati a incontrare Arianna sono tenuti a rispettare poche regole inviolabili. Nella vita di questa coppia non ci sono segreti. Ogni tanto però Giulio è colto dalla consapevolezza che qualcosa gli sfugge: "Tu non mi hai detto tutto di te" le sussurra mentre non riesce a fare a meno di viziarla. Di segreti Arianna ne ha molti, e brucianti, ma quello che custodisce più gelosamente è il "tuttomio": una tana tutta sua, ricavata in un angolo del solaio. I giochi di Arianna e Giulio sono troppo torbidi e coinvolgenti per non farsi, con il passare del tempo, pericolosi... Ispirato alla vicenda dei marchesi Casati Stampa, ecco un gioco raffinato e colmo di ironia, che trascina i lettori attraverso il labirinto dell'eros, al cuore dell'amore e della perdizione, là dove - come nel mito di Arianna - il Minotauro vive nutrendosi dei desideri più oscuri e inconfessabili.
Alessandro Spera, il più famoso scrittore italiano, è scomparso da dieci anni. Nessuno ha sue notizie dal giorno in cui ha fatto irruzione al matrimonio del suo grande amore Mallory InWonderland con il surfista australiano Toby Paramore, trucidando brutalmente gli sposi e tutti gli invitati. Ma il suo decennale silenzio è rotto da un pacco che arriva nelle mani del celebre avvocato V.V. Contiene quello che tutto il mondo stava aspettando: la confessione di Spera. Però, ammonisce lo scrittore, per capire le ragioni che lo hanno spinto al folle gesto noto al pubblico come "il massacro di Barcellona" bisogna sciogliere tutta l'intricata matassa di fili e storie che lo ha portato in quella chiesa catalana armato di un mitra e di un machete. Il lettore si trova immerso in un'autobiografia esagerata e rocambolesca che ripercorre la vita dissoluta di Spera, narratore inattendibile e irresistibile, dalle prime esperienze sessuali alla scuola materna ai mesi trascorsi nelle fila della Legione Straniera, dalle performance come pornoattore e gigolò del demimonde torinese fino agli anni del successo hollywoodiano. Sempre all'ombra di un amore maledetto e disperato. Per Mallory, la sua "Mei". Morbida, spensierata, esplosiva. L'amore della sua vita. La sua bomba a mano sul cuore.
È l'autunno del 1944 e dopo il D-Day e lo sbarco in Normandia la guerra sembra essere in mano agli alleati. Ma Hitler non vuole arrendersi e l'avanzata delle truppe in Francia ha subito una battuta di arresto, con le vittorie naziste a Arnhem e nella foresta di Hürtgen. Le posizioni dei due schieramenti sembrano essersi stabilizzate. La Germania è pronta a lanciare l'ultima offensiva, che porterà alla grande battaglia delle Ardenne. Ma l'asso nella manica del Terzo Reich è un altro, un piano segreto concepito dallo stesso Hitler per affondare gli artigli direttamente nel cuore del nemico: Greif, l'Operazione Grifone. A capo del piano sarà il colonnello SS Otto Skorzeny, colui che ha liberato Mussolini sul Gran Sasso e che viene considerato da entrambe le parti "l'uomo più pericoloso d'Europa". Un manipolo di militari tedeschi, indossando uniformi americane, dovrà dunque portare scompiglio dietro le linee alleate, tagliando le comunicazioni, occupando depositi e incroci strategici. Al comando degli infiltrati viene ordinato 10 Sturmbannführer Helmut Kroller, campione di boxe, cresciuto a New York, una mente veloce, un temperamento violento e una perfetta conoscenza della lingua inglese. E soprattutto Kroller sarà incaricato di portare a compimento un'azione segreta e decisiva, da cui dipenderà l'esito della guerra stessa: l'assassinio del generale Eisenhower.
"Un'illustrazione di vastità universale, un'illustrazione che sia anche un microcosmo": così Jorge Luis Borges descrive il poema di Dante, e aggiunge: "non c'è cosa sulla terra che non sia anche lì, ciò che fu, ciò che è e ciò che sarà, la storia del passato e quella del futuro". Come non pensare che lo scrittore argentino avesse in mente, parlando della Commedia, le incisioni di Gustave Doré? Questo volume le riproduce in forma integrale, legando le immagini con didascalie narrative che consentono di ripercorrere il viaggio dantesco "leggendo" le tavole. Pubblicate, grazie all'opera di decine di artigiani incisori, tra 1861 e 1868, le centotrentacinque illustrazioni (più una, il ritratto di Dante) riscossero da subito un grande, meritato successo, tanto da disegnare i regni d'oltretomba nell'immaginario di più generazioni. Forse solo Michelangelo, nelle sue illustrazioni perdute per la Commedia, aveva saputo rendere con energia paragonabile la plasticità tormentata dei corpi dei dannati, solo Botticelli la grazia e la leggerezza angelica dei beati. Impareggiabile resta la capacità di Doré di creare paesaggi inediti, dai mostruosi antri infernali mai toccati dal sole alla luminosità rarefatta dell'Empireo.
Mentre una madre perde inesorabilmente la memoria, il figlio non fa che ricordare, anzi impara a ricordare. Il racconto della Casa Rossa è questo viaggio inversamente proporzionale, perché ora il tempo non fa più da fissativo ma da solvente: il dissolversi delle memorie della madre è il set dei ricordi del figlio. Nell'itinerario percorso in direzioni contrarie c'è la ricerca di un appuntamento, la rinnovata speranza di incontrarsi in qualche fortunato luogo dell'anima. Come la Casa Rossa, nel Cilento, dove si trovano le radici e le memorie, assieme autentiche e mitiche, di una famiglia. Risalendo di ricordo in ricordo, Giulio Scarpati "riracconta" alla madre, affetta dal morbo di Alzheimer, la storia della sua famiglia: ripercorre tutte le tappe del consueto viaggio a Licosa, per anni loro meta estiva e luogo a lei particolarmente caro, fa il ritratto nitido della persona vitale che era prima di ammalarsi, percorre ogni possibile strada per farla reagire e restituirle i ricordi delle cose, dei nomi, di una vita intera. E attorno alla Casa Rossa, il cuore della memoria condivisa, ruotano gli aneddoti più malinconici e più divertenti, a partire dal periodo della guerra e dai vecchi rituali cilentani, l'esplorarsi dei corpi, la scoperta del sesso. Passando per le vicende del Giulio angelo biondo, ragazzino sempre obbediente, al quale si contrappone l'alter ego Giulio il pazzo, meno inquadrato e più artista.

