
Celeste è la ragazza più bella del Ghetto di Roma ma quasi nessuno la chiama con il suo nome vero: lei è Stella, per gli innumerevoli ammiratori, o la Pantera Nera, negli anni oscuri dell'occupazione tedesca, per i parenti e gli amici dei tanti correligionari da lei consegnati ai fascisti condannandoli alle Fosse Ardeatine o ad Auschwitz.
Nessuno ha mai saputo perché lo facesse. Per soldi? Per amore di un ausiliario delle SS? O per vendicarsi della propria comunità che l'aveva respinta ai margini per il suo comportamento disinibito?
A queste domande non hanno saputo rispodere le cronache, che si occuparono a lungo di lei nel dopoguerra, quando trascorse anni in carcere prima di sparire nel nulla con un altro nome.
Partendo dallo studio di carte processuali, archivi, giornali d'epoca e da interviste di molti testimoni di quei tragici eventi, Pederiali costruì un romanzo corale struggente, vivido specchio di uno dei momenti più laceranti della nostra storia, che merita ancora oggi di essere ripubblicato e valorizzato.
Un'immagine che conosciamo tutti: un uomo barcolla faticosamente verso il traguardo della maratona all'Olimpiade di Londra, il 28 luglio 1908. Quell'uomo è Dorando Pietri, un'icona dello sport mondiale: tutti sanno che venne squalificato da quella gara perché un giudice di gara lo sorresse negli ultimi passi e che poi Alessandra, la regina d'Inghilterra, lo volle premiare ugualmente il giorno dopo con una coppa speciale. la storia del ragazzo che divenne l'atleta più famoso (e probabilmente più ricco) del suo tempo. Perché attraverso la vicenda di Pietri scopriamo che lo sport all'inizio del secolo era già un business, e che qualcuno ricorreva al doping (anche se era un doping meno sofisticato dell'attuale). La vita romanzesca e avventurosa di un «italiano vero», e uno spicchio appassionante della nostra storia e della storia dello sport.
Abbandonata a sette anni sul Ponte delle Sirenette, ospite dell'orfanotrofio delle Stelline, adottata e ridotta in schiavitù, ragazza-madre, prostituta in via Fiori Chiari... La vita non ha sorriso alla bella Sirena, almeno fino all'incontro con Delio Tessa, l'avvocato autore di poesie dialettali splendide e cattive, che la salva dal manicomio di Mombello e dall'accusa di avere venduto la figlioletta. Sirena riesce a rifarsi una vita che culmina nell'incontro con Ignazio, enigmatico ebreo in fuga, apparso il giorno di Ferragosto del 1943, durante un bombardamento, con due valigie piene di libri che celano qualcosa di molto prezioso... Toccherà a un'altra Sirena, negli anni Sessanta, svelare i segreti più nascosti, con l'aiuto di Beppe Pedroni, giornalista innamorato di lei e della sua maniera di cantare le poesie di Tessa sul palcoscenico dei cabaret. La bambina sparita, il tesoro di Ignazio, la genìa delle sirene: il passato torna a lampi e illumina, riscalda ma anche rischia di bruciare il presente della giovane donna, attrice e cantastorie nella Milano dei giorni frenetici del boom e delle notti magiche con Giorgio Gaber, Ornella Vanoni, Luciano Bianciardi, Giorgio Strehler...
Un romanzo lungo mezzo secolo, con due protagoniste più forti del destino e della storia scritta dagli uomini. Attraverso una vicenda appassionata e intrigante, fitta di suggestioni e di personaggi, orchestrata da una limpida scrittura che fa vibrare le corde del sentimento e dell'avventura, Giuseppe Pederiali ci regala il ritratto di due donne indimenticabili e di un'Italia con i suoi inferni e paradisi vecchi e nuovi.
Nula, vispa Jack Russell Terrier dal prestigioso pedigree, è reduce da un incontro con un cane altrettanto blasonato. L'appuntamento amoroso è stato organizzato dai suoi padroni, i benestanti coniugi Ghedini, i quali non vedono l'ora che nascano i preziosi cuccioli. Sennonché, al momento buono vengono alla luce tre cagnolini belli e sani, sì... ma non di razza. E, poco dopo, i tre piccoli scompaiono. Nula e Lula, la bella figlia sedicenne dei Ghedini, non si rassegnano: partiranno alla loro ricerca, in un'avventura che le porterà a scontrarsi con l'indifferenza di molti e la malvagità di alcuni, in una Milano raccontata, per una volta, dal punto di vista degli animali. L'amore secondo Nula narra con gli occhi di un'adorabile quattrozampe le molte facce dell'amore umano - i primi approcci fra adolescenti, l'amore coniugale, il tradimento, l'amore mercenario... e persino la fecondazione assistita aiutandoci a capire i nostri difetti e le nostre virtù, con l'indispensabile filtro della filosofia canina, che forse insegnerà alla padroncina Lula il vero significato della parola amore.
Da sempre la cucina è la più grande passione di Matilde, una passione tramandata in famiglia: il nonno aveva una trattoria e un avo era un celebre cuoco degli Estensi. Da loro Matilde ha ereditato l'amore per il cibo che prepara, gusta e serve ai suoi clienti dell'Osteria della Fola. La sua vita tranquilla cambia il giorno in cui per caso incontra Jacopo, un vagabondo sbucato come un fantasma dalla nebbia che avvolge Ferrara. Matilde sente di potersi fidare di lui e lo accoglie nel suo ristorante, dove, vedendolo a suo agio tra spezie e tortellini, scopre il suo dono: è un brillante cuoco. Il suo modo di cucinare è unico al mondo. Conosce le più antiche tradizioni culinarie e gli ingredienti perfetti per esaltare ogni manicaretto. I due cominciano a lavorare insieme, per il successo dell'osteria e la felicità di Matilde. Eppure all'improvviso qualcosa minaccia quest'armonia: due amici di Matilde, un noto giornalista-gourmet e un anziano cuoco, muoiono tragicamente dando il via a una macabra serie di delitti orchestrati da un'oscura società segreta. La setta dei Golosi è disposta a tutto per raggiungere il suo scopo: trovare chi custodisce la Sublime ricetta, che secondo la leggenda sa regalare l'immortalità. Nessuno chef è più al sicuro. Perché, come accade nella vita, anche in cucina arriva il momento in cui non è più possibile tenere nascosti i propri segreti.
L'ingegner Ivo Brandani è sempre vissuto in tempo di pace. Quando il libro comincia, il 29 maggio 2015, Ivo ha sessantanove anni, è disilluso, arrabbiato, morbosamente attaccato alla vita. Lavora per conto di una multinazionale a un progetto segreto e sconcertante, la ricostruzione in materiali sintetici della barriera corallina del Mar Rosso: quella vera sta morendo per l'inquinamento atmosferico. Nel limbo sognante di un viaggio di ritorno dall'Egitto, si ricompongono a ritroso le varie fasi della sua esistenza di piccolo borghese: la decadenza profonda degli anni Duemila, i soprusi e le ipocrisie di un Paese travolto dal servilismo e dalla burocrazia, il sogno illusorio di un luogo incontaminato e incorruttibile, l'Egeo. E poi, ancora indietro nel tempo, le lotte studentesche degli anni Sessanta, la scoperta dell'amore e del sesso, fino ad arrivare al mondo barbarico del dopoguerra, in cui Brandani ha vissuto gli incubi e le sfide della prima infanzia. Chirurgico e torrenziale, divagante e avvincente, "La vita in tempo di pace" racconta, dal punto di vista di un antieroe lucidissimo, la storia del nostro Paese e le contraddizioni della nostra borghesia: le debolezze, le aspirazioni, gli slanci e le sporcizie, quel che ci illudevamo di essere e quel che alla fine, nostro malgrado, siamo diventati.
Londra, 1890. Pen Davenport è il più famigerato cacciatore di libri d'Europa, un maestro dell'inganno che ha fatto fortuna setacciando fumosi locali e rumorose tipografie alla ricerca di manoscritti da rubare e consegnare al miglior offerente. L'assenza di regole sul diritto d'autore ha consentito a figure come la sua di arricchirsi procurando a famelici editori copie pirata da smerciare a prezzi stracciati, alle spalle di scrittori del calibro di Charles Dickens e Mark Twain. Tuttavia una nuova legge internazionale sta per porre fine all'età d'oro dell'illegalità, condannando all'estinzione il losco e avventuroso mestiere di cacciatore di libri. Un'attraente, conclusiva missione attende però Davenport: trafugare l'ultimo romanzo del celebre Robert Louis Stevenson, che da anni vive in una grande casa nelle isole Samoa, in pieno Pacifico, circondato dai familiari e da una schiera di nativi che lo hanno ribattezzato Tusitala, narratore di storie. È un'impresa rischiosa, che non ammette fallimenti, ma Davenport è deciso a non rinunciare al più prezioso dei bottini. Accompagnato dall'assistente Edgar Fergins, un modesto libraio ambulante, partirà per un lungo viaggio che lo condurrà all'altro capo del mondo, dove scoprirà di non essere affatto l'unico cacciatore ad ambire a una preda tanto irresistibile.
Viva e fascinosa ricostruzione delle vicende, nel 1918, del leggendario reggimento russo Preobrazenskij, sperduto nel gelo della Siberia alla ricerca dello zar Nicola II prigioniero dei bolscevichi, «Cercando l'lmperatore» (premio Selezione Campiello, premio Bergamo, premio Hemingway, premio Maria Cristina, tradotto in 12 lingue) fu accolto al suo apparire, nel 1985, come un'autentica rivelazione, non priva di valore profetico in quanto anticipatore della caduta del regime sovietico in Russia di lì a pochi anni. La critica più attenta vi riconobbe un talento che non esitò a inserire nella linea fantastico-visionaria della nostra narrativa, quella meno frequentata dal romanzo italiano.
GLI AUTORI
Più famoso come romanziere, fin dal fortunato esordio con “Cercando l’Imperatore” - uscito da Marietti nel 1985 e poi ripubblicato da Garzanti e nella Tea - Roberto Pazzi è anche poeta, avendo iniziato la sua carriera letteraria con la prefazione di Vittorio Sereni alle sue prime poesie, nel 1970. Lo scrittore ferrarese - tradotto in venti lingue, vincitore di alcuni dei più prestigiosi premi, come il Grinzane Cavour con Vangelo di Giuda, il SuperFlaiano e il Comisso con Conclave, due volte premio Selezione Campiello con Cercando l’Imperatore e Incerti di viaggio e due volte finalista allo Strega con La principessa e il drago e La città volante - non ha mai abbandonato la poesia e, nel 1987, ha vinto il premio E. Montale, con un volume uscito da Garzanti, Calma di vento.
Giovanni Caonero vive tre fulminei incontri trasgressivi nell'arco di pochi giorni. Si tratta infatti di uomini e tutti assai più giovani: un palestrato, uno stilista di moda e uno studente. Ma la vicenda del sessantenne protagonista non narra soltanto l'affollarsi di occasioni erotiche che rivelano il suo improvviso lasciarsi andare a quello che più desiderava e temeva. In "La trasparenza del buio" si insinuerà anche, oltre a quella evocata di "Giovanna la pazza", la nonna cantante, la forte presenza di Milena, la donna che continua ad amarlo e a influenzarne le scelte. La scrittura di Roberto Pazzi si cala nella sequenza delle ore e dei giorni, nell'incalzare dei cellulari, delle video chat, degli sms, delle e-mail, restituendo alle perenni verità della letteratura gli effimeri linguaggi della comunicazione virtuale. S'inseguono così, in presa diretta, tradimenti e ossessioni, colpi di scena e inaspettate metamorfosi, sullo sfondo di un'Italia ancora omofoba, pur se diversa da quella narrata da Bassani, da Pasolini e da Tondelli. "La trasparenza del buio" ritrae, nel sentimento del tempo che lo divora, un uomo dai desideri che non invecchiano, determinato a non perdere le estreme occasioni di una vita con la disperata golosità di chi teme di non aver saputo cogliere, fra divieti e tabù della sua società, quanto della felicità gli spettava.
A Capri, nell'attesa della fine, l'imperatore Tiberio ascolta le parole di una enigmatica apparizione notturna: la donna recita i versi di una misteriosa opera su Cesù di Nazareth, mentre dalla Palestina, sullo sfondo di un impero in disfacimento, giungono inquietanti conferme della verità profetica del poema. Si consuma così il vero tradimento di Giuda: non quello di aver consegnato il Cristo alla morte, ma di averne imprigionato il messaggio nella scrittura, destinata a diventare strumento di dominio nelle mani di una casta di esegeti, che avrebbero attribuito alla sua parola il significato a loro più conveniente per esercitare la supremazia sugli uomini.
Passano i giorni, le settimane, i mesi, ma i cardinali giunti a Roma da ogni parte del mondo non riescono a trovare un accordo per eleggere il nuovo papa. Le tivù italiane e straniere cominciano a trascurare il conclave: le fumate dal camino della Sistina non creano più audience. Finché all'improvviso sembrano filtrare strane indiscrezioni: un bagno turco è stato allestito nei sacri palazzi, qualche cardinale è morto in modo misterioso, qualcun altro parrebbe aver tentato la fuga, mentre flagelli agghiaccianti e oscuri sortilegi minacciano la quiete del pio consesso. Ma quel che davvero sta accadendo, paralizzando la suprema scelta, sfugge a ogni previsione, fino al sorprendente finale.
L'isola di Sant'Elena sarà davanti a lui all'alba. Napoleone si ritira presto nella sua cabina la sera del 14 ottobre 1815. Un'ultima notte a bordo, dopo mesi di navigazione. A visitarlo, forse nel sonno forse no, è una bella clandestina: forse Eugénie, l'eroina del suo romanzo giovanile rimasto chiuso in un cassetto. Poi arriva la madre, e altri spettri che incarnano la memoria dei grandi eventi attraversati dall'imperatore in esilio. Un uomo che non si è ancora arreso e che ancora pretende di poter mutare il corso degli eventi, mentre la Northumberland si perde in un banco di nebbia. Un romanzo storico e visionario, che umanizza un grande offrendogli uno scorcio di altra vita possibile.