
Nato nel 1895 e scomparso nel 1969, Giovanni Comisso è una figura eccentrica nel panorama della letteratura italiana del Novecento e, nonostante gli apprezzamenti di autori come Montale, Debenedetti e Solmi, dopo la sua morte le sue opere furono diffuse poco e male. L'antologia dei Meridiani, curata dall'italianista veneziano Rolando Damiani e dal biografo di Comisso Nico Naldini, si propone di far conoscere l'intera parabola artistica dello scrittore.
L'edizione dei romanzi manzoniani ("Fermo e Lucia". "I promessi sposi" 1827 e 1840) qui presentata offre al lettore, in un corpus unitario, quelli che il curatore Salvatore Silvano Nigro considera "romanzi" di Manzoni e non tappe dell'accidentata stesura del romanzo perfetto. Il commento fa dialogare tra loro i tre momenti del progetto narrativo di Manzoni ed esplicita le fonti letterarie e figurative. In particolare, il commento ai Promessi sposi è molto attento al dato visivo e tende a mettere in luce i giochi allusivi, i rimandi impliciti, la completezza dei significati offerta dall'analisi contemporanea.
Primo dei due Meridiani dedicati all'opera di Camilleri, questo volume raccoglie tutti i romanzi appartenenti al filone "contemporaneo" dello scrittore di Porto Empedocle: "La forma dell'acqua", "Il cane di terracotta", "Il ladro di merendine", "La voce del violino", "La gita a Tindari", "L'odore della notte", cui si aggiungono vari racconti tratti dalle raccolte "Un mese con Montalbano", "Gli arancini di Montalbano" e "La paura di Montalbano". Volume a cura di Mauro Novelli. Introduzione di Nino Borsellino, cronologia di Antonio Franchini.
Gli astronomi che aspettano la cometa, gli scacchisti che ogni sera sfidano l'eterno nemico, il paradiso di una libreria antiquaria e l'inferno della metropoli: sono questi i temi dei saggi qui raccolti. "Appunti di viaggio", divagazioni e perlustrazioni nell'universo di grandi scrittori del Novecento.
Vigàta, 21 marzo 1890: il ragioniere Antonio Patò, direttore della locale sede della "Banca di Trinacria", funzionario irreprensibile, marito integerrimo e padre amoroso, è scomparso nel nulla durante la sacra rappresentazione del Venerdì Santo, nella quale interpretava il ruolo di Giuda. Che fine ha fatto? E' morto? O si è voluto nascondere? E soprattutto, perché è scomparso? Scritto in forma di dossier, a metà tra la commedia di costume e il giallo.
Una silloge di testi non narrativi di Italo Calvino: articoli apparsi su riviste e quotidiani, interventi a congressi, interviste, introduzioni, cataloghi, lettere... testi eterogenei per forma ma compatti per i temi trattati: dalla riflessione sul rapporto con il lettore al problema del tradurre, al legame con la tradizione e l'avanguardia.
La vicenda narrata si spinge nei percorsi della paura, della fantasia delittuosa, dei turbamenti erotici, delle oscure minacce cosmiche. Gli indizi che il protagonista indagatore va man mano scoprendo serviranno solo a rivelare tutta l'inconsistenza della realtà, un puzzle di varianti e coincidenze che, come un salto mortale, finisce per riportarci inesorabilmente al punto di partenza.
Elisabetta è in punto di morte e convoca a corte l'adorato figlioccio, boy Jack. Sta per chiudersi un'epoca: quarantaquattro anni di regno, durante i quali ha reso grande il paese e famosa l'isola che rappresenta. Ora, davanti a boy Jack, silenzioso e fedele come uno specchio, si abbandona ai ricordi: lo stigma di bastarda con cui il padre Enrico VIII l'ha accolta alla nascita, la terrificante successione di teste femminili che cadono non appena su di esse si posa la corona, le lotte intestine di palazzo, la piaga della ribelle Irlanda, la minaccia della Spagna, la scomunica del Papa.
L'Asia, culla di leggendarie civiltà, dominio incontrastato del Gran Re dei persiani: nessuno avrebbe mai osato concepire l'idea di conquistare un impero così sconfinato. Ma Alessandro, con i suoi compagni, ama l'avventura impossibile. Sconfigge l'esercito nemico in campo aperto, conquista le fortezze e i porti da cui i persiani dominano il mare, fino ad affrontare ad Isso l'immensa armata di re Dario e spezzarne il poderoso schieramento. Alessandro diventa così il sovrano del più grande impero mai esistito. Ma non gli basta. La sua sete di conquista lo spinge verso l'Egitto, dove l'oracolo di Amon, nel cuore del deserto, lo attende per rivelargli una verità sconvolgente: la sua origine divina, il suo destino di gloria immortale.
L'armata macedone varca l'Eufrate e il Tigri per raggiungere Babilonia. La reggia di Persepoli, il palazzo più bello del mondo, viene data alle fiamme: si conclude così la vicenda di un antico impero e si apre un'era nuova. Il progetto di un mondo senza greci né barbari e di una sola patria per un solo popolo è davanti agli occhi di Alessandro. Ma gloria, onore, ricchezza generano anche invidia, timore e rancore. E il re onnipotente è trascinato in un vortice di violenza e di sangue. Soltanto l'amore può essergli d'aiuto. Sarà lei, Roxane, l'inantatrice, la regina a dare ad Alessandro il coraggio di spingersi verso l'India misteriosa, il limite estremo.

