
Ciò che è tecnologicamente possibile è anche lecito? Questa è la domanda originaria della bioetica, quel ramo del sapere che risponde all'esigenza di una riflessione morale per l'uomo contemporaneo - con la specifica funzione di "ponte" fra le scienze naturali bio-sperimentali e le scienze umane etico-antropologiche - per identificare le nuove forme di responsabilità dell'uomo nei confronti della vita. La bioetica ha dunque il compito di cercare risposte a quesiti delicati e complessi: è giusto sperimentare su embrioni umani o donare l'utero per la gestazione? Quali sono i dilemmi etici dell'eutanasia e del suicidio assistito? Ci sono limiti nell'applicazione dei trattamenti sanitari e nell'accesso alle cure? Domande che si moltiplicano, con riferimento alle tecnologie emergenti - le neuroscienze, la medicina di precisione, la correzione e il potenziamento genetico, l'intelligenza artificiale - e al mondo animale, all'ambiente, alle generazioni future. Riflettere su questi temi consente di partecipare al dibattito sociale attuale, interrogandosi sulla giustizia, sul senso e sul fondamento del valore della vita umana e non umana, sui confini della libertà e della responsabilità dell'uomo nei confronti degli altri e della natura.
Un'analisi storica alla ricerca delle basi di una societa' democratica e liberale.
In questo libro l'autore prende in esame, nell'intento di formulare una teoria unificata, i diversi orientamenti attuali nella psicoterapia della coppia madre-bambino. La "costellazione materna" è il costrutto teorico unificante proposto da Stern: ogni donna che diventa madre, e soprattutto alla nascita del primo figlio, viene a trovarsi, da un punto di vista psicologico, in una situazione nuova che orienta i suoi comportamenti e la sua sensibilità, le sue tendenze, i suoi timori e i suoi desideri, rimettendo in gioco le sue fantasie infantili. Ciò impone all'operatore un diverso modo di concepire e di vivere il rapporto con la paziente. Osservare la coppia madre-bambino nell'ottica della "costellazione materna" consente una migliore comprensione e una migliore efficacia terapeutica.
ChatGPT è solo l'ultimo dei moltissimi strumenti d'ausilio alla scrittura che l'umanità ha utilizzato fin dall'antichità. L'intelligenza artificiale e la scrittura sono due facce della stessa medaglia e provengono entrambe dalla stessa fonte: la creatività umana. La dicotomia uomo-macchina nasce da una domanda mal posta: l'intelligenza è un fenomeno collettivo e le macchine ne fanno parte. Non da oggi, da sempre. Questo libro è un viaggio nella storia nascosta dell'intelligenza artificiale: inizia con la filosofia araba medievale e procede con il sogno di un linguaggio universale, passando per le fabbriche di fiction hollywoodiane, i romanzi dell'Ottocento, e i sistemi di controllo aereo addestrati sui racconti popolari russi. In una insolita miscela di storia, tecnologia e filosofia, Dennis Yi Tenen ci svela l'insospettabile passato comune di letteratura e informatica. Mettendo in prospettiva i recenti sviluppi dell'intelligenza artificiale - che non è certo una sorta di genio magico realmente autonomo - ci invita a leggere oltre l'artificio, per comprendere i meccanismi del lavoro collettivo: anche una cosa semplice come il correttore automatico di un file di testo è in realtà il culmine di uno sforzo umano secolare e condiviso. Strumenti intelligenti come i dizionari e i libri di grammatica hanno sempre accompagnato l'atto di scrivere, pensare e comunicare; il fatto che questi sistemi siano ora automatizzati non li rende vivi. Un dispositivo per il completamento automatico delle frasi può renderci scrittori «migliori», ma la verità è che il processo creativo si carica di valore solo attraverso la fatica dell'apprendimento e l'esperienza vissuta. E l'esperienza non può essere automatizzata da nessun dispositivo, per ingegnoso che sia.
L’attuale ricerca di sempre nuove opportunità di comunicazione da parte delle imprese e la crescente richiesta di sponsorizzazione da parte delle organizzazioni sponsee rendono necessarie procedure che permettano all’impresa di comparare efficacemente le molteplici alternative e di formulare scelte razionali, economicamente e tecnicamente fondate, nonché condivisibili dai più alti livelli del management aziendale.
Solo così possono essere correttamente giustificati a priori i crescenti investimenti destinati alla sponsorizzazione, e puntualmente valutati a posteriori i risultati ottenuti, con riferimento agli stessi criteri che hanno orientato la selezione tra le alternative disponibili.
Questa monografia, dopo aver descritto i modelli di funzionamento della sponsorizzazione e di risposta da parte del consumatore presenti nella letteratura internazionale, affronta nello specifico le problematiche di pianificazione della sponsorizzazione, con riguardo sia all’ottica dello sponsee sia a quella dello sponsor.
In particolare, applicando alla sponsorizzazione i metodi decisionali già impiegati in altri ambiti aziendali, vengono approfondite le problematiche relative al processo di scelta delle proposte di sponsorizzazione: l’identificazione dei criteri di selezione economici e tecnici, l’attribuzione a ciascuno di essi di un livello di importanza relativa, e infine l’individuazione dei più opportuni metodi di comparazione delle alternative.
Roberto Paolo Nelli è docente di Marketing presso l’Università Cattolica di Piacenza. È autore di numerose pubblicazioni in tema di marketing e di comunicazione d’impresa, tra le quali: La comunicazione interna nell’economia dell’azienda. Evoluzione, teoria, tecnica (Vita e Pensiero, Milano 1994); L’esigenza di riposizionamento del servizio cinematografico in Europa. Evidenza empirica e ruolo della comunicazione (Vita e Pensiero, Milano 1996); La teoria della comunicazione aziendale e la sua evoluzione: la scuola anglosassone (Milano 1999); La gestione della sponsorizzazione nell’esperienza italiana. Le problematiche di programmazione e di controllo (Vita e Pensiero, Milano 2000); Le strategie internet-based delle imprese italiane. Caratteri fondamentali e modalità evolutive (Vita e Pensiero, Milano 2004).
Paola Bensi è docente di Marketing presso l’Università Cattolica di Cremona. Ha pubblicato: L’efficacia delle relazioni pubbliche: criteri di misurazione del perseguimento degli obiettivi («Comunicazioni Sociali», 3/4, 1996); La sponsorizzazione nelle strategie dell’azienda: caratteristiche, gestione, efficacia (Milano 1998); Il mercato del film per ragazzi in Europa: dalle iniziative a favore dell’offerta alle ricerche per la segmentazione della domanda («Problemi di gestione dell’impresa», 31, 2002); Gli effetti della pubblicità sul processo di decisione d’acquisto del consumatore («Problemi di gestione dell’impresa», 32, 2002); L’impresa e la sua reputazione. La media coverage analysis (Vita e Pensiero, Milano 2003).
Gli scritti raccolti in questo volume hanno in comune il fatto di trovare il loro baricentro in parole chiave, a partire dalle quali una riflessione bioetica può trovare un suo spazio. Nella maggior parte dei casi si tratta di parole che non sembrano appartenere al lessico bioetico consolidato, nell'intento di superare l'assunzione, diffusa tra i bioeticisti, di assumere principi teorici dai quali trarre deduttivisticamente conseguenze argomentative tanto eleganti sul piano dialettico, quanto irreali su quello dell'esperienza.
Questo volume vuole essere una ricostruzione delle molteplici problematiche sia etiche che giuridiche suscitate dalla procreazione medicalmente assistita. Una vicenda questa che suscita un ampio dibattito culturale, in quanto rimette in discussione le relazioni che sono alla base dei rapporti tra i sessi nelle famiglie e sul modo di intendere la paternità, la maternità e la filiazione. La diversità di soluzioni offerte dall'utilizzo della PMA impone pertanto che le singole problematiche vengano approfondite, tenendo ben presenti le conseguenze che ogni soluzione procreativa implica sia eticamente che giuridicamente. Da tale indagine emerge anche la naturale propensione da parte dell'autore verso alcune soluzioni che tengano conto soprattutto della presenza di una società pluralista, ove appare inopportuno arroccarsi su scelte etiche dogmatiche, qualunque sia la loro provenienza. Scelte, di contro, che non debbono discostarsi da una ragione il più possibile artificiale, cioè dall'esperienza giuridica, dalla coerenza interna propria dell'ordinamento, dal rispetto della giurisprudenza comunitaria (CEDI), nella ben precisa consapevolezza che il legislatore, più di chiunque altro, non può dimenticare che il diritto ha già dovuto vivere, e quotidianamente vive, la sua funzione di arbitro all'interno dei conflitti familiari e dei diritti ed obblighi frequentemente in contrasto, tracciando principi di civiltà e dignità umana.
Da sempre l'uomo ha cercato di migliorare la sua condizione. Oggi nel contesto del rapido sviluppo della tecno-scienza si aprono nuove possibilità di interventi finalizzati all''enhancement o potenziamento della salute e della vita dell'uomo e della stessa umanità. Molteplici sono gli interrogativi etici emergenti. Il volume si articola in due parti. Una prima affronta il dibattito sul piano teorico mettendo a confronto gli argomenti favorevoli e contrari all'enhancement in senso generale, allo scopo di delineare una riflessione critica ponderata che giustifichi i requisiti etici minimi per una regolamentazione che non ostacoli l'innovazione ma al tempo stesso sappia tutelare i valori e i diritti fondamentali dell'uomo. La seconda parte analizza i principali ambiti applicativi oggi in discussione: dalle tecnologie esistenti (chirurgia estetica, doping sportivo), alle tecnologie emergenti (potenziamento genetico, biologico, neuro-cognitivo) fino alle tecnologie convergenti (nanotecnologie, biotecnologie, informatica e scienze cognitive) e agli scenari radicali che si prefigurano nel transumanesimo e postumanesimo.
Il lavoro si propone di analizzare il ruolo che la corporate governance assume nell'impresa moderna. Il tema in oggetto è infatti al centro dell'interesse della comunità scientifica e professionale e delle varie legislazioni nazionali ed internazionali a motivo non solo del rapporto esistente tra le regole che disciplinano ed orientano le condotte delle imprese ed i processi di creazione di valore, ma anche del carattere di attualità e di interesse che esso riveste alla luce delle recenti crisi che hanno investito numerose grandi imprese sia in Italia che all'estero. Il volume si inserisce nell'ambito degli studi di economia e gestione delle imprese, essendo caratteristico di tale disciplina sia l'approccio all'analisi delle varie tematiche, sia il background metodologico e conoscitivo degli autori. Partendo dal considerare l'impresa quale istituzione economica la cui capacità di sopravvivenza è legata, da un lato all'azione di governo e, dall'altro, alle pressioni ed alle attese che provengono dai molteplici interlocutori, il libro si propone di fornire al lettore alcuni spunti di riflessione ed un inquadramento metodologico che consente di qualificare il concetto di corporate governance dell'impresa e di inquadrare i suoi molteplici aspetti e riflessi in termini di capacità di creazione di valore condiviso non solo dagli shareholder, bensì da tutti gli stakeholder.
L'etica deve misurarsi con le domande che nascono dalla vita e generano nella storia un arco di problemi che il dialogo con i classici aiuta a tematizzare criticamente. Il volume vuol mettere a fuoco la domanda morale come emerge dalla vita, ripercorrere temi e figure rilevanti dell'etica nella storia del pensiero e inquadrare, anche alla luce dei grandi maestri, i problemi etici oggi suscitati dalle nuove sfide del progresso scientifico e tecnologico.

