
La segretaria di un broker viene trovata agonizzante in ufficio dal suo capo. La testa fracassata. Morirà pochi minuti dopo. Quella mattina era andata al lavoro più presto del solito. Il commissario della polizia di Genova ha appena dato le dimissioni dopo la fine amara dell'indagine sul mondo del calcio, ed è travolto dalle tristi vicende della sua vita privata. L'indagine tocca dunque al suo vice. I possibili sospetti sono molti, a cominciare dal broker, che nasconde sicuramente affari loschi e vanta importanti protezioni, ma il movente è poco chiaro, e l'arma del delitto non si trova. Col passare dei giorni si capisce che quella brutta storia è molto più complicata di come sembrava all'inizio.
È una delle estati più calde degli ultimi anni, e neanche la Riviera Ligure scampa a quell'afa che mozza il fiato. A Villa Moncalvo, il conte regge tra le mani il suo bene più prezioso. Suo padre gliel'aveva detto: "È un ritratto preso di profilo e t'inganna. Tu credi di poterlo guardare senza essere visto, in realtà è lui che legge dentro di te." Ma ora che la fine è imminente, il vecchio, senza moglie né figli, non deve rendere conto a nessuno. Forse solo a quel tesoro che nasconde da una vita, e che ora vorrebbe proteggere da mani avide. Quelle di Agnese, per esempio, la badante polacca che infatti, alla sua morte, si premura di "fare pulizia" nella casa, come giusta ricompensa per anni di fatica e dedizione. Una sollecitudine che non resta a lungo senza conseguenze. Nemmeno con Marco Luciani l'estate è molto clemente. Anche se a rubare il sonno al commissario della polizia di Genova non è il caldo, ma il pianto disperato del nuovo datore di lavoro. Alessandro è arrivato circa tre mesi prima, abbandonato in una cesta davanti alla sua casa di Camogli, e da quel momento la vita di Luciani non è più stata la stessa. Ma seppur messo a dura prova, il commissario non ha perduto il suo istinto. Sa che anche di fronte a una morte all'apparenza naturale bisogna porsi delle domande. Soprattutto se su di essa aleggia lo spettro di un capolavoro dal valore inestimabile, di cui si sono perse le tracce.
In una nuova edizione speciale, tornano le prime due indagini del commissario Marco Luciani: "Domenica nera" e "Il vicolo delle cause perse". "Domenica nera": Sul prato dello stadio di Genova i giocatori si guardano perplessi. Sulle gradinate il pubblico rumoreggia. Il secondo tempo della partita che può decidere le sorti del campionato dovrebbe essere già iniziato, ma l'arbitro Ferretti non arriva. Verrà ritrovato impiccato nel suo spogliatoio: è una bomba, per l'ambiente del calcio italiano. Tutti sussurrano la parola che non si può dire ad alta voce: corruzione. Ma il commissario Luciani non ci sta a fare il gioco di chi vorrebbe insabbiare la vicenda. Andrà fino in fondo, a costo di farsi nemici molto potenti. "Il vicolo delle cause perse": La segretaria di un broker viene trovata agonizzante in ufficio, un lunedì mattina presto: per lei non c'è più nulla da fare. Nessun testimone, nessun movente, l'arma del delitto sparita. Il commissario Luciani ha appena dato le dimissioni, dopo la fine dell'inchiesta sul mondo del calcio, quindi il caso di omicidio tocca al suo vice, Giampieri. Le indagini però si complicano, il numero di morti aumenta e gli eventi precipitano: perché tutte le tessere dell'oscuro mosaico vadano al loro posto sarà necessario l'intervento di Luciani, e forse anche l'aiuto di san Giuda, patrono delle cause disperate e dei desideri segreti.
Marco Luciani ha lasciato la polizia e l'Italia: un taglio netto, una nuova vita a Barcellona, da padre single. A parte occuparsi del piccolo, vivacissimo Alessandro, l'ex commissario si limita a gestire la casa che Alice, amica e amante occasionale, affitta ai turisti. Forse, però, dentro di lui non si è del tutto spento il gusto di indagare, di frugare nelle vite degli altri, di completare i puzzle. O forse, più prosaicamente, i soldi cominciano a scarseggiare. È così che Luciani si rassegna ad accettare l'incarico di ritrovare la figlia scomparsa di un imprenditore italiano. La ragazza si chiama Martina, ha diciannove anni e viveva in un'Accademia di tennis poco fuori Barcellona, dove si allenava per diventare una professionista. Segni particolari: una bellezza fuori dal comune. La polizia locale non si occupa del caso perché, stando alle apparenze, Martina si è allontanata volontariamente, per sfuggire alle pressioni soffocanti di un padre padrone che la voleva campionessa a tutti i costi. Ma nessuno ha più sue notizie, e il suo telefonino è sempre muto... L'istinto di Luciani gli suggerisce che qualcosa non torna e lo spinge a scavare nella vita della ragazza, iscrivendosi all'Accademia e spacciandosi per un amatore che vuole migliorare il suo gioco. Ben presto, la sua indagine informale si scontra con i silenzi o le bugie delle amiche di Martina, dei maestri - qualcuno in rapporti non solo tennistici con le allieve - e dell'ambiguo gestore dell'Accademia.
È una vita come tante, quella del palermitano Giovanni Ribaudo: un lavoro dignitoso, una moglie, Vera, e un figlio, Salvatore, che frequenta l'ultimo anno delle superiori. Un ragazzo simile a molti altri, con un po' di sogni per la testa e qualche piccolo segreto. Ma una notte la paura che è di ogni genitore diventa realtà: una telefonata sveglia di soprassalto i Ribaudo, una sconosciuta cerca Salvatore con voce agitata. Salvatore però non è rientrato. La mattina, dopo angosciose ricerche, Giovanni scopre che suo figlio è stato arrestato: un reato grave, un'accusa incomprensibile. E per quest'uomo, che ha sempre creduto a parole come onestà, giustizia, serietà, e ha cercato di viverle, inizia un incubo, nel quale precipita tutta la sua famiglia. Schiacciato negli affetti, assurdamente e crudelmente privato di un figlio, si trova a dover combattere una battaglia personale contro un muro di indifferenza, di arroganza, di corruzione: una macchina capace di stritolare chiunque, che lo porterà lontano, molto lontano dalla persona che era... Una storia di sopraffazione e una requisitoria morale che investe un mondo intero.
"Il bosco di nessuno di voi" non è propriamente un luogo ma un'altra parte che ciascuno può interpretare e sentire come crede. Il libro - inconcluso per definizione perché il girotondo degli animali che lo popolano è infinito racconta di un incanto senza tempo dove lo spirito di osservazione sulla natura si mescola, nell'autore e nel lettore, con la voglia e la determinazione di dimenticare la civiltà, di buttar via l'orologio e di qui, in definitiva, tutto il resto. Un gatto che gira randagio per il bosco, un pipistrello che si cruccia di non saper cantare, un cuculo che quel problema non ha, un riccio che non vuole esserlo, un'upupa tutta di un pezzo, un frassino che litiga con un faggio e l'immancabile ghiro innamorato. Così le scene del bosco di Federico Pagliai non hanno memoria né coscienza della nostra realtà, ma più entriamo in quelle maglie invisibili più ci diventa insopportabile la vita che siamo costretti o abbiamo scelto di vivere. Il paese Italia, corrotto, indebitato, offeso dal cemento ci pare una mostruosità rispetto a quel mondo antico che ci raccontano le stagioni, le montagne, le piante e la vita nei campi e l'allevamento del bestiame. Pagliai è un uomo che dedica tutta la sua vita alla montagna e ce la riporta con la sua dolcezza e la sua crudeltà. Così il "mondo che gira" male viene sommerso dalle voci degli animali, da miliardi di alberi che respirano e, finalmente, dalla libertà.
Giallo che fin dall'inizio vede innescarsi, nella vita di una famiglia, un groviglio di intrecci e un susseguirsi vorticoso di azioni che ingenerano suspance. All'interno di questo gruppo, amori nascono e muoiono, fraintendimenti e passioni si mescolano in un gioco dove però l'amore con la 'A' maiuscola saprà dar luce ai misteri di tutta la vicenda.
Cosa fare quando la persona che ci è più cara si ammala, lottare fino all'ultimo, sognare addirittura di sconfiggere la malattia, o accettare che il distacco è un destino ineluttabile, e che la vita continua? ''Perdutamente'' è un romanzo basato su una storia vera che si svolge in una Napoli convulsa e surreale, un inquietante modello di degenerazione metropolitana. E' la storia di una famiglia - tanto allargata quanto scombinata - che si trova ad affrontare una delle emergenze più frequenti della vita di oggi: assistere l'anziana madre e nonna che si sta ammalando di Alzheimer. Tutto comincia con un viaggio che la donna ha cercato di intraprendere in segreto. Viene recuperata alla stazione, in stato confusionale, e nessuno riesce a capire dove volesse andare o da chi. E' un piccolo enigma, reso più oscuro da una misteriosa lettera-testamento scomparsa, sul quale si favoleggia: vecchi amanti, luoghi sacri del passato... La malattia si aggrava, la convivenza con la donna - che dentro la sua mente è tornata bambina ai tempi del fascismo - si fa ingestibile, ma i suoi stravaganti familiari vogliono scoprire la destinazione di quel viaggio, e decidono di resistere. E' l'occasione per un confronto struggente, eppure dai risvolti esilaranti, che penetra nei lati più riposti del rapporto tra genitori e figli. Ma i figli di oggi, sono davvero capaci di essere genitori o sono ''figli per sempre''? Tra latitanza e inefficienza dello Stato, mentre si consuma una delirante battaglia burocratica per ottenere la pensione d'invalidità.
C'è grande fermento in casa Cardillo, nella villetta vagamente vittoriana di un noto (più che altro alla polizia) quartiere di Detroit. I Cardillos, infatti, nelle persone di Tony, capofamiglia premuroso nonché quadro di quell'impeccabile azienda che è la mafia, Mary, sua moglie, e i due figli, sono in partenza per l'Italia, dove prenderanno parte all'evento più importante dell'anno: lo sposalizio della figlia di don Pinuccio 'o Cavaliere. Per Tony, un'irripetibile occasione di farsi notare dal burattinaio che muove i fili dei traffici di tutto il mondo. Peccato che, giunti in Italia - un Paese "ch'è tutto in miniatura" - ai quattro accada l'impensabile: si perdono in un bosco nel mezzo del Cilento e finiscono per imbattersi in Carminuccio, serial killer spietato e psicopatico, che li rapisce. Certo tutto poteva pensare, il povero Carmine, tranne che quell'allegra e chiassosa famigliola lo avrebbe trascinato nel più spaventoso degli incubi, mentre carabinieri e malavita, per recuperarli, si sfidano in un'indagine parallela al centro della quale c'è l'indizio più imbarazzante, della storia del crimine.
Piero Rosini è un giovane integralista cattolico. Con una bella moglie altrettanto cattolica, una casa vista Ikea a Porta di Roma, tanti amici uguali a lui, "intellettuali organici in golf a strisce e mocassini da tranviere", e un lavoro come redattore alla casa editrice Non Possumus - ultracattolica, naturalmente. Diretto ormai a testa bassa verso la santità, eroe della rinuncia e dell'astinenza sessuale, Piero è costretto suo malgrado a realizzare che dentro di lui si sta facendo largo un io sepolto e rimosso che lotta per tornare in superficie. Gli basta vedere ballare sua cognata Ada, florida ventiquattrenne fiera della propria verginità, per non togliersi più dalla testa quelle tette immacolate. Ed è seguendo questa versione ruspante di sé che Piero abbandona Roma e il libro a cui sta lavorando - un controverso saggio contro Giovanni Paolo II -, per trasferirsi da solo a Parigi, città tentatrice per eccellenza. Dove le sue certezze si sgretolano in un vortice di "vorrei ma non posso" che lo conduce a una fatale, esilarante schizofrenia.