
Anatolia, 260 d.C. L'assedio dei Persiani ha stremato la resistenza della città romana di Edessa, l'imperatore Valeriano è stato catturato insieme al capo della sua guardia personale, Marco Metello Aquila, eroe dell'impero e leggenda vivente, e ad altri dieci dei suoi uomini più valorosi. Marciranno ai lavori forzati, in una miniera da cui nessuno è mai riuscito a evadere. Ma c'è chi conosce quei cunicoli bui: Metello e i suoi fuggono e trovano rifugio in un'oasi dove èatteso un misterioso personaggio braccato dai Persiani. I Romani ne diventano la milizia privata con il compito di scortarlo nel mitico regno della seta, la Cina. Ha inizio così un'epopea straordinaria attraverso le foreste dell'India, le montagne dell'Himalaya, i deserti dell'Asia centrale: un viaggio favoloso al termine del quale Marco Metello scoprirà di non essere il primo Romano ad aver raggiunto quel mondo remoto...
È vero che da ogni scrittore si potrebbe trarre il suo proprio, personalissimo bestiario, rintracciabile nelle sue opere o nascosto nel suo inconscio. Prima di trovarsi di fronte alle pagine che presentiamo, difficilmente si sarebbe pensato a La Capria come a uno scrittore "animalista". E invece. Invece adesso possiamo dire che pochi scrittori hanno dimostrato verso gli animali tanta partecipe tenerezza, tanta simpatia nel senso etimologico di capacità di patire insieme. Un'empatia che si esercita verso le creature più tradizionalmente "amiche dell'uomo", come il fedele e amatissimo cane Guappo, ma anche verso quelle più apparentemente aliene. Per esempio, la privazione della libertà che provoca il nobile avvilimento di un felino dietro le sbarre è la stessa che sconvolge il muto destino di un pesce dietro la lastra vetrata di un acquario; la sofferenza che vela lo sguardo supplice di un cane non appare meno ingiusta quando sfolgora sotto la palpebra rugosa di una civetta. Messi l'uno dopo l'altro questi brani, tra i quali si riconoscono facilmente alcuni luoghi classici della produzione lacapriana, acquistano una luce nuova. Sprigionano tanta forza nel mettersi dalla parte degli ultimi, degli esseri che non hanno la parola per farsi udire, che la prosa di La Capria sembra allargarsi ad abbracciare una forma di comunicazione più vasta, l'empatia profonda che mette in armonia l'uomo con tutte le altre creature.
Ellis Island, 1909: da uno dei tanti transatlantici in arrivo sbarcano una giovane donna e il suo bambino. Provengono dall'Italia, dall'Aspromonte più arcaico e violento. I loro nomi sono Cetta e Natale: ma il bimbo viene subito chiamato, dagli addetti dell'Immigrazione americana, "Christmas". Natale-Christmas: nella trasformazione di questo nome è racchiuso tutto il sogno della giovane, indomita Cetta, che affronta con coraggio le difficoltà della vita nel ghetto italiano del Lower East Side di New York con un solo desiderio: che il suo bambino diventi un vero americano, libero di essere felice ma ancor prima libero di essere se stesso. Essere "americani" nei sobborghi di New York ai primi del Novecento, però, significa anche confrontarsi con una società di immigrati provenienti da ogni dove, nella quale a dettare legge sono i gangster. Per Christmas, diventare uomo significa affrontare una realtà in cui non conta tanto la rettitudine quanto la spregiudicatezza e la forza. Una realtà nella quale, se si vuole sopravvivere, le regole non possono essere cambiate. A meno che... non si abbia un dono speciale. E Christmas può contare sulla sua fantasia vivissima, e sulla capacità di renderla concreta attraverso storie che fanno sognare chiunque lo ascolti. È così che nasce la gang immaginaria dei Diamond Dogs, composta solo da due ragazzini ma capace di diventare padrona di New York, addirittura di arrivare in tutte le case attraverso la prima radio indipendente.
"Maschere nude" è il titolo che Pirandello stesso ha scelto per la raccolta dei propri testi teatrali: un ossimoro, immagine di un teatro nel quale l'uomo che si è dato (o al quale è stata imposta) una "maschera" ne scopre la nudità": maschere smascherate, quindi, vestiti denudati. Con questo quarto volume (che contiene i testi dell'ultima stagione pirandelliana, dal 1929 alla morte) si chiude l'intera nuova edizione delle opere di Luigi Pirandello. La seconda parte di questo tomo contiene le "Opere teatrali in dialetto" di Pirandello: dodici drammi, corredati da un'introduzione di Andrea Camilleri, e annotati da uno dei massimi dialettologi italiani, Alberto Varvaro.
II volume intende rendere ragione della poliedrica personalità dell'autore; presenta innanzitutto e integralmente i due testi che costituiscono la summa dell'incontro di Maraini con l'Asia, ovvero "Segreto Tibet" e "Ore giapponesi" (1951 e 1957). Di qui il titolo del meridiano "Pellegrino in Asia". Non manca inoltre una scelta di testi che documentano i vari ambiti di interesse dell'autore; l'alpinismo (con il racconto dell'ascesa al Gasherbrum IV), lo studio delle ultime popolazioni pagane del mondo musulmano (i cafiri, in particolare, con una scelta dalla sua opera etnografica più famosa, "Gli ultimi pagani"), la riflessione linguistica sugli ideogrammi, ma anche sulla lingua italiana e le sue potenzialità creative (il meridiano comprende infatti l'intero corpus, più alcuni testi finora inediti, delle "fànfole", esempi di poesia metasemantica). La ricca curatela di Franco Marcoaldi - a sua volta viaggiatore, giornalista, poeta, nonché amico personale di Fosco Maraini comprende anche uno scritto di approfondimento scientifico a firma dell'antropologo Francesco Paolo Campione.
In queste pagine si racconta la vicenda di Isabella d'Este, divenuta marchesa di Mantova dopo il matrimonio con Francesco Gonzaga; non di una semplice per quanto raffinata biografia si tratta, però, quanto di un vero e proprio romanzo: sia per la presenza di alcuni personaggi totalmente inventati - come Robert de la Pole, corrispondente del re d'inghilterra e innamorato platonico di Isabella -, sia soprattutto per la qualità della scrittura, che sembra avvolgere in una sorta di abbagliante pulviscolo ogni figura e ogni fatto storico. Protagonista assoluta è lei, Isabella, che ormai alla soglia dei sessant'anni rievoca la propria vita da quando, sposa sedicenne, giunse a Mantova e in un periodo tra i più tumultuosi e fulgidi della nostra storia, a cavallo tra Quattro e Cinquecento, resse le fila del piccolo stato costruendo attorno a sé una corte di ineguagliato splendore.
Dalle pagine di una rivista di filologia classica un anonimo attacca un professore all'apice della sua carriera. Il motivo occasionale è l'etimologia inesatta di una parola, ma le ragioni profonde di quell'attacco sono invidie, amori, rivalità, gelosie. Nella ricerca del nemico misterioso crolla la maschera di falsità, il castello di certezze culturali ed esistenziali del professore, sfidato in una partita impari con quel giocatore invisibile" che rappresenta il destino di ognuno di noi.
L'autore di Pinocchio fu anche un attento osservatore del costume, un pioniere del giornalismo umoristico, un letterato acuto e versatile. Della sua copiosa produzione il Meridiano offre una scelta rappresentativa, ampiamente annotata.
Dopo essere stato ferito nel corso di una sparatoria, il commissario Vincenzo Collura, detto Cecè, decide di trascorrere un periodo di convalescenza su una nave da crociera. Ma non fa in tempo a godersi il riposo, che anche in vacanza si trova a indagare su una serie di piccoli e divertenti gialli, aiutato da un fedele collaboratore. Tra finti cantanti, fantasmi che appaiono misteriosamente in una cabina, scambi di gemelle, cadaveri sconosciuti, bische clandestine e furti di preziosi gioielli, Cecè si trova ancora una volta a dover fare affidamento sul suo prezioso fiuto, dote che ha in comune con la più celebre creatura di Camilleri, quel Salvo Montalbano che gli è illustre collega.
Italo Calvino ha personalmente selezionato questa speciale raccolta dal ricchissimo patrimonio delle "Fiabe Italiane", da lui recuperato in un'unica opera comprendente la tradizione fiabesca popolare degli ultimi cento anni. Le fiabe si rivolgono a bambini grandi e piccoli e offrono uno straordinario panorama che passa dalle fiabe-filastrocche ai racconti buffi. Età di lettura: da 9 anni.
Michele ha un amico, Federico; uno di quegli amici con i quali dividi tutto: l'appartamento, la pizza e la birra, ma anche i sogni e le frustrazioni, le gioie e i dolori, e qualche volta le donne; un giorno Federico decide di mollare tutto e partire. Stanco della vita monotona di provincia, se ne va alla ricerca dell'altra metà di sé. Michele invece resta. Quando torna, dopo cinque anni, Federico è cambiato. Ora è sereno, innamorato di una donna (Sophie) e della vita. Sembra una storia a lieto fine, ma non e così. Federico all'improvviso riparte, stavolta per un viaggio molto più lungo. Ritornerà (a sorpresa) nascosto dietro gli occhi di una bambina, Angelica.
Una creazione poetica di sconvolgente novità, un classico della letteratura italiana che ha rifondato la lingua e la cultura letteraria dell'Italia, viene ora presentato in una nuova veste editoriale, con un nuovo commento. Il cofanetto racchiude le tre cantiche, affiancate da volume con una raccolta di termini teologici e un rimario con l'elenco in ordine alfabetico di tutte le rime e dei versi in cui compaiono.