
Come porre limiti e regole senza inasprire i conflitti ma rafforzando il legame con il bambino e favorendo il suo sviluppo mentale. Daniel Siegel e Tina Payne Bryson, autori di "12 strategie rivoluzionarie per favorire lo sviluppo mentale del bambino", si occupano ora, con la stessa competenza e lo stesso approccio innovativo, della sfida più importante per chi cresce un figlio: la disciplina. Il testo chiarisce il rapporto tra lo sviluppo cerebrale del bambino e il modo dei genitori di reagire ai suoi cattivi comportamenti, offrendo un valido piano d'azione per affrontare, senza violenza ma con comprensione, tensioni e crisi di collera. Partendo dal reale significato del termine "disciplina" (istruire e insegnare, non rimproverare), gli autori mostrano come entrare in sintonia con il bambino e incanalare le sue emozioni per trasformare una crisi di rabbia o di pianto in un'opportunità di crescita. Così si potrà spezzare il circolo vizioso di capricci del bambino e punizioni del genitore, sostituendolo con strategie più efficaci e adeguate a ogni fase dello sviluppo. Grazie alle spiegazioni semplici e chiare, ai consigli pratici, ai fumetti e ai disegni accattivanti che chiariscono con immediatezza le indicazioni degli autori, questo libro costituisce una grande risorsa per ogni famiglia.
Da sempre l'uomo ha cercato di migliorare la sua condizione. Oggi nel contesto del rapido sviluppo della tecno-scienza si aprono nuove possibilità di interventi finalizzati all''enhancement o potenziamento della salute e della vita dell'uomo e della stessa umanità. Molteplici sono gli interrogativi etici emergenti. Il volume si articola in due parti. Una prima affronta il dibattito sul piano teorico mettendo a confronto gli argomenti favorevoli e contrari all'enhancement in senso generale, allo scopo di delineare una riflessione critica ponderata che giustifichi i requisiti etici minimi per una regolamentazione che non ostacoli l'innovazione ma al tempo stesso sappia tutelare i valori e i diritti fondamentali dell'uomo. La seconda parte analizza i principali ambiti applicativi oggi in discussione: dalle tecnologie esistenti (chirurgia estetica, doping sportivo), alle tecnologie emergenti (potenziamento genetico, biologico, neuro-cognitivo) fino alle tecnologie convergenti (nanotecnologie, biotecnologie, informatica e scienze cognitive) e agli scenari radicali che si prefigurano nel transumanesimo e postumanesimo.
Nel secondo dopoguerra l'Italia mise in cantiere un originale modello di relazioni mediterranee ispirato alla diplomazia dell'amicizia - convintamente offerta e praticata - nei confronti dei Paesi arabi. Il modello italiano era dunque imperniato sul dialogo politico scevro da pregiudizi ideologici e religiosi; sulla cooperazione economica paritaria e, soprattutto, sul più assoluto rispetto del principio dell'autodeterminazione dei popoli. Nel complesso - indipendentemente dall'orientamento delle varie maggioranze di governo e dai vari inquilini di Palazzo Chigi e della Farnesina - la diplomazia dell'amicizia, sia pur declinata con modalità e sensibilità diverse, è stata portata avanti, affinata e perseguita senza soluzione di continuità, tranne qualche rara eccezione, da quasi tutti i decisori, ai vari livelli, della "politica araba" italiana. In questo libro sono ricostruiti alcuni aspetti e momenti di questa politica, fra passato e presente, in larga parte riconducibili al comune denominatore della diplomazia dell'amicizia intesa come efficace modello di "una buona politica estera" ispirata alla pace e alla cooperazione euromediterranea.
Dopo il successo della sesta edizione, Diritto fallimentare esce alla sua settima pubblicazione aggiornato alla luce delle novità significative che hanno riguardato il diritto fallimentare negli ultimi anni.
Il modello di terapia proposto si fonda su un'integrazione originale tra teorie sistemiche e processo di sviluppo multi-generazionale della famiglia. Il problema individuale per cui viene richiesto un intervento terapeutico si trasforma in una porta di accesso al mondo familiare. Partendo dai sintomi di bambini e adolescenti inizia una ricerca di quei significati relazionali e di quelle connessioni affettive che permettono un viaggio a ritroso nella generazione dei padri e dei nonni per tornare al presente con una visione nuova e propositiva. Il bagaglio del terapeuta è fatto di molteplici strumenti, adatti a favorire la fiducia e la collaborazione; la sua presenza è la risorsa terapeutica più efficace per instaurare un contatto diretto e autentico con ciascuno, per sintonizzarsi con la sofferenza espressa da tante famiglie, e per coglierne le forme implicite di vitalità e di speranza, così da trasformarle in elementi di forza e di cambiamento.
Molti pensano che creativi si nasca, esattamente come si nasce con gli occhi azzurri o castani, e che non ci si possa fare più di tanto. Eppure se qualcuno ci dice di non saper leggere o scrivere, non pensiamo che non ne sia capace ma semplicemente che non gli è stato insegnato. Con la creatività è lo stesso: quando qualcuno mi dice di non essere creativo, penso solo che non abbia ancora scoperto come può esserlo. "Fuori di testa" cerca di mettere a fuoco le ragioni per cui la maggior parte della gente non ha idea delle proprie capacità. Tutti nasciamo con talenti naturali, ma pochi di noi li scoprono né sono in grado di svilupparli. Paradossalmente, una delle cause di questo immenso spreco di talenti è proprio il sistema che dovrebbe valorizzarli: la scuola. Gli attuali approcci all'istruzione sono infatti impregnati di convinzioni sull'intelligenza superate e adottano valutazioni standardizzate che soffocano la creatività e appiattiscono le ambizioni. Che siate studenti o impiegati, che lavoriate nel campo dell'educazione, o nel mondo degli affari, troverete in questo libro suggerimenti e indicazioni molto utili e interessanti per il vostro futuro.
Dopo più di dieci anni dalla sua prima edizione, il volume appare ora in una veste rinnovata anche nel titolo per presentare una nuova serie di buone pratiche che testimoniano il cammino fatto, e quello ancora da fare, dalla Scuola italiana nella direzione di una didattica inclusiva. Oggi sappiamo che per fare una buona scuola non basta fare una buona integrazione: bisogna valorizzare le infinite varietà della diversità umana (dalle disabilità alle eccellenze, dalle differenze di stile e di apprendimento a quelle di genere, culturali e sociali) e tendere a un'idea di giustizia come equità, personalizzando strumenti e strategie e distribuendo le risorse secondo i bisogni di ciascuno. Queste nuove 20 buone prassi, realizzate nella scuola dell'infanzia, primaria e secondaria, costituiscono una documentazione preziosa e fruibile in qualsiasi contesto: dagli effetti della recente normativa sui BES e i DSA nella didattica alle metodologie di apprendimento, vengono forniti spunti e indicazioni per gestire ogni aspetto della complessità scolastica e compiere il definitivo passo che porterà, dalle (e grazie alle) conquiste dell'integrazione alla piena realizzazione dell'inclusione.
Le Fondazioni rappresentano in Italia una realtà ormai consolidata del Terzo Settore, a cui sempre più frequentemente si ricorre per avviare nuove iniziative in ambito economico e sociale. In tali aziende, il processo comunicativo con gli stakeholder di riferimento assume una spiccata valenza strategica, configurandosi in molti casi come una condizione essenziale per l'acquisizione della necessaria legittimazione sociale. La rendicontazione esterna, pertanto, merita in quest'ambito un'attenzione specifica, rivolta all'analisi degli strumenti disponibili ed alle modalità del loro effettivo impiego. Nel presente lavoro, dopo averne richiamato i caratteri economico-aziendali, ed avere individuato i modelli operativi più diffusi nel panorama italiano, ci si è soffermati sulle peculiarità dei processi di rendicontazione economica e sociale delle fondazioni. Il tema è stato affrontato esaminando sia gli strumenti di rendicontazione, ed i relativi contenuti, che la prassi operativa.
Dans cette nouvelle édition, entièrement revue et corrigée, l’analyse contrastive reste au premier plan. Une longue expérience d’enseignement universitaire et de formation des enseignants, a permis à l’auteure de repérer les erreurs des apprenants italiens ; intégrant théorie et pratique, elle s’est efforcée de les analyser et d’en démonter les mécanismes. L’ouvrage ne respecte pas l’organisation traditionnelle de la grammaire : dans la première partie, consacrée à la morpho-syntaxe, les critères adoptés sont ceux de la grammaire traditionnelle avec une attention portée aux aspects communicatifs et sémantiques. La deuxième partie est centrée sur l’analyse du discours et la troisième sur les rapports entre oral et écrit. Quant à la méthodologie, l’intention est moins d’expliquer que de montrer et faire découvrir le fonctionnement de la langue. C’est pourquoi le choix des exemples, loin d’être un élément accessoire, s’avère fondamental ; puisés dans la langue quotidienne ils évoquent le plus souvent des situations de communication. Ainsi ont été insérées des formules de conversation et des expressions idiomatiques qu’on n’attend pas toujours dans une grammaire mais qui sont essentielles dans l’apprentissage d’une langue étrangère. Au-delà de l’apprentissage d’une langue - le français - cette grammaire entend aussi inciter les apprenants à effectuer une réflexion approfondie sur les faits linguistiques au sens large.
Il volume offre un metodo di intervento efficace e scientificamente fondato per tutte quelle situazioni che vedono protagonisti non solo il bambino con le sue problematiche, ma anche la famiglia e le altre figure con ruolo educativo (insegnanti, educatori professionali ecc.). Il testo è perciò diviso in due grandi ambiti: i primi tre capitoli intendono approfondire i contesti culturali (utilizzo dell'icf) e scientifico (modelli di psicologia dello sviluppo, metodo di lavoro condotto su caso singolo) all'interno dei quali individuare le coordinate utili alla definizione del progetto psicoeducativo; la seconda parte è dedicata ai disturbi (spettro dell'autismo, disturbi del comportamento, disabilità intellettiva, disturbi di apprendimento), affrontati secondo uno schema comune: definizione in ambito clinico del problema, modelli psicologici interpretativi del disturbo, interventi che hanno ricevuto delle evidenze rispetto la loro efficacia, variabili da prendere in considerazione nello studio con soggetto singolo, con particolare attenzione alla collaborazione tra famiglia e mondo della scuola. Lo scopo è proporre un approccio coerente tra valutazioni cliniche e intervento nei diversi contesti di vita.
La sentenza della Corte costituzionale 10 giugno 2014, n. 162 ha dichiarato incostituzionale la legge n. 40/2004 nella parte che vietava la fecondazione eterologa.
La Fondazione Veronesi, attraverso una riflessione che coinvolge aspetti scientifici e giuridici, analizza la portata di tale decisione e ridisegna i confini della libertà di autodeterminazione, enucleando importanti principi e linee guida relativi alle tematiche che riflettono la salvaguardia della persona umana nelle sue diverse manifestazioni.
Questo volume rappresenta un aggiornamento accurato e razionalizzato della controversa legislatura italiana che si riferisce alla procreazione e in particolare alla procreazione medicalmente assistita, in tutte le sue espressioni, con un approfondimento specifico della procreazione eterologa.
STRUTTURA
Prefazione
Introduzione
Capitolo Primo: La procreazione medicalmente assistita
Capitolo Secondo: La procreazione medicalmente assistita eterologa
Capitolo Terzo: La fecondazione eterologa in Europa: un’analisi comparata
Capitolo Quarto: La disciplina della procreazione medicalmente assistita nell’ordinamento giuridico italiano
Capitolo Quinto: La fecondazione eterologa nel quadro legislativo e giurisprudenziale italiano
Osservazioni conclusive: a dieci anni dal referendum abrogativo arriva la ”rivincita”
Brevi spunti de jure condendo

