
Questo libro, che si presenta come un vademecum della scrittura dedicato agli studenti (universitari e non), intende sfatare i pregiudizi e i luoghi comuni che riguardano la pratica dello scrivere e fornire istruzioni concrete per acquisire le principali abilità comunicative. Numerosi e interessanti suggerimenti concernono la redazione delle varie tipologie di testo: lettera, curriculum, relazione, tema e riassunto, mentre le due appendici aiutano a fare chiarezza su alcuni dei più comuni dubbi ortografici e a realizzare una bibliografia. Il libro, pubblicato nel 1999 nella collana Orientamenti, è proposto in una edizione aggiornata.
Per chi esercita la professione di assistente sociale la scrittura è importante: può infatti facilitare - o rallentare - processi che riguardano persone in condizione di fragilità: l’affidamento di un minore, la tutela di una persona anziana, la protezione di rifugiati o di donne vittime di violenza domestica. Ciò che l’assistente sociale scrive va a comporre la documentazione relativa alla situazione di chi è in difficoltà: un quadro cruciale per la persona assistita e i suoi familiari, indispensabile a un collega che può subentrare nella gestione del caso. Questo aspetto così delicato della loro professione è spesso vissuto dagli assistenti sociali con apprensione e incertezza, perché non esiste nel loro percorso di studi un momento di formazione specifico e univoco, per organizzare una scrittura efficace di parole che hanno ricadute legali oltre che umane. Scrivere l’aiuto parla di come scrivono gli assistenti sociali, di come potrebbero farlo meglio e dei vantaggi che ne trarrebbero tutti - mittenti, destinatari, persone di cui si scrive. E propone un metodo che sia di aiuto nel lavoro, con regole di scrittura in parte generali - nella direzione anche di altri manuali di scrittura professionale chiara e dipanata - ma soprattutto specifiche. Prende in esame il contesto più consueto della professione, quello della pubblica amministrazione, ed esamina i documenti che l’assistente sociale deve produrre, come la cartella sociale, la relazione, l’analisi di situazione, il progetto di coordinamento. Qualche cenno è dedicato anche alla libera professione, che sta cominciando ad affermarsi e le cui buone prassi possono costituire una valida fonte di ispirazione per la produzione scritta nel servizio sociale pubblico. Con un approccio pratico e una scrittura briosa e schietta, il libro si muove tra la stabilità di un metodo, a cui è dedicata la prima parte, Capire le regole, e la mutevolezza delle scritture reali: tantissimi esercizi ed esempi svolti, disseminati nel testo ma concentrati in particolare nella seconda parte, Allenarsi sui testi, con 20 riscritture di testi originali.
Che cos'e e come si compone un testo in italiano? Il manuale risponde muovendosi entro l'orizzonte teorico della linguistica testuale, con uno stile agile indirizzato agli studenti e ai docenti di Linguistica italiana e di Laboratori di scrittura, ma anche a quanti desiderino migliorare le proprie abilità scrittorie e comunicative. L'analisi, la discussione e la riformulazione di testi di ogni tipo e provenienza rivelano che l'universo della scrittura è molto più variegato di quanto la scuola e l'università comunemente riconoscano. Così, il concetto stesso di errore mostra la sua natura relativa, da verificare al vaglio di criteri compositivi come l'occasione comunicativa, gli scopi del testo, la relazione sociale tra gli interlocutori, le aspettative del ricevente. Il volume è completato da un glossario, da esercizi e dal sito scrivereinitaliano.it, nel quale sono disponibili le soluzioni degli esercizi e molti esercizi ulteriori, oltre a numerosi altri spunti di approfondimento e di discussione.
Che cos'e e come si compone un testo in italiano? Il manuale risponde muovendosi entro l'orizzonte teorico della linguistica testuale, con uno stile agile indirizzato agli studenti e ai docenti di Linguistica italiana e di Laboratori di scrittura, ma anche a quanti desiderino migliorare le proprie abilità scrittorie e comunicative. L'analisi, la discussione e la riformulazione di testi di ogni tipo e provenienza rivelano che l'universo della scrittura è molto più variegato di quanto la scuola e l'università comunemente riconoscano. Così, il concetto stesso di errore mostra la sua natura relativa, da verificare al vaglio di criteri compositivi come l'occasione comunicativa, gli scopi del testo, la relazione sociale tra gli interlocutori, le aspettative del ricevente. Il volume è completato da un glossario, da esercizi e dal sito scrivereinitaliano.it, nel quale sono disponibili le soluzioni degli esercizi e molti esercizi ulteriori, oltre a numerosi altri spunti di approfondimento e di discussione.
Il volume presenta una serie di originali attività per l'apprendimento della letto-scrittura basate sul metodo Jeannot, nato per i bambini diversamente abili ma applicabile anche nelle classi con bambini normodotati. La Jeannot ha escogitato un percorso psicomotorio per l'apprendimento della letto-scrittura legato al tracciato di un cane stilizzato:seguendolo i bambini possono memorizzare gli spostamenti necessari per scrivere i diversi grafemi. Il corpo diventa così una matita con cui "scrivere" sul pavimento, e il compito viene facilitato da una serie di immagini di sostegno che rafforzano l'associazione fonema-grafema.
Il libro nasce dal desiderio di concentrarsi sulla scrittura del quotidiano mediale, o meglio, sulle scritture, che rappresentano allo stesso tempo il "grande problema" del digitale (spesso metafora di corpi inermi, di una comunicazione ossessiva...) e "la sua soluzione" (cioè competenze di produzione di senso, di creatività, di nuove professioni...). Il volume si sviluppa con un approccio che va dal livello del "sacro" transdisciplinare (dall'antropologia dei media alla psicologia e alla filosofia del web), a quello del "profano" dei comportamenti dell'utente post-moderno, che sovente si serve dei media in modo (apparentemente?) poco significativo. Il testo offre sia taluni spunti teorici sulla natura dello scritto mediale, sia un quadro concreto (orientato al saper fare) di pratiche formative e didattiche dedicate alle scuole, per favorire sia lo sviluppo delle competenze tecnologiche utili al saper scrivere con i media sia l'acquisizione di una consapevolezza matura delle potenzialità dei linguaggi mediali. Presentazione di Ambrogio Artoni.
In un contesto sociale caratterizzato dalla frammentarietà, dalla glocalità, dal rischio, la scrittura rappresenta un efficace strumento per recuperare le dimensioni di senso, di identità, di storia. Il percorso d'analisi e ricerca compiuto in questo volume si inserisce nell'ambito dell'educazione degli adulti, inscritta nella prospettiva del lifelong e lifewide learning e education. Il titolo intende espressamente lasciar trasparire un'impostazione di base che è aperta, anzi sollecita la piena e libera espressione/espressività intese in senso pluralistico e democratico, in tutte le sue forme.
Il volume introduce il lettore alle caratteristiche della comunicazione in rete, sia sincrona, che asincrona, come un ibrido sia linguistico che comunicativo e sociale, fra oralità e cultura. Il testo presenta contributi di studiosi di formazione linguistica sui diversi aspetti della comunicazione mediata dal computer ed è integrato da un breve glossario sulla comunicazione in rete.
Questo volume di Wolfgang Waldstein, più volte richiamato da Benedetto XVI in occasione del Suo epocale Discorso al Parlamento tedesco del 22 settembre 2011 (vedi infra, Appendice), spalanca, nell’odierno dibattito scientifico, orizzonti assai vasti anche per il nostro Paese, segnato dal prevalere del positivismo giuridico.
Nel volume sono raccolti, e presentati per la prima volta al pubblico italiano, i discorsi e gli scritti politici di Ketteler (1811-1877). Esponente di spicco del cattolicesimo, Ketteler sfidò lo Stato tedesco sul terreno delle libertà fondamentali e della sussidiarietà. Seppe spiegare le ragioni del cristianesimo nel clima ideologico di lotta accesa fra il socialismo e il liberalismo e particolarmente incisiva fu la sua iniziativa a difesa della classe operaia e delle sue legittime rivendicazioni.
"L'invisibile rivoluzione conformistica di cui Pasolini parlava con tanto accanimento e sofferenza dal 1973 al 1975, non era affatto un fenomeno invisibile. Cbi ricorda anche vagamente le polemiche giornalistiche di allora, a rileggere questi 'Scritti corsari' può restare sbalordito. Il fatto è die per Pasolini i concetti sociologici e politici diventavano evidenze fisiche, miti e storie della fine del mondo. Finalmente, così, Pasolini trovava il modo di esprimere, di rappresentare e drammatizzare teoricamente e politicamente le sue angosce... di parlare in pubblico del destino presente e futuro della società italiana, della sua classe dirigente, della fine irreversibile e violenta di una storia secolare." (Dalla Prefazione di Alfonso Berardinelli)

