
La capacità di promuovere processi inclusivi è la condizione di base affinché la scuola raggiunga il successo formativo di tutti gli alunni, nessuno escluso. Il volume offre un quadro teorico e metodologico sull'orientamento Evidence-based education, applicato alla pedagogia speciale per l'inclusione. Viene proposto un modello di riferimento per la ricerca, in grado di rispondere alla necessità di costruire forme di conoscenza condivisa e affidabile sui processi inclusivi, attuabile nei diversi contesti educativi. Attraverso esemplificazioni, si presentano strategie di ricerca, sia di natura quantitativa sia qualitativa sia mista, che contribuiscono alla concretizzazione di tale modello. Si individuano e definiscono alcuni criteri di qualità, che possono costituire un riferimento utile per chi deve progettare e condurre una ricerca in educazione speciale, per chi ne deve valutare l'adeguatezza metodologica attraverso un'opera di revisione e per chi concretamente ne può utilizzare i risultati nella prassi quotidiana.
Al suono della sua lira si immobilizzano le Simplegadi, le isole mobili che rischiano di far naufragare la nave Argo. La sua voce impedisce a quella malefica delle Sirene di ammaliare gli Argonauti. Nell'Ade, ascoltando il suo canto, le anime dei defunti piangono, le Erinni conoscono per la prima volta la dolcezza delle lacrime, Tantalo dimentica la fame e la sete eterne che lo tormentano. La sua storia con Euridice è la celebrazione più alta del supremo potere di incantamento della musica. Orfeo è il poeta.
Non è sempre facile capire un bambino né sapere come sostenere al meglio lo sviluppo nelle prime fasi della sua vita. Basato sugli ultimi risultati della ricerca ma scritto in un linguaggio accessibile anche ai non esperti, questo libro è un aiuto concreto per chi si prende cura di un bambino in questi anni così importanti per la crescita. Grazie alla ricchezza di immagini tratte dai video di bambini con le loro famiglie, corredate dalle chiare spiegazioni dell'autrice, il libro fornisce indicazioni utili per favorire lo sviluppo della comprensione sociale, dei legami di attaccamento, dell'autocontrollo e dell'intelligenza nei primi due anni di vita. Le sequenze di immagini ricreano la struttura e la magia della comunicazione con i bambini e mostrano l'importanza fondamentale delle prime relazioni per lo sviluppo sociale, emotivo e cognitivo. Un testo per tutti coloro che si occupano dello sviluppo psicologico dei bambini dalla nascita a due anni: docenti, professionisti e genitori.
Una ricostruzione della storia della scuola (e dell'università) italiana: dalla legge Casati alla riforma Gentile, dalla Carta della Scuola fascista al dibattito nella Costituente, dalla stagione del centro-sinistra ai Decreti delegati, dalla scuola dell'autonomia alle speranze (e alle incognite) della "buona scuola". Una riflessione sul cammino di una istituzione caratterizzata dalla prolungata assenza di un progetto riformatore che consideri, come è avvenuto solo in qualche tratto della vicenda politica nazionale, il diritto allo studio come un atto costituzionale che si compie ogni giorno, una costruzione della cittadinanza come cultura, una parte essenziale di una sfera pubblica comune. "Forse scuola, università e ricerca sono anche l'anima di appartenenza non solo mia, ma anche di quanti ho formato e, soprattutto, di quanti ho visto, ogni giorno, salvare la scuola come atto costituzionale colto e competente, fieri di farlo senza essere del tutto riconosciuti".
Un bimbo che oggi nasce in Congo, o una bambina che nascerà in Europa tra vent'anni, hanno il diritto di porre domande sul nostro modello di sviluppo e sui nostri stili di vita, perché le nostre scelte di oggi stanno già modificando la loro vita, a volte in meglio ma altre in peggio. L'economia civile, di cui il libro illustra genesi e campi di applicazione, cerca risposte non fuori dall'economia di mercato ma all'insegna di un mercato diverso, "civile" dove le parole felicità, onore, virtù, bene comune, possono essere riscoperte proprio in chiave economica, lasciando spazio ad una prospettiva etica e non puramente individualistica.
Oggi più che mai è necessario trovare strategie didattiche coinvolgenti per le nuove generazioni. La ludolinguistica è una di queste: fondata su una rigorosa conoscenza del linguaggio e dei suoi meccanismi, permette di imparare come funzionano le parole e i testi senza avvertire il peso dell'apprendimento. Il libro propone una serie di spunti e di giochi linguistici adattabili a ogni contesto, dalla scuola primaria in avanti, senza escludere il lettore adulto che voglia osservare il linguaggio da una prospettiva diversa.
Quando nel 1957 Vance Packard, quarantatreenne insegnante di giornalismo all'Università di New York, rivelò al grande pubblico americano e a quello di tutto il mondo che l'alleanza sempre più stretta tra analisi e pubblicità minacciava subdolamente, ma scientificamente, la libertà d'opinione su qualsiasi argomento, venne arruolato nella schiera dei più grandi allarmisti. Ancora oggi, a tanti anni di distanza, I persuasori occulti è un testo urticante con cui fare i conti. Quante previsioni si sono avverate? Perché sì? Perché no? All'edizione originale, nel 1989, lo stesso Packard ha aggiunto un epilogo, che amplia ulteriormente il suo discorso.
Le vicende tra la prima e la seconda guerra mondiale, il mezzo secolo di socialismo reale vissuto all'ombra di Mosca, gli ultimi decenni che hanno portato all'ammissione nell'Unione europea: oggi l'Europa centro-orientale non è più una periferia, come a lungo è stata considerata
Intorno alla metà degli anni Trenta del Novecento, il piccolo Henry Gustave Molaison comincia a soffrire di ripetute crisi convulsive, sviluppando un'epilessia farmaco-resistente. Quando il neurochirurgo William B. Scoville decide di sottoporlo, ormai ventisettenne, a un'operazione al cervello, il prezzo da pagare per la remissione delle crisi sarà, per Henry, il manifestarsi di una severa amnesia anterograda: l'incapacità, cioè, di ricordare le sequenze della sua vita successive all'operazione - al punto da salutare ogni giorno persone note come se le incontrasse per la prima volta, cominciando dai medici. Da quel momento, Henry diventerà semplicemente H. M., l'acronimo più pervasivo e perturbante di tutta la letteratura neuroscientifica degli ultimi decenni. Esito di una frequentazione professionale e umana di quasi mezzo secolo, quello di Suzanne Corkin non è "un" libro, ma "il" libro su un caso cui si devono scoperte decisive sulla natura della memoria e sugli specifici processi attraverso i quali viene costruita ("Il cervello di Henry" scrive la Corkin "ha risposto a più domande sulla memoria di quanto abbiano fatto gli studi scientifici dei cento anni precedenti"). Un libro che ci offre, oltre a uno dei più intensi 'ritratti clinici', una affascinante riflessione sulla tessitura fragile e tenace, coerente e composita, che sta alla base dell'identità di ognuno di noi.
Ha ancora senso, nella scuola dei nativi digitali, la lettura delle opere della tradizione letteraria? Le tecnologie possono aiutare l'insegnamento della letteratura? E, soprattutto, che cosa significa insegnare letteratura nell'era digitale? Quali sono le pratiche didattiche più adeguate per sviluppare le competenze digitali e la capacità critica delle nuove generazioni? Il libro - coniugando didattica della letteratura, informatica umanistica, ciberpsicologia e tecnologia dell'educazione - esplora le possibilità di rinnovamento del ruolo del docente di lingua e letteratura italiana e, più in generale, della funzione della letteratura all'interno dei sistemi educativi, fornendo strumenti, idee e materiali per una didattica con e senza le nuove tecnologie.
Il nuovo libro di Milton Bennett Principi di Comunicazione Interculturale. Paradigmi e pratiche non è solo una nuova edizione di Principi di comunicazione interculturale, tradotto e pubblicato in Italia nel 2002 da FrancoAngeli. Seppure mantenga la struttura di testo con sezione antologica, è completamente rinnovato nei contenuti. Nelle prima parte l'autore si concentra sull'accuratezza del lessico e dei livelli di analisi appropriati per potere parlare di comunicazione interculturale. Focalizza poi la propria prospettiva entro la dimensione epistemologica costruttivista, alla base del noto Modello Dinamico di Sensibilità Interculturale (MDSI). Lo stesso modello è qui presentato nella sua ultima versione in cui rivede alcune posizioni e soprattutto suggerisce un diverso linguaggio per riferirsi al continuum di esperienza della differenza all'interno del paradigma quantistico. In questa nuova edizione amplia i contenuti relativi all'analisi dell'interazione tra persone di culture diverse, pubblicando finalmente anche la sua teoria di stili percettivi sottostanti il modo in cui individui con diverso retroterra culturale preferiscono, collettivamente, pensare e imparare. Infine inserisce un capitolo su come la prospettiva interculturale costruttivista si declina in diverse applicazioni pratiche. Nella seconda parte offre una selezione di letture antologiche "classiche" su alcuni concetti fondamentali della comunicazione interculturale.
Quale ruolo ha effettivamente svolto il servizio sociale nei vari ambiti e contesti in cui si è esplicata la sua attività? Che tipo di risposte ha saputo o potuto dare ai molteplici bisogni cui di volta in volta è stato chiamato a rispondere? E quale contributo ha fornito alla costruzione del nuovo welfare che la Repubblica, non senza difficoltà, veniva definendo dopo il secondo conflitto mondiale? Partendo dai dati emersi nel corso del VI incontro di studio Sostoss, tenutosi a Roma il 28 maggio 2013, arricchiti da ulteriori riflessioni, fonti e analisi, i testi raccolti in questo volume provano a tracciare un quadro critico della presenza e del ruolo del servizio sociale nel nostro paese. In particolare, è descritto e analizzato l'impegno della professione nei programmi sociali a carattere comunitario a favore di comunità territoriali, nelle periferie urbane e nelle aree rurali di vecchio e nuovo insediamenti, nel periodo compreso tra la fine della guerra e gli anni Settanta.