
Il testo è indirizzato a quanti seguono i corsi di psicologia ed ha come obiettivo quello di fornire le basi per fare ricerca in psicologia. Lo psicologo, come il ricercatore, si trova sempre più implicato nella progettazione e organizzazione di informazione di natura diagnostica, clinica e/o per il recupero psicologico. In questo senso, lo studente di psicologia deve imparare a formulare delle ipotesi, raccogliere informazioni, organizzarle ed interpretarle per la verifica delle ipotesi. Il volume affronta i passaggi che conducono dalla formulazione di una ipotesi alla interpretazione dei risultati. Tenendo bene a mente l'obiettivo di rispondere alle esigenze di lettori meno avvezzi alla psicometria, i singoli argomenti sono esposti semplicemente, e trattati con esempi di facile comprensione senza far riferimento a complicati procedimenti matematici.
Forse mai come oggi i termini "laico" e "laicità" hanno goduto, nella società italiana, di tanta fortuna: nel linguaggio corrente come in quello specialistico, nelle assemblee politiche come nel forum multimediale. Eppure è consapevolezza comune che mai come oggi questi termini risultano affetti da una singolare contraddizione: al loro sempre più frequente ricorrere risponde una sempre maggiore genericità, che sfocia in una evidente polisemia. Dopo un nitido inquadramento semantico e storico, questo libro tratta in modo particolare della laicità sul piano teologico, filosofico, scientifico, giuridico, politico, pedagogico, con particolare attenzione ai termini chiave della laicità, quali secolarismo, secolarizzazione, relativismo, pluralismo, neutralità. Offre così un essenziale contributo di approfondimento e di discussione per l'elaborazione di un concetto di laicità che riconosca al tempo stesso alla religione e alle realtà terrene, nella loro legittima autonomia, il posto dovuto.
Computer, telefonini, Internet, videogiochi, fotografia, tv, lettori mp3, navigatori satellitari: la nostra vita quotidiana è invasa dalle tecnologie digitali, sempre più miniaturizzate, economiche, alla portata di tutti. Si sta realizzando una complessiva ricollocazione dell'intero sistema mediale, con intrecci reciproci sempre più facili e intensi, nell'ambiente generato dal computer, diffuso tramite Internet, incorporato nei mass media. Questo manuale spiega, con linguaggio accessibile e rigore scientifico, che cosa sono e come funzionano i media digitali, in cosa consiste la convergenza multimediale e quali sono le sue conseguenze, le pratiche sociali, i problemi. Vi si troverà non solo il complesso quadro tecnologico in continua evoluzione dei nostri anni, ma anche l'interazione del digitale con i media esistenti e il suo impatto sulle tendenze culturali.
La solidarietà è uno dei termini più indagati dalla ricerca sociologica ma trae la sua origine in un tempo ben più lontano rispetto all'affermazione di questa scienza sociale. Il volume ripercorre sinteticamente le tappe salienti dell'evoluzione nell'uso del termine proposto dai sociologi più noti per giungere al nostro tempo, nel quale la realtà di tutti i giorni - fatta di minacce terroristiche, guerre interetniche, conflitti religiosi, aumento generalizzato della povertà, deterioramento dell'ambiente ed altri fenomeni non propriamente positivi - interpella ogni uomo sull'opportunità della riscoperta del significato più vero di solidarietà. Questa non va confusa con il pietismo o la volontà di offrire un aiuto a chi versa in una situazione di disagio; la solidarietà è assunzione personale e collettiva di responsabilità reciproche per il conseguimento del bene comune che scaturisce dal vivere insieme riconoscendo l'altro che ci è di fronte non come un concorrente o addirittura un potenziale nemico ma piuttosto come l'essere con il quale, entrando in relazione, è possibile sperimentare la creazione di un contesto reciprocamente arricchente. In questo incontro tra persone la solidarietà trova le sue forme di concretizzazione più feconde sulle quali provare ad edificare un nuovo ordine sociale.
La comunicazione, uno dei fenomeni più complessi e affascinanti attraverso cui si costruiscono e si manifestano le individualità, si sviluppa nella relazione con figure di adulti significativi. Attraverso l'esperienza dell'intersoggettività, il bambino non solo apprende forme e contenuti convenzionali che rendono possibili gli scambi comunicativi, ma coopera alla produzione di rappresentazioni originali e innovative della realtà, in un processo in cui fondamentale è il ruolo del contesto e dell'interpretazione dell'intenzionalità reciproca. Il volume delinea il percorso di sviluppo, nella prima infanzia, delle capacità comunicative, dalle iniziali forme preverbali sino all'elaborazione di più sofisticate abilità d'interazione. Vengono così posti in evidenza i legami con i processi cognitivi e affettivi, il contributo dell'ambiente familiare alla comprensione e all'elaborazione anche linguistica del mondo esterno e del mondo interno proprio e degli altri, le modalità e la rappresentazione delle relazioni che i bambini intrattengono con altre figure di adulti, quali, in particolare, i nonni e gli insegnanti.
Il sistema dei media è protagonista di un grande processo di trasformazione economica e sociale legato allo sviluppo delle tecnologie digitali. La prima, fondamentale conseguenza è l’affrancamento del contenuto dal suo contenitore. Liberato dalle costrizioni del supporto fisico (de-materializzazione), e grazie alla trasformazione del processo produttivo in ambiente digitale (dis-intermediazione), il contenuto acquisisce una propria autonomia, diventando il vero driver della convergenza, in grado di favorire la diffusione di nuove reti e piattaforme distributive, e accelerare il passaggio all’economia digitale. Il saggio di Augusto Preta cerca di comprendere e interpretare quanto sta accadendo oggi nell’economia dei media. A tale scopo analizza i diversi mercati che compongono l’industria dei contenuti: il mercato a monte ai prodotti premium del film e dello sport, ma anche, nel mercato a valle, l’evoluzione della radio, della televisione, in chiaro e a pagamento, e di internet. Vengono inoltre individuati i mercati rilevanti, la struttura economica dei diritti, l’industria dei talenti, i mercati a due versanti e la creative industry. La conclusione è che, in questo processo epocale, i contenuti non rappresentano più i fattori costitutivi di una industry, i media, ma del ‘mercato della convergenza’ in tutte le sue variegate componenti.
Augusto Preta è docente di Economia dei media all’Università di Sassari. Fondatore di ITMedia Consulting, società specializzata nella ricerca e consulenza sui media e contenuti digitali, da anni svolge la propria attività per alcune delle maggiori imprese del settore (Alcatel, Canal+, Fastweb, Havas, Mediaset, Rai, Telecom Italia, Time Warner, Vivendi-Universal, Wind). È autore de I media verso la convergenza (1998) e co-autore di Quella deficiente della TV (2002). È membro dell’Editorial Board di Intermedia, del Board of Directors dell’International Institute of Communications e di numerosi comitati tecnico-scientifici. Collabora con i maggiori quotidiani e riviste del settore.
Il volume è il terzo di una serie di tre manuali dedicata agli strumenti concettuali e tecnici della ricerca sociale. L'attenzione è incentrata sulle analisi multidimensionali esplorative, nei loro fondamenti logici comuni e nello loro specificità tecniche. Sono illustrate l'analisi fattoriale classica, l'analisi in componenti principali, l'analisi delle corrispondenze semplici, le tecniche di "data mining" e "web mining".
Il volume si propone di introdurre il lettore allo studio della pubblica amministrazione, in una prospettiva che cerca di affiancare a una lettura storica del cambiamento delle istituzioni amministrative, una riflessione su modelli teorici e sui saperi applicativi che ne hanno accompagnato i passaggi salienti.
Il volume di Betts, più che una cronistoria della decolonizzazione, vuole essere un'esposizione delle dinamiche generali, politiche, sociali, economiche ma anche culturali, che sono alla base della decolonizzazione e delle sue conseguenze. L'autore descrive le ripercussioni che le due guerre mondiali ebbero sul tramonto degli imperi coloniali, il mutamento negli equilibri internazionali e l'instabilità postbellica che favorirono la decolonizzazione, insieme al crescente ruolo dell'opinione pubblica internazionale. Inoltre prende in esame gli effetti dell'indipendenza sulle ex colonie e mette in luce come tuttora si perpetuino disparità ereditate dall'età del colonialismo.
Da sempre la storia millenaria e la profonda spiritualità dell'India trovano in Europa e in Occidente un vasto movimento d'interesse: non altrettanto può dirsi della sua storia politico-istituzionale. Eppure, con la conquista dell'indipendenza (1947) e l'entrata in vigore (1952) di una costituzione democratica, proprio l'India si configura come la "democrazia più grande del mondo", nonostante le contraddizioni di una società multietnica, plurilinguistica e multireligiosa. Lo studio dell'ordinamento istituzionale indiano di oggi può offrire quindi un fondamentale contributo alla teoria democratica, evidenziando due aspetti di grande interesse: da un lato l'universalità dei valori democratici e la loro applicabilità ai contesti più disparati e apparentemente "incompatibili"; dall'altro la dimostrazione di come come la democrazia, lungi dal costituire un "monopolio dell'occidente", debba adattarsi ai contesti socioculturali dei popoli che, volontariamente, la scelgono.
Il volume affronta lo studio dello sviluppo sociale a partire da una prospettiva contestualista e costruttivista, secondo cui, al di là delle regolarità che accomunano gli individui nei processi evolutivi, ognuno segue un proprio percorso di socializzazione, differenziato in quanto risultante dall'intreccio, in ogni fase evolutiva, di variabili individuali, familiari, relazionali, culturali e contestuali, le quali si influenzano reciprocamente sulla base dei significati che ogni individuo, con la propria storia personale, vi attribuisce. I singoli capitoli si soffermano sugli specifici ambiti relazionali entro cui i bambini, dalla prima infanzia sino alla preadolescenza, costruiscono la propria competenza sociale: la relazione con l'adulto, con i fratelli, con i pari e con gli amici. Parallelamente analizzano i processi e le competenze grazie a cui i differenti percorsi, più o meno funzionali sul piano sociale, si definiscono nel tempo.