
Queste due opere riassumono in modo brillante il pensiero del conte recanatese, padre del ben piu rinomato figlio Giacomo, rivelandosi utili anche per rileggere con una prospettiva originale la storia della nostra penisola. Secondo il tradizionale metodo delle domande e risposte", recentemente usato nel Compendio del Catechismo della Chiesa Cattolica, l'autore utilizza la stessa formula per i suoi due Catechismi che vengono qui riproposti dopo oltre 170 anni. Il Catechismo filosofico ebbe un successo tale all'epoca della sua pubblicazione, da suscitare dibattiti persino alla Camera dei Comuni di Londra. E' un brillante compendio nel quale sono esposti i principi della tradizione e confutati i principi del liberalismo. Il Catechismo sulle rivoluzioni e un breve libretto che ha come oggetto esclusivamente la categoria di Rivoluzione considerata come una rivolta contro l'ordine naturale. Le due opere riassumo in modo brillante il pensiero del conte recanatese. "
Dopo le prime prove di ispirazione civile, la crisi del 1819 ("dal bello al vero") segnò una svolta nella produzione leopardiana; alla stesura delle successive canzoni si associò la composizione dei cosiddetti "piccoli idilli", le une e gli altri supportati da un pensiero sempre più lucido sul valore della scrittura letteraria e, in generale, dell'esistenza. Infine, a partire dall'aprile del 1828, Leopardi trovò un'originale misura lirica, che fu capace di rivestire di bellezza una tematica arida e desolata e che culminò negli accenti eroici e polemici del periodo napoletano. Sedimentazione attiva di questa straordinaria vicenda poetica e umana furono i "Canti", caposaldo imprescindibile della nostra tradizione letteraria e testo fondante della nuova sensibilità romantica. Essi furono pubblicati in primis nel 1831, quindi nel 1835 e, postumi, nel 1845, subendo da una redazione all'altra significative modifiche e aggiunte e definendo così il senso di un'opera aperta, di un capolavoro d'introspezione psicologica e di riflessione esistenziale.
La più completa raccolta delle opere leopardiane (comprendente, fra l'altro, tutti gli scritti della precoce fanciullezza, le dissertazioni filosofiche e alcune lettere sparse in riviste specialistiche) è qui disponibile in una edizione curata e annotata da Lucio Felici per la selezione poetica e da Emanuele Trevi per la sezione della prosa. Un autentico "monumento letterario", che raccoglie una vastissima e varia produzione: i Canti, le Operette morali, ma anche i Paralipomeni, i Pensieri, le traduzioni poetiche, i saggi e discorsi, l'Epistolario. Poi, lo Zibaldone, specchio di una straordinaria esperienza umana e intellettuale, chiave di lettura insostituibile di tutta l'opera leopardiana, in cui convergono, tra l'estate del 1817 e l'inverno del 1832, sondaggi introspettivi, capitoli di diario, meditazioni filosofiche di folgorante genialità, frammenti di compiuta poesia, riflessioni sociali e politiche, note filologiche, analisi di testi antichi e moderni. Le opere contenute in questa raccolta dimostrano come Leopardi sia, dopo Dante, l'unico grande autore nella storia della letteratura italiana a riunire in sé la fantasia vertiginosa del poeta e la profondità speculativa del filosofo.
Per un intero secolo, da quando, Giosuè Carducci ne patrocinò la prima edizione a stampa, lo «Zibaldone di pensieri» di Giacomo Leopardi è assurto a simbolo del "frammento" per eccellenza. Quello che è da tutti considerato un capolavoro assoluto di prosa letteraria, è stato presentato da una lunga tradizione come un'opera volutamente asistematica, un flusso di pensieri senza ordine. A distanza di oltre un secolo da quella prima edizione carducciana, il meticoloso e acuto lavoro critico-filologico di Fabiana Cacciapuoti ha portato alla luce l'idea di una grande opera per "trattati". Un testo dotato di precise chiavi di lettura, organizzabile - se non compiutamente organizzato - a partire da ben definiti fuochi tematici. Un suo progetto di riordino e indicizzazione degli appunti sarà effettivamente messo in atto, attraverso un rigoroso sistema di voci e di numeri, redatto su differenti schedine (conservate presso la Biblioteca nazionale di Napoli). Sono, in particolare, sette paginette scarne ma decisive a evidenziare i differenti percorsi tematici. Proprio seguendo quelle pagine, sono stati qui "rimontati" tutti i brani leopardiani, ricostruendo così nella sua compiutezza il tendenziale suo "sistema". Questa nuova edizione tematica dello «Zibaldone di pensieri» viene ora proposta in un volume unico, con l'indicazione di tutte le indicizzazioni via via appuntate da Leopardi. Una riaggregazione dei materiali leopardiani che ne cambia la chiave di lettura. Con un preludio di Antonio Prete.
Per un intero secolo, da quando, nel 1898-1900, Giosuè Carducci ne patrocinò la prima edizione a stampa, lo "Zibaldone di pensieri" di Giacomo Leopardi è assurto a simbolo del "frammento" per eccellenza. Quello che è da tutti considerato un capolavoro assoluto di prosa letteraria, è stato presentato da una lunga tradizione come un'opera volutamente asistematica, un flusso di pensieri senza ordine. A distanza di più di un secolo da quella prima edizione carducciana, il meticoloso e acuto lavoro critico-filologico di Fabiana Cacciapuoti ha portato alla luce l'idea di una grande opera per "trattati", di cui l'enorme mole di appunti raccolti nei quaderni null'altro rappresenta che l'immane lavoro preparatorio; un testo dotato di precise chiavi di lettura, organizzabile - se non compiutamente organizzato - a partire da ben definiti fuochi tematici. Una traccia di un simile progetto è contenuta nella lettera con cui Leopardi rispondeva, il 13 settembre 1826, al suo editore milanese Antonio Fortunato Stella, che gli aveva chiesto di comporre un dizionario filosofico alla maniera di Voltaire. Con un Preludio di Antonio Prete.
L'italianista Ugo Dotti presenta l'intera opera dei Canti, illustrando con un cospicuo apparato di note e di commento, l'evoluzione lirica del poeta di Recanati dalle prime prove ai componimenti dell'età matura. Uno strumento per affrontare e capire la modernità di questo poeta.
Una raccolta di testi chiave del Romanticismo italiano (accanto al "Discorso" questa edizione propone la "Lettera sulle traduzioni" di Madame de Stael, la Lettera di Leopardi a Madame de Stael, il "Giaurro" di Di Breme).