
La vita e le imprese, dalla giovinezza alla maturità, di un eroe del Risorgimento. Con una appendice di scritti politici. Introduzione e note di Giuseppe Armani.
Segnata fin dall’infanzia da un amore per la lettura che aveva tutti i tratti di una passione fatale, Elisabetta Rasy ha dedicato il suo nuovo libro ad alcune donne che con le loro parole hanno plasmato il Novecento e cambiato la nostra coscienza.
Memorie di una lettrice notturna è un viaggio personale tra le scrittrici predilette, con soggettive e imprevedibili inclusioni ed esclusioni. Insomma quanto di più simile a un album di famiglia, con tanto di fotografie. Ma è anche una insolita e utile guida alle autrici di questo tempo lontano e vicino, suggerita dalla convinzione che il XX secolo è stato il secolo del talento delle donne, l’epoca in cui la loro voce, ribellandosi a un lungo silenzio, ha illuminato con una luce nuova il mondo delle emozioni e dei corpi. Per questo c’è anche una pittrice, Frida Kahlo, che lavorando sul suo corpo ha proposto un’immagine sconosciuta e sorprendente della femminilità.
Anna Achmatova – Ingeborg Bachmann – Nina Berberova – Elizabeth Bishop – Cristina Campo – Alice Ceresa – Marina Cvetaeva – Marguerite Duras – Etty Hillesum – Frida Kahlo – Jamaica Kincaid – Agota Kristof – Mary McCarthy – Carson McCullers – Elsa Morante – Alice Munro – Flannery O’Connor – Anna Maria Ortese – Sylvia Plath – Barbara Pym – Muriel Spark – Magda Szabò – Wis³awa Szymborska – Edith Wharton – Marguerite Yourcenar – Zhang Ailing
Sicilia, 1963. Maria Rosalia Inzerillo, più conosciuta come la "Mennulara" (la raccoglitrice di mandorle), è morta. Domestica della famiglia Alfallipe e amministratrice del suo patrimonio, la Mennulara è però soprattutto un mistero per la popolazione del paese. Tutti ne parlano perché si favoleggia sulla ricchezza che avrebbe accumulato, forse favorita dalle relazioni con la mafia locale. Tutti ne parlano perchè sanno e non sanno, perché c'è chi la odia e la maledice e chi la ricorda con gratitudine. Senza di lei Orazio Alfallipe avrebbe dissipato proprietà e rendite. Senza di lei Adriana Alfallipe, una volta morto il marito, sarebbe rimasta sola in un palazzo enorme. Senza di lei i figli di Adriana e Orazio sarebbero cresciuti senza futuro.
Londra è una miniera di notte e un cantiere di giorno. Tra i suoi ponteggi e i suoi tunnel, Duna si è laureata in Filosofia nell'università più illuminata d'Inghilterra, e ora legge sceneggiature o quasi sceneggiature: quasi legge, anzi, più che altro immagina. Nonostante sia molto giovane, Duna ha già una vita di prima. Tra la vita di adesso, seduta a una scrivania davanti a un collega più grande che le si rivolge in modo gentile e che di certo la ama, e la vita di prima a Roma, seduta in un'aula scolastica o su un motorino in compagnia di Veronica, c'è un proiettile la cui vittima non è ancora decisa. Duna voleva scrivere un romanzo, ma ha smesso. Il protagonista era un ragazzo vestito da pagliaccio armato di mannaia. Forse non era uno sconosciuto. Duna gioca con Alexander, un amico geniale e lunatico ricoverato in una clinica psichiatrica: si parlano attraverso gli slogan pubblicitari. E cammina, Duna, per Londra, cammina trascinando la sua bicicletta. Il suo disincanto è devoto all'idea di dimostrare che gli altri esistano e non ci abbandonino. Duna incontra un giovane e famoso cantante, Clement. Si innamorano, solo che il lieto fine, nelle favole come nella vita, dipende sempre da dove smetti di raccontare la storia, e qui non si sono fermati in tempo. Se non fosse che, tornando da una festa alla quale era andata con lui, Duna, attraversando il ponte dei Frati Neri, nella notte in cui più intensamente di altre medita il suicidio, incontra un uomo. E l'uomo ha una pistola. Tra la vita di adesso, a Londra, senza più un amore, e la vita di poi, ancora a Londra (ma chissà per quanto), ci sono quel proiettile e la sua vittima. E non c'è nulla nel mondo che possa farci cambiare: non c'è nulla negli altri, ci siamo noi.
Ulisse,"l'uomo dalla mente dai mille colori", l'eroe più conosciuto dell'epica occidentale, diventa in questo testo di Pietro Citati un universo da scoprire. Come nell'Odissea non traspare mai una struttura lineare e i motivi appaiono, scompaiono per riapparire di nuovo, sostituendosi agli altri e obbedendo a un sottile principio sinfonico, così il saggio di Citati attraversa temi, luoghi, personaggi omerici, in una serie di echi e rimandi, svelando le selve di enigmi dietro ogni immagine e parola: dalla venerabile Calipso, dea antichissima, ai "doppi" Feaci, abitanti di un mondo intermedio tra l'età dell'oro e quella moderna; da Polifemo, esponente di una civiltà bestiale-umana, alle Sirene, dalle seduzioni irresistibili.
Filippo e la famiglia si stanno preparando a un viaggio in Brasile. È un manager di successo, un capofamiglia consapevole, un figlio che prodiga attenzioni al padre sospeso sull'abisso di una morte che non arriva. È tutto questo, ma è anche un dirigente piegato alla logica del profitto, un cristiano mediocre, un marito sleale, un padre e patrigno distratto e superficiale. Così lo sentiamo raccontato dalle voci dei figli e nelle vicende che precedono il viaggio e che rivelano una realtà affettiva sfilacciata e compromessa. A Novas Minas, 1000 km a nord di San Paolo, padre José combatte il degrado e la povertà creati dalle multinazionali. Il desiderio di cambiamento costringe Filippo a guardare nel vuoto che l'ha guidato fin lì e a cercare di colmarlo.
Scritto subito dopo la seconda guerra mondiale, la Morante con questo romanzo ha iniziato il suo lungo percorso letterario. "O impareggiabile prosapia! Mia madre fu una Santa, mio padre un granduca in incognito, mio cugino Edoardo un ras dei deserti d'oltretomba e mia zia Concetta una profetessa regina. Si fissarono così, in solenni aspetti a me familiari, le maschere delle mie futili tragedie...". Così assediata da tali "magnifiche" ombre, l'io narrante di Menzogna e sortilegio s'incammina verso la necropoli del proprio mito familiare: pari a un archeologo che parte verso una città leggendaria.
Un giovane, che gira il mondo zaino in spalla e si guadagna da vivere con piccoli lavori che gli consentono di continuare a viaggiare, si imbarca un giorno con dei pescatori di coralli e approda su un'isola semideserta. Lì decide di fermarsi. Sull'isola il giovane si trova di fronte una comunità a suo modo felice, che lo accoglie e lo integra velocemente. La vita prosegue serena fino a quando l'acqua nei pozzi comincia a scarseggiare e poi si esaurisce completamente. Nell'isola c'è anche un padrone, che vive in una villa al centro dell'isola. Il suo pozzo è l'unico ancora pieno. Per ottenere l'acqua della sopravvivenza, il villaggio decide di vendergli tutti i pozzi vuoti. Una storia che ricostruisce la parabola del "progresso".
Frate Matthew è costretto a lasciare il convento di Saint Albans per aver dato ospitalità a una donna accusata di stregoneria. Lo attende un lungo viaggio attraverso l'Europa sino alla valle che oggi chiamiamo di Gressoney. Porta con sé una sinistra profezia che riguarda la piccola comunità walser di Felik. E quando giunge ai piedi delle montagne di ghiaccio, si accorge che una strana atmosfera regna su quel villaggio, dove il cuore di tutti sembra essersi inaridito... Milano, 1226. Lasciate alle spalle quelle aspre montagne, Matthew giunge sino a Milano, dove ritrova un po' di quiete a San Simpliciano. Ma sarà proprio l'abate di quel monastero ad affidargli un difficile incarico: investigare sul ritrovamento del cadavere di una giovane donna...
Il romanzo è ambientato nel 1200, in un paese delle Alpi, sotto il Monte Rosa. Gli abitanti appartengono a un gruppo etnico proveniente dalla Svizzera, quello dei walser e prosperano dedicandosi ai commerci e in particolare a quello della lana. Ma la prosperità li ha resi gretti e aridi, sordi ai bisogni dei più sfortunati. Tra loro spicca Hermann, assetato di denaro e potere, disposto a tutto pur di ottenere la nomina di vassallo dal signore del luogo. Ma un grave pericolo incombe sulla comunità. Lo sa frate Matthew che, partito dall'Inghilterra per un pellegrinaggio di purificazione, vede in sogno il destino che li minaccia e decide di modificare il suo viaggio per avvertirli.