
Il nostro Paese rispetto all'Europa e al resto del mondo, ha vissuto e vive tuttora una realtà anomala e poco trasparente e, per certi versi assurda, in cui affarismo, politica, economia e giustizia si scontrano, si incontrano e si mescolano, creando effetti e onde d'urto a catena che, talvolta, mettono in cattiva luce le nostre istituzioni e, soprattutto, le figure dei nostri leaders politici. Per dare un concreto contributo alla "ripartenza" dell'Italia e mostrare anche all'estero e all'Unione europea un effettivo cambio di rotta della nostra politica, il Governo ha emanato un pacchetto di provvedimenti ispirati alla semplificazione del quadro amministrativo e normativo, allo sviluppo della tecnologia digitale etc. (cd. "Decreto Fare"), cui è immediatamente seguito un successivo decreto a favore dell'occupazione anche attraverso lo strumento degli sgravi fiscali per le imprese. In questo difficile e articolato clima, licenziamo questa ventottesima edizione che dà conto, a tutto campo, delle novità dottrinali e normative ed è indirizzata a quanti, a vario titolo, non vogliano limitarsi a uno studio acritico delle istituzioni e delle regole costituzionali, ma intendano anche approfondire le dinamiche dei rapporti tra gli organi costituzionali.
L'opera è aggiornata con: la L. 9 agosto 2013, n. 99, che ha fra l'altro rideterminato l'aliquota dell'IVA; la L. 9 agosto 2013, n. 98 (Legge "del fare") recante diverse e significative modifiche alla normativa di settore.
L'opera è aggiornata con: il D.L. 14 agosto 2013, n. 93, convertito, con modificazioni, nella L. 15 ottobre 2013, n. 119, recante disposizioni urgenti in materia di sicurezza e per il contrasto dello stalking e del femminicidio; il D.L. 1 luglio 2013, n. 78, convertito, con modificazioni, nella L. 9 agosto 2013, n. 94, che ha apportato fra l'altro innovazioni al Codice di procedura penale.
Gli ipercompendi, strumenti didattici di ultima generazione, costituiscono pratiche guide che, affiancate allo studio, consentono di ripercorrere in forma sintetica e sistematica le linee espositive del programma.
Nei momenti difficili un'intuizione forte può dare senso e concretezza a bisogni diffusi. Tale è l'uomo artigiano, ovvero l'homo artifex, che persegue per sé e per la propria personale soddisfazione la ricerca dell'opera quasi perfetta, del buon lavoro fatto con arte, intelligenza, sapienza manuale e conoscenza. Torna oggi con forza questo desiderio, a ben vedere quasi innato nella nostra natura, contro la mediocrità e il "basta che sia fatto". Il libro di Sennett è un valzer tra presente e passato, tra antiche botteghe dove si formavano i Raffaello o venivano levigati e assemblati in aurea misura gli Stradivari che ancora ci incantano, e moderni laboratori dove si cucina un delizioso poulet a la d'Albufera o si mette a punto il sistema Linux, per scoprire - attraverso ciò che la scienza ci insegna e la società ci chiede - come funziona la sinergia mente-mano-desiderio-ragione, che ha fatto grande il mondo occidentale e forse può oggi restituirgli saggezza.
Cambiano i sistemi scolastici. Si introducono tecnologie nuove. Si modificano i contenuti dell'insegnamento. Ma non sempre i risultati rispondono alle attese. A volte sono addirittura fallimentari. Perché? I motivi possono essere tanti, ma il più delle volte il fallimento è dovuto ad un errato rapporto tra insegnanti e alunni. In questo libro Gordon, rifacendosi al pensiero di Rogers, presenta una serie di indicazioni per rendere efficace l'insegnamento in classe, per ottimizzare l'apprendimento delle discipline e per risolvere gli eventuali conflitti tra alunni e insegnanti, tra alunni, insegnanti e genitori. Il filo rosso che lega gli interventi suggeriti è la fiducia nel processo di maturazione e sviluppo della persona.
La tecnologia, il mercato editoriale, la dialettica tra libertà di stampa e poteri economici e politici, il lavoro del giornalista nelle sue eccellenze e meschinità. La storia del giornalismo è tutto questo, ma è anche e soprattutto storia di uomini e donne che nell'arco del tempo, attraverso i loro articoli, fotografie, riprese televisive e più recentemente materiali digitali, hanno raccontato eventi epocali e fatti minimi, contribuendo a modellare abiti mentali e fantasia dei lettori, talvolta manipolandoli, talvolta portando alla luce notizie scomode e verità nascoste. Con ritmo appassionante, Oliviero Bergamini racconta l'evoluzione del giornalismo dagli albori dell'era dell'informazione nel Cinquecento sino alle ultimissime innovazioni digitali. Con particolare attenzione alla contemporaneità, la trattazione spazia tra Francia, Gran Bretagna, Germania, Stati Uniti, le nazioni dove il giornalismo ha avuto i suoi maggiori sviluppi, tocca la Russia e i paesi del socialismo reale, dove la libera informazione è stata più a lungo negata, ma si concentra soprattutto sull'Italia, dove il giornalismo è storicamente segnato da limiti e carenze strutturali, ma anche da eccellenze di livello europeo.
"La filosofia dello sport" è una pietra miliare che segna la strada maestra della riflessione sull'uomo agonale. L'attualità si rispecchia in un mosaico le cui tessere hanno tracce nel primordiale faccia a faccia per la sopravvivenza, ma subisce il peso della civilizzazione. Qui, sulle orme di Ravaglioli, il curatore Palmieri attualizza il testo rispondendo ad interrogativi "ulteriori". Pone la tecnologia contro le malformazioni dello sport e sostiene che l'antropotecnica renda fratelli l'atleta e il filosofo: entrambi cercano la perfezione.
L'opera è aggiornata con: il Dl. 14 agosto 2013, n. 93, convertito, con modificazioni, nella L. 15 ottobre 2013, n. 119, recante disposizioni urgenti in materia di sicurezza e per il contrasto dello stalking e del femminicidio; il Dl. 1 luglio 2013, n. 78, convertito, con modificazioni, nella L. 9 agosto 2013, n. 94, che ha apportato fra l'altro innovazioni al Codice penale, riformando la pena massima per il reato di stalking; il Dl. 28 giugno 2013, n. 76, convertito, con modificazioni, nella L. 9 agosto 2013, n. 99, che ha modificato il Testo Unico sull'immigrazione.
Il volume – rivolto agli studenti e ai cultori che si affacciano allo studio del diritto costituzionale comparato – si propone di fornire un quadro esauriente degli aspetti metodologici della materia.
Sinora, gli apporti per la costruzione di una metodologia comparatistica nell’ambito delle discipline giuridiche sono stati offerti soprattutto dai privatisti, mentre nella sfera costituzionalistica l’approccio al diritto comparato degli studiosi di diritto interno è spesso preordinato alla mera comprensione del diritto nazionale. Al contempo, le ricerche sono permeate molte volte da un esasperato eurocentrismo.
I fenomeni di globalizzazione giuridica e di comunicazione tra ordinamenti giuridici richiedono però al comparatista di formazione pubblicistica una particolare sensibilità nell’uso degli strumenti più idonei, nella definizione dell’ambito degli studi, nella verifica delle condizioni di comparabilità, nel rapporto tra diritto e altre scienze. Si esige insomma da lui una piena consapevolezza dei rischi di una comparazione superficiale o “esotica”, e dei “costi” di una indagine comparativa seria. In breve, gli si chiede l’utilizzo un metodo scientifico corretto e l’apertura a realtà anche lontane dalla sua cultura.
Questo nuovo libro, che fa seguito a due precedenti volumi dedicati al diritto pubblico comparato Cedam, 2002 e 2007), intende offrire, con linguaggio chiaro e puntuale, gli elementi metodologici indispensabili per lo studio del diritto costituzionale comparato, enfatizzando in particolar modo la comparazione per differenze, rispetto a sistemi, famiglie e ordinamenti estranei al modello liberal-democratico.
Considerato dagli psichiatri di tutto il mondo il testo imprescindibile di riferimento, il DSM (Diagnostic and Statistical Manual), pubblicato dalla American Psychiatric Association e tradotto in decine di lingue, è la fonte primaria che definisce il limite tra ciò che è normale e ciò che è patologico in relazione alla psiche. Passato attraverso quattro edizioni, il manuale è giunto ora alla quinta stesura, il DSM-5, ma questa volta la pubblicazione ha scatenato feroci e allarmanti polemiche. A capo dei critici più agguerriti si trova Alien Frances, l'autore di questo libro, scienziato autorevole e psichiatra tra i più apprezzati, che sa bene di cosa parla, dal momento che proprio lui aveva diretto la redazione del precedente DSM-IV. Secondo la sua analisi, precisa e convincente, la nuova edizione del manuale diagnostico rischia di fare più male che bene. L'impostazione del volume allarga infatti a tal punto lo spettro delle patologie psichiche da lasciare ben poco spazio alla "normalità", che quasi scompare. Siamo tutti malati: un regalo alle industrie degli psicofarmaci e una resa di fronte alla crescente medicalizzazione della società, divenuta sempre meno capace di gestire serenamente fenomeni comuni, che sono sempre esistiti, come il lutto, l'invecchiamento o la naturale vivacità dei giovani. Si moltiplicano invece le diagnosi di patologie per ogni comportamento, perdendo in questo modo la visione pluralista dell'universo psichico...

