
Due donne si parlano con gli occhi. Conoscono il linguaggio del corpo e per loro la verità è scritta sulle facce degli altri. Entrambe hanno imparato a non sottovalutare le conseguenze dell’amore.
Sara Morozzi l’ha capito molto presto, Teresa Pandolfi troppo tardi.
Diverse come il giorno e la notte, sono cresciute insieme: colleghe, amiche, avversarie leali presso una delle più segrete unità dei Servizi. Per amore, Sara ha rinunciato a tutto, abbandonando un marito e un figlio che ha rivisto soltanto sul tavolo di un obitorio. Per non privarsi di nulla, Teresa ha rinunciato all’amore.
Trent’anni dopo, Sara prova a uscire dalla solitudine in cui è sprofondata dalla scomparsa del suo compagno, mentre Teresa ha conquistato i vertici dell’unità. Ma questa volta ha commesso un errore: si è fatta ammaliare dagli occhi di Sergio, un giovane e fascinoso ricercatore. Così, quando il ragazzo sparisce senza lasciare traccia, non le resta che chiedere aiuto all’amica di un tempo. E Sara, la donna invisibile, torna sul campo. Insieme a lei ci sono il goffo ispettore Davide Pardo e Viola, ultima compagna del figlio, che da poco l’ha resa nonna, regalandole una nuova speranza.
Maurizio de Giovanni esplora le profondità del silenzio e celebra il coraggio della rinascita, perché niente è davvero perduto finché si riescono a pronunciare parole d’amore.
Mentre una timida primavera si affaccia sulla città, i fantasmi del passato tornano a regolare conti rimasti in sospeso, come colpi di coda di un inverno ostinato. Che aprile sia il più crudele dei mesi, l'ispettore Davide Pardo, a cui non ne va bene una, lo scopre una mattina al bancone del solito bar, trovandosi davanti il vicecommissario Angelo Fusco. Afflitto e fiaccato nel fisico, il vecchio superiore di Davide assomiglia proprio a uno spettro. È riapparso dall'ombra di giorni lontani perché vuole un favore. Antonino Lombardo, un detenuto che sta morendo, ha chiesto di incontrarlo e lui deve ottenere un colloquio. La procedura non è per niente ortodossa, il rito del caffè delle undici è andato in malora: così ci sono tutti gli estremi per tergiversare. E infatti Pardo esita. Esita, sbaglia, e succede un disastro. Per riparare al danno, il poliziotto si rivolge a Sara Morozzi, la donna invisibile che legge le labbra e interpreta il linguaggio del corpo, ex agente della più segreta unità dei Servizi. Dopo tanta sofferenza, nella vita di Sara è arrivata una stagione serena, ora che Viola, la compagna del figlio morto, le ha regalato un nipotino. Il nome di Lombardo, però, è il soffio di un vento gelido che colpisce a tradimento nel tepore di aprile, e lascia affiorare ricordi che sarebbe meglio dimenticare. In un viaggio a ritroso nel tempo, Maurizio de Giovanni dipana il filo dell'indagine più pericolosa, quella che scivola nei territori insidiosi della memoria collettiva e criminale di un intero Paese, per sciogliere il mistero di chi crediamo d'essere, e scoprire chi siamo davvero.
A volte basta uno sguardo per fermare il tempo. Sara Morozzi lo sa bene, e in un attimo la donna visibile si ritrova nella Napoli del 1900. Il muro di Berlino è caduto, gli stati satelliti dell'URSS sono in crisi, Sara è ancora un membro attivo della più segreta unità dei Servizi, e le viene affidata la missione più importante e delicata della sua carriera. Al suo fianco, ovviamente, l'immancabile Teresa Pandolfi. E' allora che Sara incrocia quello sguardo. Occhi a cui è impossibile restare indifferenti. Oggi Sara deve affrontare un dolore imprevisto e non può lasciarsi confondere dai ricordi, oppure sì? In un intreccio che si dipana al pari di un perfetto meccanismo a orologeria, Maurizio de Giovanni punta il cono di luce sulla vita privata di Sara e sui suoi inconfessabili segreti, mostrandocela come non l'abbiamo mai vista: per la prima volta la donna impenetrabile e invisibile diventa una donna in carne e ossa, nella sua sincera umanità.
Teresa Pandolfi ha esagerato. Questo pensa chi l'ha rapita. La sfacciata, attraente bionda a capo dell'Unità segreta dei Servizi deve essere messa a tacere. Prima di farla fuori, però, serve la certezza che non abbia lasciato prove compromettenti per il loro sistema di potere. Intanto Sara è in crisi. Diverse come il giorno e la notte, lei e Bionda sono amiche, colleghe, rivali. Più ancora: sorelle. Dal giorno in cui non le risponde a un messaggio, Mora ha capito: Teresa è in pericolo di vita. Lei è disposta a qualsiasi cosa per salvarla, con Viola, Pardo e persino Boris, il colossale Bovaro del Bernese. Al suo fianco la risorsa più preziosa, l'ex agente Andrea Catapano, che con Bionda e Mora ha condiviso gli anni migliori. Così comincia una forsennata corsa contro il tempo. Per capire se esistono delle prove, unica merce di scambio per la liberazione di Teresa, Sara dovrà scavare dentro tutto ciò che sa di lei. Tornare alle indagini di ieri, collegarle a quelle di oggi. Ma dovrà soprattutto schiudere lo scrigno dei ricordi, anche i più minuti, all'apparenza insignificanti, che ognuno di noi cela a propria insaputa in fondo al cuore. Lì in mezzo, Mora potrebbe indovinare la pista giusta, a cui arriverebbe - in uno slancio dell'anima - soltanto una sorella.
Una nuova detective Mina Settembre. L'assistente sociale che indaga nei Quartieri Spagnoli di Napoli affronterà il misterioso Assassino delle Rose.
«Mi chiamo Flor, ho undici anni, e sono qui perché penso che mio padre ammazzerà mia madre».
Gelsomina Settembre detta Mina, assistente sociale di un consultorio sottofinanziato nei Quartieri Spagnoli di Napoli, è costretta a occuparsi di casi senza giustizia.
La affiancano alcuni tipi caratteristici con cui forma un improvvisato, e un po’ buffo, gruppo di intervento in ambienti dominati da regole diverse dall’ordine ufficiale. Domenico Gammardella «chiamami Mimmo», bello come Robert Redford, con un fascino del tutto involontario e una buona volontà spesso frustrata; «Rudy» Trapanese, il portiere dello stabile che si sente irresistibile e quando parla sembra rivolgersi con lo sguardo solo alle belle forme di Mina; e, più di lato, il magistrato De Carolis, antipatico presuntuoso ma quello che alla fine prova a conciliare le leggi con la giustizia.
Vengono trascinati in due corse contro il tempo più o meno parallele. Ma di una sola di esse sono consapevoli. Mentre Mina, a cui non mancano i problemi personali, si dedica a una rischiosa avventura per salvare due vite, un vendicatore, che segue uno schema incomprensibile, stringe intorno a lei una spirale di sangue. La causa è qualcosa di sepolto nel passato remoto.
Il magistrato De Carolis deve capire tutto prima che arrivi l’ultima delle dodici rose rosse che, un giorno dopo l’altro, uno sconosciuto invia.
Mina Settembre e gli altri sono figure che Maurizio de Giovanni ha già messo alla prova in un paio di racconti. In Dodici rose a Settembre compaiono per la prima volta in un romanzo. Sono maschere farsesche sullo sfondo chiassoso di una città amara e stanca di tragedie. Un mondo di fatica del vivere che de Giovanni riesce a far immaginare, oltre all’intreccio delle storie, già solo con il linguaggio parlato dai vari personaggi di ogni strato sociale: ironico, idiomatico, paradossale, immaginoso.
"La sera precedente Ricciardi aveva avuto la sorpresa di ritrovarsi di fronte, all'uscita della questura, nientemeno che Bruno Modo, lo scanzonato dottore che alla cura dei tantissimi malati che confluivano ogni giorno all'ospedale dei Pellegrini, nel vicino quartiere della Pignasecca, affiancava la competenza del miglior medico legale della città. Se lo ritrovò appoggiato al muro che fumava, il cappello all'indietro, il colletto sbottonato dietro il nodo allentato della cravatta. Al suo fianco, come sempre a poco più di un metro, senza corda né guinzaglio, il cane pezzato che da circa un anno gli faceva compagnia. La sera era dolce e l'aria serena; settembre era avanzato, ma sembrava non aver la minima intenzione di mollare il ricordo della rovente estate che l'aveva preceduto..." All'indomani di "Anime di vetro", in una domenica di settembre del 1932, il talento narrativo di Maurizio de Giovanni "fotografa" il commissario Ricciardi e gli altri personaggi della serie, e intrecciando le loro voci, i loro ricordi e i loro sogni guida il lettore attraverso una Napoli resa ancora più viva e reale dalle immagini d'epoca che accompagnano i suoi racconti.
"Leila della tempesta" è un dialogo sulla cittadinanza, l'emigrazione, la religione, il rapporto uomo-donna, la violenza in nome di Dio e la mistica del cuore, che mette al centro una giovane tunisina di nome Leila, personaggio reale, giunta in Italia attraverso il mare e finita in carcere per commercio di stupefacenti. Intorno a lei si muove un coro di persone della stessa provenienza geografica, culturale e religiosa, che si confrontano su questi temi con un monaco cristiano che parla nella loro lingua e li stimola a riflettere sulle loro tradizioni e sull'incontro tra esse e quel testo fondativo della vita in Italia che è la Costituzione repubblicana. Un dialogo serrato nel quale si intrecciano molti "temi alti" trattati però in modo accessibile a ogni genere di lettore. Presentazione di Piero Stefani.
È autunno a Trieste, la città dalla scontrosa grazia, e la polizia deve fare i conti con due casi che sembra impossibile risolvere. Mentre il mare agitato muta colore, e da azzurro diventa plumbeo come il cielo che rispecchia, il commissario Benussi della Mobile è costretto a una vacanza forzata da un malore che lo lascia senza forze. A dirigere le indagini, quindi, sono chiamati gli ispettori Elettra Morin e Valerio Gargiulo, che da Ettore Benussi hanno imparato una lezione impagabile: mai arrendersi. Eppure la tentazione è forte, perché l'omicidio di Annabel Alexander, innocua turista americana, e l'aggressione ai danni di Julija, ragazza ucraina scampata miracolosamente alla morte, sembrano davvero inspiegabili. Morin e Gargiulo seguono con caparbietà due piste nebulose, confuse da testimonianze contraddittorie e da tracce che qualcuno ha voluto nascondere a tutti i costi. E sono due piste che portano, indietro nel tempo, a un punto d'incontro di tragica fatalità. Dove la signora dai modi amichevoli e la giovane donna in cerca di un nuovo inizio si riveleranno ben diverse da come sembrano.