
La strada buia, i lampi dei fanali, la testa piena di pensieri; l'auto pirata appare in un istante e di colpo il mondo è a testa in giù. L'ospedale è un faro nella notte. Promette cura, salvezza, che tutto quanto è possibile si farà. C'è una vita, in gioco, e Paolo Vivian non vivrà. Lorenzo è suo figlio e non è per niente 'sdraiato'. Studia medicina, sa che sbagliare è umano, ma ci sono posti dove un errore costa molto di più. Mentre studia, mentre nuota, mentre bacia Michela, un tarlo lo accompagna: nei fotogrammi mentali del pronto soccorso qualcosa non torna. La madre vorrebbe solo dimenticare, Lorenzo non può permettersi un avvocato e i medici si appellano alla tragica fatalità. La sua sete di chiarezza tocca nel cuore il vecchio prof di scienze del liceo, paladino del corpo umano e della fotosintesi clorofilliana. Insieme, affidano il caso alla TNT: tre donne toste, Tosca, Norma e Tina, che del diritto alla salute sono sceriffa, contabile e poeta. Passo dopo passo, conquisteranno il giorno della verità. Partendo da' fatti reali, "Tu non tacere" si avventura in punta di piedi all'incrocio degli incroci, dove scienza, speranze di vita, umanità e professionalità del medico affrontano le contraddizioni di un sistema molto complicato. Ci ricorda la cura che dobbiamo al nostro corpo, e alla rete formidabile delle persone che amiamo; che un figlio per crescere deve alzarsi in piedi e, almeno nel ricordo, guardare negli occhi suo padre.
Enrico ha tagliato la gola a un pescatore per un commento fuori luogo; Mario ha sparato al vicino perché gli rubava la terra. Claudia doveva porre fine alle sofferenze di Lucia; Luisa aveva tutte le ragioni per brindare con la madre, alla morte del padre. Un tempo si chiamavano manicomi criminali, ora sono centri di recupero: ci arrivano persone che non hanno ucciso per interesse o per calcolo, ma in preda alla follia. Da dove vengono, cos'è scattato nella loro testa, e cosa pensano ora, come vivono, al riparo dal mondo? Con delicatezza e immaginazione poetica, senza facili morali e senza mai giudicare, Umberto Piersanti ha condensato in queste pagine le loro storie.
Questo libro propone tre fiabe da Lo cunto de li cunti di Giambattista Basile, una delle principali raccolte di storie del Seicento italiano. Nella nuova traduzione proposta dallo scrittore napoletano Gennaro Matino si possono leggere «Pinto Smalto», «Sole, Luna e Talia» e «Le tre cetra». Si tratta di fiabe incentrate sul rapporto tra sentimenti e cucina. Nella prima, Betta decide di prepararsi un marito con le proprie mani impastando zucchero, mandorle, muschio e acqua di rose; nella terza è un uomo, Ciommetiello, che si taglia un dito su una ricotta e fantastica di una donna di carnagione bianca e rossa; nella seconda la cucina tocca in sorte a due figli che rischiano nientemeno di essere messi in pentola.
Sommario
Introduzione. Lo spettacolo delle parole di Enzo Decaro. 1. Pinto Smauto. Trattenemiento terzo de la iornata quinta / Pinto Smalto. Trattenimento terzo della quinta giornata. 2. Sole, Luna e Talia. Trattenemiento quinto de la iornata quinta / Sole, Luna e Talia. Trattenimento quinto della quinta giornata. 3. Le tre cetra. Trattenemiento nono de la iornata quinta / I tre cedri. Trattenimento nono della quinta giornata
Note sull'autore
Giambattista Basile (1566-1632) è autore de Lo cunto de li cunti, la prima raccolta europea di fiabe popolari. Molte delle sue fiabe, tutte scritte in napoletano, ebbero imitatori: confluendo nelle celebri Cenerentola e Il gatto con gli stivali di Perrault o il Corvo e l’Amore delle tre melarance di Gozzi. Una traduzione delle fiabe in italiano è stata realizzata da Benedetto Croce nel 1925.
Gennaro Matino, parroco napoletano e scrittore, è editorialista di Avvenire, Il Mattino e la Repubblica. Con Erri De Luca ha pubblicato: Mestieri all’aria aperta: pastori e pescatori nell'Antico e nel Nuovo Testamento (Feltrinelli 2004), Almeno 5 (Feltrinelli 2008) e Sottosopra: alture dell’Antico e del Nuovo Testamento (Mondadori 2008).
Enzo Decaro, attore e sceneggiatore, è esponente della nuova comicità napoletana, portata alla ribalta dal gruppo teatrale La Smorfia nella seconda metà degli anni Settanta, assieme a Massimo Troisi e Lello Arena.
Arriva nelle sale cinematografiche il film "La legge degli spazi bianchi" di Mauro Caputo, presentato alla Mostra di Venezia e ispirato al primo dei cinque racconti di questo libro. In una fredda mattina d'inverno, il dottor Fleischmann è costretto ad affrontare l'inizio di una progressiva perdita di memoria. Medico e uomo di scienza, si ritrova suo malgrado in un universo dominato dai misteriosi rapporti tra il destino e i meccanismi che regolano la vita. E giunge alla conclusione che dà il tono alla raccolta: «Tutto è scritto negli spazi bianchi. Tra una lettera e l'altra. Il resto non conta».
Stalin andava quasi ogni sera al Bolscioi, percorrendo un corridoio sotterraneo segreto. Spesso gli artisti ricambiavano la cortesia e si recavano al Cremlino. Tra essi, una donna ebbe un rapporto privilegiato con il dittatore: Olga Lepeshinskaya, prima ballerina a Mosca dal 1933 al 1963. Stalin le portava delle rose in camerino, poi cenava con lei e le chiedeva di danzare. Dopo la fine della guerra fredda e la dissoluzione dell'Unione Sovietica, dagli archivi, dalle biblioteche, ma soprattutto dalle confidenze personali di molti protagonisti della storia russa emergono racconti sorprendenti.
Sommario
Prefatio dolorosa. 1. Il catalogo di Voltaire e la volpe russa. 2. Le tesi di Lenin sono nel menù . 3. Un pinguino per Eisenhower. 4. Tolstoj sul divano verde . 5. Il pendolo di Jasnaja Poljana . 6. Segreti della Stalinka. 7. «Non uccidete lo Zar». 8. Le rose di Stalin. 9. Pasternak e Togliatti. 10. Simenon: l’indizio è in una pipa. 11. Chruščëv e il falso della scarpa. 12. Una lettera per il Papa. 13. Il modesto comò del dottor Čechov. 14. Una beauty farm nel bunker. 15. Leggere De Amicis nella dacia di Gorki. 16. La notte in cui l’Urss si fermò per Glenn Gould. 17. Cervelli da clonare. 18. Quando Dostoevskij dormiva nel baule. 19. Il mistero delle dodici stazioni. 20. Una lunga scia di fuoco. 21. Le spie in cantina. 22. Come i cosacchi inventarono il bistrò
Note sull'autore
Armando Torno è stato fondatore e responsabile del supplemento culturale “Domenica” de Il Sole 24 Ore e responsabile delle pagine culturali del Corriere della Sera. Ha frequentato la Russia per oltre un decennio ed è stato l'unico giornalista italiano ad accedere alla biblioteca di Stalin. I suoi libri sono stati tradotti in francese, inglese, tedesco, russo, svedese, sloveno e portoghese.
In questi racconti Luigi Santucci fa riaffiorare dallo sguardo curioso dell'infanzia episodi buffi e fantasie, per esempio l'impresa di stipare in un'auto tutte le persone care per sfuggire a un cataclisma. Attraverso un filtro che sa tenere viva la prospettiva dell'infanzia si possono raccontare persino le imprese del primo veterinario della storia o, in una vivace messa in scena, ideata per la radio, il mondo dal punto di vista degli animali... Introduzione di Tabanelli Giorgio.
Rientrato in America dopo aver frequentato l’ambiente di Oxford, Jay Gatsby compra un’enorme villa e organizza feste sfarzose. La sontuosa dimora si trova proprio di fronte alla casa in cui la giovane e affascinante ereditiera Daisy Fay trascorre le estati con il marito, famoso giocatore di polo. Tra identità fittizie e affari illeciti, cinismo e tenerezza, solitudine e mancanza di affetti autentici, la tragedia di Gatsby, eroe romantico e sognatore, finisce per coincidere con lo sfavillio e la decomposizione del mito americano negli anni tra le due guerre.
Sommario
Il grande Gatsby. Uno. Due. Tre. Quattro. Cinque. Sei. Sette. Otto. Nove. Gatsby, ossia dell'amore di Carola Barbero
Note sull'autore
Francis Scott Fitzgerald (1896-1940), tra i maggiori scrittori americani del ‘900, raggiunge la notorietà con la pubblicazione del suo primo romanzo, Di qua dal Paradiso, e il successo nel 1925 con Il grande Gatsby. Divenuto ricco e celebre, si trasferisce per alcuni anni in Francia, dove frequenta l'ambiente letterario e mondano. Tornato in America, si stabilisce a Long Island, ma la malattia mentale della moglie, che ispira il romanzo Tenera è la notte, e il progressivo disinteresse del pubblico segnano il tramonto della sua carriera. Carola Barbero insegna Filosofia del linguaggio e Filosofia della letteratura all’Università di Torino. Tra le sue pubblicazioni: Chi ha paura di Mr Hyde? (il Nuovo Melangolo 2010), La biblioteca delle emozioni (Ponte alle Grazie 2012), Filosofia della Letteratura (Carocci 2013), L’arte di nuotare (il Nuovo Melangolo 2016), Attesa (Mursia 2016), Significato (con S. Caputo, Carocci 2018).
Sette straordinari racconti di Roberto Piumini, dedicati alla pittura, vengono per la prima volta raccolti in un solo volume. Con una scrittura sapiente e delicata, l'autore si avventura in atmosfere del passato, tra Prato e Loreto, Costantinopoli e un indefinito ducato di Francia, la Parigi bohémien e la Vienna di fine Ottocento. E, tra ritratti che diventano specchi e volti dipinti di nascosto con la complicità della notte, osserva l'inquieto e vitale Filippo Lippi, entra nel laboratorio di Piero della Francesca, accompagna nel suo sorprendente viaggio in Oriente il veneziano Gentile Bellini. L'amorosa figura; Il ritratto segreto; Il pianto di Piero; Gli sguardi; Il quadro non finito; L'affresco di François; Il valzer muto.
IL LIBRO
Un'isola greca, un gruppo di persone che si ritrova al bancone di un bar di un vecchio pescatore, in attesa di un ospite che li condurrà alla ricerca di emozioni e segreti. Un percorso di scoperta dello stare insieme, tra dinamiche di gruppo e meccanismi della psiche, che mette in luce il segreto della presenza dei corpi, delle espressioni gestuali, della comprensione dell'alterità. Una ninfa che danza distribuendo vino e sorrisi, grandi capre bianche che sorvegliano le coste, alberi d'arancio profumati e scogliere bianche che discendono verso il mare. In uno spazio mitologico, il gruppo trasforma i pensieri ed apre prospettive inedite sul registro affettivo dei comportamenti. Un finale a sorpresa, forse un po' amaro, che mette a nudo i meccanismi inconsci nelle relazioni tra le persone e rimette in discussione tutte le certezze del racconto
Postfazione di Sergio Erba
GLI AUTORI
PIETRO BARCELLONA (Catania, 1936) è docente di Filosofia del Diritto presso la Facoltà di Giurisprudenza dell'Università di Catania. È stato membro del Consiglio Superiore della Magistratura e in seguito deputato e membro della Commissione giustizia della Camera. È autore di molte pubblicazioni.
La sterminata e profonda produzione di Giovannino Guareschi non finisce mai di stupire. Difficile per chiunque riuscire a leggere tutto quello che questo fecondissimo e dimenticato autore ha dato alla letteratura italiana. Un uomo tutto d’un pezzo che anche oggi, per tutti, vale la pena conoscere più possibile, attraverso la sua opera, come attraverso la sua vita. Con questo breve saggio antologico, Walter Muto si accoda umilmente alla schiera di ben più illustri critici guareschiani (solo per citarne alcuni, Conti, Gnocchi, Gulisano, Palmaro, Torelli) e cerca di perseguire un duplice scopo: innanzitutto suscitare la curiosità dei lettori per un’opera ancora attuale, in quanto attinge e allo stesso tempo descrive il cuore dell’uomo. E poi, nondimeno, mettere in luce la vera radice del piccante, geniale ma sempre elegante e rispettoso umorismo di Guareschi. Attraverso gli scritti di Giovannino si arriva facilmente a dimostrare una semplice quanto profonda tesi: l’umorismo, quello vero, è cristiano.
GLI AUTORI
Walter Muto è fra gli autori dei saggi Help. Il grido del rock (Itaca, 2008), Cosa sarà. La ricerca del mistero nella canzone italiana (Itaca, 2009) e Amazing Graze. Canzoni e storie di gospel, blues, soul e folk music (Itaca, 2010). Dal 2003 è collaboratore fisso del mensile "Tracce" con una rubrica di approfondimento musicale. Saltuariamente collabora con le riviste on-line "Cultura Cattolica", "Il Sussidiario" e "La Bussola Quotidiana".
Dall'allestimento di una mostra e di uno spettacolo su Guareschi è nata l'idea di questo breve saggio.
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Maggio 2007. Una drammatica telefonata nella notte sconvolge l'esistenza di una famiglia: Giulio, 18 anni, terzo di sette figli, lotta tra la vita e la morte dopo un gravissimo incidente. Resterà in coma per due mesi e ricoverato per nove. È un avvenimento che sembra distruggere tutto, ma l'angoscia iniziale è rischiarata da una luce inattesa. Giorno dopo giorno la vita diviene un'implorazione fiduciosa che permette a Giulio di continuare a vivere e alla sua famiglia di continuare a sperare. Le persone più care e gli amici, che per mesi sono loro vicini, testimoniano una storia positiva segnata da fatti e incontri importanti. Giulio rinasce rientrando faticosamente nella propria vita con uno sguardo di stupore e gratitudine, segnato per sempre dall'incontro con il mistero.
VINCENZO GAMBARDELLA è nato a Napoli nel 1955 e abita a Milano. I suoi racconti sono stati pubblicati sulle riviste letterarie "Il racconto", "clandDestino", e sul settimanale "Vita". È presente in due antologie di nuovi narratori italiani: Dire scrivere pubblicare leggere valutare (Guaraldi, 1997) e Confini (Avagliano, 1998). Per Marietti ha pubblicato il suo primo romanzo Seduto sulla tempesta (2006).