
Il santo è il romanzo degli spostamenti e dei cambiamenti. Jeanne viaggerà dal Belgio all’Italia per ritrovare il suo innamorato; Pietro passerà dalla via del peccato al convento, e da
lì si muoverà seguendo un disegno imperscrutabile. Entrambi muteranno il loro reciproco amore, dapprima denso di passione, in qualcosa di diverso e – tuttavia – di immutata grandezza. Questi spostamenti sono parte di un cambiamento più radicale che Fogazzaro suggerisce sempre più chiaramente nel dipanarsi della vicenda. È alla Chiesa, alla comunità dei fedeli, che si richiede la più profonda e radicale trasformazione e il ritrovamento delle sue stesse radici. Una nuova conversione, insomma, che è il senso ultimo dell’esistenza del “santo”.
L'autore
Antonio Fogazzaro nacque a Vicenza nel 1842 da famiglia benestante. Laureatosi in legge, lasciò ben presto la strada dell’avvocatura per dedicarsi completamente alla letteratura. Scrittore tardivo, il suo primo romanzo, Malombra, che ebbe un discreto successo, è del 1881. Fogazzaro fu anche poeta e critico, ma è soprattutto alla tetralogia romanzesca che si apre con Piccolo mondo antico (1895) – e che comprende Piccolo mondo moderno (1901), Il santo (1905) e Leila (1910) – che deve la sua fama. Cattolico e convinto sostenitore dell’impegno dei credenti in politica, provò un forte disagio spirituale nei confronti del papato di Pio X e lo espresse in alcuni suoi romanzi: Il santo subì la condanna del Santo Uffizio nell’anno che seguì la sua pubblicazione.
Quanto le guerre e gli odi nazionalistici possono creare una profonda tana d’odio nel cuore delle persone? Quanto possono cambiare, anche a distanza
di anni, i progetti e le esistenze di chi ne è stato vittima? Giuseppe Vergnani, che un tempo si chiamava Jusuf Samirovic, è un giovane medico adottato da una coppia italiana, dopo essere sopravvissuto alle atrocità delle guerre che portarono alla divisione nella ex Iugoslavia. La sua crescita e la consapevolezza umana, di persona profondamente ferita, passano attraverso la riscoperta delle proprie radici, divenuta, a un certo punto della sua vita, necessaria. Per ritrovare pienamente se stesso, Peppe torna
sui luoghi in cui ha visto, bambino, i genitori massacrati da un odio assurdo quanto violento. La riscoperta di sé e il bisogno di fare verità sugli assassini, lo trascinerà dentro un vortice di passioni in cui amore, odio, tenerezza e vendetta si daranno appuntamento in un unico e fatale luogo. Un romanzo forte, etico, dalle cupe tinte shakespeariane e con un finale che è un inno alla speranza e alla memoria.
L'autore
Giovanni D’Alessandro nasce a Ravenna da famiglia abruzzese nel 1955. Laureato in Legge, vive e lavora a Pescara. Conoscitore profondo della letteratura anglosassone e appassionato d’arte, esordisce nel 1996 con il romanzo Se un Dio pietoso (Donzelli Editore) caso letterario, finalista ai premi Viareggio e Palazzo al Bosco, vincitore dei premi Penne-Mosca e Convegni Maria Cristina, tradotto in diverse lingue straniere. Nel 2004 pubblica I fuochi dei Kelt (Mondadori) con cui vince il premio Scanno, e nel 2006 La puttana del tedesco (Rizzoli) insignito del premio Fenice Europa 2007. Con le Edizioni San Paolo è apparso il suo primo libro di racconti, Il guardiano dei giardini del cielo (2008), premio Maiella, e Sulle rovine di noi (2009).
Gerd è un ragazzino come nessun altro. Vive nel campo di concentramento, in un sicuro alloggio per il personale, e molti lo considerano un mostro.
Le sue deformazioni lo allontanano dall’ideale della purezza ariana e lui deve la sua vita alla posizione del padre, un medico delle SS abbastanza influente da evitargli l’eliminazione. Nel suo alloggio Gerd conduce un’esistenza tranquilla anche se solo di poco scostata dall’orrore, immersa tra letture, dipinti e canzoni. La sua natura è buona e docile, ma la fine della guerra è alle porte, i russi si avvicinano e il campo diventa una furiosa bolgia di vendetta con cui dovrà confrontarsi. Da solo.
L'AUTORE
Graziano Versace nato a Belmore in Australia nel 1964. Laureato in Lettere Moderne, vive a Sant’Agata di Militello con la moglie e il figlio, dove attualmente insegna materie letterarie al Centro Territoriale Permanente. Finalista due volte al Premio Urania, ha pubblicato Raimondo Mirabile, futurista (Edizioni XII, 2010) e per le edizioni San Paolo Ladri di locandine (2009), Tutto il mondo dentro (2011) e L’angelo spezzato (2012).
Katia ha quattordici anni e vive con la madre, il padre se ne è andato anni prima lasciandole sole. Le due conducono un’esistenza precaria. Nel corso dell’ennesimo viaggio di trasferimento da una città all’altra incontrano Vincenzo, un bell’uomo giovane e simpatico che viaggia con un vistoso SUV nero e parla di non ben definiti “affari”.
Vincenzo corteggia la mamma e si conquista la simpatia di Katia. Ma fin da subito si rivela essere un truffatore che le coinvolge nei suoi raggiri convincendole del fatto che in fondo si tratti di azioni giustificate: il mondo è falsità e cattiveria e le vittime delle truffe cadono nell’inganno spinte dalla loro stessa avidità. Di volta in volta gli scrupoli di Katia e della mamma vengono vinti dalla capacità persuasiva di Vincenzo. E se il dubbio persiste, il desiderio di un po’ di stabilità e di qualcuno che si occupi di loro ha infine la meglio. Poi Vincenzo propone loro l’ultima grande truffa, quella che li sistemerà per sempre. Il meccanismo inesorabile prende il via, ma per Katia è sempre più difficile tenere a bada i rimorsi e condurre una doppia esistenza. Una storia avvincente e intensa per ragazzi e ragazze, che tocca temi di grande attualità.
l’AUTORE
Fabrizio Silei è nato a Firenze, ma vive e lavora a Castelvecchio, un piccolo borgo medievale della provincia pistoiese. Scrittore e illustratore, ha pubblicato il suo primo libro per ragazzi nel 2006. Da allora ha ricevuto importanti premi e riconoscimenti sia in Italia che all’estero, riscuotendo un crescente consenso di critica e di pubblico. Nel 2012 è stato finalista in Germania allo Jugendliteraturpreis e in Italia ha vinto il Premio Andersen. Katia viaggia leggera è il suo primo romanzo pubblicato con le Edizioni San Paolo.
Un romanzo che narra la storia vera di una vocazione tra le suore cappuccine di madre Francesca Rubatto; la crisi che spinge la protagonista Ilaria, juniores, ad abbandonare la strada intrapresa, per poi riprenderla definitivamente. Una storia per gli uomini e le donne di oggi, in particolare per i giovani, perché sia come una piccola luce sul cammino di tanti che sono alla ricerca di un posto nel mondo dentro un disegno più grande, una volontà di bene che Dio Padre ha sul mondo. Affinché ogni uomo sia pronto ad accogliere la chiamata. Capita, nella vita, di dover scegliere.
L'autore
Paolo Damosso, nato a Torino nel 1964, da quindici anni si occupa, come autore e regista, di produzioni televisive. Sono più di cinquanta i lavori realizzati per la Nova-T, il centro di produzione dei Padri cappuccini italiani, e tra questi ricordiamo: Un uomo in prestito al mondo sulla vita del card. Schuster; Padre Pio. Uomo di Dio, prodotto con la Rai; I fioretti di San Francesco; Io non lo so. Come autore delle sue sceneggiature, ha pubblicato il romanzo (da cui l’omonimo film) Una cosa in mente (San Paolo, 2006) su san Giuseppe Benedetto Cottolengo.
Milano. Elena e Vanni, una coppia di giovani in carriera, portano avanti una storia complicata ma rischiarata da un figlio, Massimo, 8 anni. Quando il bambino comincia ad accusare problemi di salute, la loro vita - compreso il rapporto di coppia - si sgretola rapidamente. Massimo è affetto da una strana malattia di cui anche i medici non sanno cosa fare. È a questo punto che una donna, dolce e silenziosa, fa irruzione nella vita di Elena. Si chiama Maria. Le due diventano amiche, ma Elena non può che domandarsi chi sia Maria. Quella donna misteriosa porta con sé un'influenza positiva su chi incontra. È una strega, una maga, una santa? O forse...? Elena inizia a prendere in considerazione la possibilità che Maria sia quella...
Verrebbe spontaneo considerare come "canto della Figlia di Sion" il "Magnificat", se qui non volessimo intendere qualcosa di molto più ampio, vale a dire la rivisitazione, nel cuore e nella mente della Vergine Maria, degli straordinari interventi dell'Altissimo sin dall'inizio dei tempi allorché, pensandola immacolata, la vide Madre del suo Figlio e Madre degli uomini. In concreto, è la riproposta della peregrinazione nella fede dell'"eccelsa Figlia di Sion", secondo la definizione del Concilio Vaticano II, che, sormontate prove, incertezze, sofferenze immani, raggiunse la piena chiarezza quando, il giorno di Pentecoste, anche su di lei si posò la luce dello Spirito Santo. Un libro denso di poesia e spiritualità.
Clelia e Diego. Lei è la maestrina seria e un po' noiosa, lui è l'esperto di marketing che si accompagna a una donna diversa ogni weekend: basta una strana notte e i due si troveranno uniti a fronteggiare l'inaspettato. Inaspettato è quel bambino che cresce nella pancia di Clelia e che lei non vuole; inaspettato è il mondo di Diego che frana come un castello di carte; inaspettati sono i misteri che la gravidanza scoperchia, tra stramberie e problemi di amici e famigliari. Inaspettata è la vita che cambia senza che tu sia pronto, e chissà che alla fine non abbia ragione lei. Con un intreccio di vicende ad alto contenuto emotivo e di situazioni divertenti, l'esordio di Nicola D'Attilio è un romanzo, leggero e profondo a un tempo, sull'amicizia e la famiglia; un manuale su come stare uniti e costruire la perfetta famiglia imperfetta
Best ha undici anni e vive con lo zio Tomlison ai margini di una grande palude; il padre, che non vede da molto tempo e che vorrebbe incontrare, è il guardiano del faro che si erge sul mare, lontano oltre la palude. Best ha pochi amici e viene preso di mira da un odioso ragazzino che con la complicità di altri lo fa sospendere da scuola: tra i falsi testimoni anche Rosa, la ragazzina di cui Best è segretamente innamorato. Lo zio allora decide di far incontrare Best con le persone che hanno conosciuto suo padre: un assassino amico di gioventù, una donna che lo ha amato, uno scultore che ricorda l'impresa di ricostruzione della segheria, il sindaco affarista della cittadina, un marinaio a cui ha salvato la vita? Ne esce un ritratto del padre che affascina Best e accende ancora di più il suo desiderio di incontrarlo. Fugge di casa per attraversare la palude e, sorprendentemente, Rosa decide di accompagnarlo. Cosa succederà alla fine del viaggio? Età di lettura: da 11 anni.
È l’ultima domenica di novembre e come vuole la tradizione, il vecchio
zio Peppe, napoletano d’altri tempi, si appresta a fare ’O Presepio. Con l’aiuto di Gennarino, un ragazzino di undici anni, e continuamente interrotto dagli inopportuni e divertenti commenti della moglie Luisella, zio Peppe dà via al rito dello scartocciamento, spiegando al ragazzo il significato di ogni statuina e di ogni elemento del presepe.
Nello stile della migliore commedia napoletana, Gennaro Matino ambienta il racconto in un umile basso di un qualunque quartiere popolare e dà
vita – attraverso il dialogo tra i tre personaggi – ai veri protagonisti: le statuine del presepe che nel corso dei secoli hanno narrato il miracolo della Santa notte, fissandola attraverso le immagini nella storia dell’umanità.
Gennaro Matino (Napoli 1956)
è parroco e docente di teologia pastorale nella sua città. Insegna Storia del cristianesimo presso l’Università Suor Orsola Benincasa di Napoli. Editorialista de Il Mattino e collaboratore di Avvenire, ha scritto su varie testate e diverse riviste pastorali. Ha vinto il premio Elsa Morante ragazzi 2007 con Angelo per un giorno (Feltrinelli). Tra le sue ultime pubblicazioni ricordiamo: Economia della crisi. Il bene dell’uomo contro la dittatura dello spread (2012); Come Tommaso. Parabole della fede (2012); Seguimi! Il vangelo dell’amore. Anno C (2012); Tenerezza di Parola. Riflessioni per la vita dai libri dei Proverbi, dei Salmi e della Sapienza (2013); Seguimi! Il Vangelo della gioia. Domeniche e feste. Anno A - Matteo (2013). Con Erri De Luca: Mestieri all’aria aperta (2004); Sottosopra (20072); Almeno 5 (2008). Con Blasco Pisapia: Il pastore della meraviglia a fumetti (2011).
Una rilettura della parabola evangelica del padre buono e dei due fratelli: del figlio prodigo e del figlio devoto. Un'analisi profonda della fede, di quel mistero complesso e meraviglioso che è il cuore umano, della profondità del peccato e della scoperta del perdono. Io sono fango porta il lettore a misurarsi con la terra da cui è tratto, terra che diventa fango quando si cede ai compromessi della vita e agli istinti promossi dall'egoismo più bieco. Ma è proprio in quel fango che l'uomo ritrova Dio, quel Dio che si fa carne, lasciandosi plasmare di quella stessa terra da cui il primo uomo è stato tratto.
Mary amava i cavalli. E sapeva come trattarli. Nessuno sospetta che la santità vada a cercare, come una strana predatrice, una ragazza in una sperduta regione dell'Australia. Che vada in mezzo alla vita dura di una famiglia dove il padre è un ombra lontana e dove c'è bisogno di tutto, eccetto di una che si mette a insegnare ai piccoli senza distinguere tra nativi e emigrati, tra poveri e ricchi. Dicevano che beveva, conobbe la scomunica, ma Mary non fermò i suoi cavalli e le sue suore e, in una terra abbandonata dagli uomini e da Dio, portò avanti la sua missione. Una grande storia ambientata in un mondo lontano, dove più selvaggio sembra il vento e più intenso il sentimento che agita gli uomini. Lei, Mary discussa e fiera, è diventata la prima santa australiana.

