
Nel corso degli ultimi anni il dibattito sulla corporate governance si è andato profondamente articolando, a seguito di tutta una serie di avvenimenti (gli scandali societari di dimensioni colossali, la globalizzazione dei mercati finanziari, la crescente rilevanza degli investitori istituzionali nella partecipazione al capitale azionario delle imprese, l'aumento di fusioni e acquisizioni cross-border, la quotazione di imprese su mercati borsistici diversi da quelli del paese d'origine). Sempre più interdisciplinare (vi convergono gli studi di diritto d'impresa, quelli di economia d'impresa, quelli di economics, sociologia, storia) lo studio del governo d'impresa ha oggi tutte le caratteristiche di una materia fluida in termini di ricerca e dibattito teorico, tuttavia necessaria nella formazione di studenti le cui professionalità verranno utilizzate in ambiti progressivamente sempre più internazionalizzati.
Come ben sanno gli studiosi e gli operatori della materia, nell'ultimo decennio il contesto di riferimento della Corporate Finance ha vissuto turbolenze fortissime. Incertezza è la parola d'ordine: i managers finanziari fronteggiano condizioni di finanziamento più severe, tassi di interesse bassissimi e un contesto delle decisioni di investimento molto più complesso rispetto al passato. I titoli pubblici hanno spesso registrato rendimenti negativi, l'inflazione è stata vicino allo zero, se non negativa. Nuovi poteri economici sono emersi prepotentemente, e, a volte nel nome di una fraintesa "logica finanziaria", sono state giustificate strategie e operazioni di mercato che hanno perso di vista l'indispensabile equilibrio fra mercati reali e mercati finanziari. In questo contesto, ora e più di sempre una corretta applicazione dei principi della corporate finance è necessaria per assicurare alle imprese la possibilità di implementare il processo decisionale senza incorrere in rischi eccessivi per sé e per gli stakeholders. La Finanza Aziendale, o Corporate Finance, è quasi sempre al centro di tutte le attività aziendali. Questo libro vi aiuterà a comprendere molte delle decisioni che i direttori finanziari e gli analisti prendono quotidianamente, e probabilmente vi metterà nelle condizioni di potere voi stessi prendere tali decisioni. Ulteriori risorse sono disponibili per docenti e studenti sul sito mheducation.it.
Questo volume si propone come punto di riferimento per i professionisti di corporate communication e relazioni pubbliche descrivendo l'evoluzione raggiunta dalla professione di comunicazione e il ruolo sempre più strategico che essa svolge nel supportare le organizzazioni a perseguire la loro missione e a raggiungere i loro obiettivi economici e sociali. Nel testo vengono trattati in modo approfondito i metodi e le competenze tecniche, professionali, consulenziali, manageriali e anche imprenditive sempre più indispensabili al professionista di comunicazione. Sono inoltre analizzate le competenze, gli strumenti e le tecniche necessarie per svolgere i più importanti servizi specialistici come la comunicazione della responsabilità sociale, la comunicazione interna, la comunicazione nelle situazioni di crisi, i public affairs, advocacy e lobbuing, la comunicazione di marketing e la comunicazione internazionale. Infine, si affrontano due temi particolarmente rilevanti per le dimensioni imprenditoriale e manageriale della professione: la creazione e cura del contenuto narrativo d'impresa e la valutazione e misurazione dei risultati della comunicazione. Questo volume risponde alle esigenze formative degli studenti e a quelle di aggiornamento dei professionisti, giovani e meno giovani, che vogliono adeguare la loro preparazione al ruolo sempre più strategico e tecnicamente complesso che la comunicazione tende ad assumere nelle organizzazioni. Si rivolge in particolare a coloro che sono interessati ad approfondire metodi, strumenti e tecniche della professione di comunicazione necessarie per svilupparne non solo le dimensioni operative, ma anche quelle strategiche, manageriali e imprenditoriali.
This handbook provides an overview of the state of art on corporate communication and public relations theory and practice. It is intended for both students and practitioners in the field.
The first chapter focuses on the strategic role that corporate communication and public relations play in supporting organizations to reach their mission and their economic and social goals. The following six chapters describe the methods and techniques needed to perform the most important specialized services of corporate communication and public relations such as internal communication, crisis communication management, global public relations, marketing communication and public affairs, advocacy and lobbying. Finally, the last two chapters are devoted to particularly important entrepreneurial and managerial dimensions of the profession: content creation for corporate narratives and measurement of communication outcomes. This handbook responds to the educational needs of students while also meeting the professional development demands of practitioners who want to adapt their preparation to the increasingly strategic role that communication and public relations play in organizations. It is especially aimed at those interested in learning more about theory, methods, tools, and techniques of the communication profession, in relation to its operational but also strategic, managerial and entrepreneurial dimensions.
Emanuele Invernizzi is Director of of the Executive Master of Corporate Public Relations of IULM University and Senior Partner of Coreconsulting spa, Milano.
Stefania Romenti is Professor of Strategic Communication and Director of the Research Center for Strategic Communication (CECOMS) at IULM University, Milano.
Il Corporate e Investment Banking (C&IB) che emerge dopo dieci anni di crisi finanziaria ed economica appare trasformato in diversi aspetti importanti. Innanzitutto è diventata sempre più evidente la distinzione tra una attività di C&IB alimentata e arricchita dalla cosiddetta "finanza per la finanza, priva di connessione con la creazione di ricchezza reale e un C&IB legato alla "finanza per l'economia", trainato cioè dalla domanda di servizi delle imprese. Lo scoppio della bolla della finanza pura ha avuto conseguenze di non poco conto: alcune investment bank leader a livello globale sono state liquidate o incorporate in operazioni di salvataggio; il mix di attività si è profondamente modificato e i modelli di business sono stati ridisegnati anche perché il ciclo dei profitti si è drasticamente ridimensionato. L'attenzione di questo libro è rivolta solo al C&IB al servizio della domanda delle imprese, attività che la crisi non ha messo in discussione, per il fatto di essere strettamente connessa ai fabbisogni dell'economia reale. In questo contesto, il caso italiano presenta aspetti specifici: soffre di un ritardo strutturale nello sviluppo del mercato del C&IB, solo in parte riequilibrato negli ultimi tempi. C'è da aggiungere anzi, che gli sviluppi in corso a livello europeo, attraverso l'attuazione della Capital Market Union, rendono ancora più evidente il ritardo italiano. In virtù di queste considerazioni, si può ritenere realistico che il nostro sistema di offerta di servizi finanziari alle imprese debba affrontare una trasformazione piuttosto profonda. E infatti troppo fragile una economia che si regge in misura così ampia sul credito bancario ed è in questa prospettiva che va visto l'interesse crescente per lo sviluppo del mercato delle attività di C&IB.
Il Corporate e Investment Banking (C&IB) che emerge, ad oltre un decennio dalla crisi finanziaria del 2008, appare trasformato in diversi aspetti importanti. Innanzitutto, è diventata sempre più evidente la distinzione tra una attività di C&IB alimentata e arricchita dalla cosiddetta "finanza per la finanza" e un C&IB legato alla finanza per l'economia, funzionale cioè alla domanda di servizi finanziari delle imprese. Lo scoppio e la propagazione della crisi hanno avuto conseguenze di non poco conto: alcune delle maggiori banche di investimento a livello mondiale sono fallite o sono state incorporate in operazioni di salvataggio; il mix di attività si è profondamente modificato e i modelli di business sono stati ridisegnati; il ciclo dei profitti si è drasticamente ridimensionato. L'attenzione di questo libro è rivolta solo al C&IB al servizio della domanda delle imprese, attività che la crisi non ha messo in discussione, proprio per il fatto di essere strettamente connessa ai fabbisogni dell'economia reale. In questo contesto, il caso italiano presenta aspetti specifici: soffre di un ritardo strutturale nello sviluppo del mercato del C&IB, solo in parte riequilibrato negli ultimi tempi. C'è da aggiungere anzi, che gli sviluppi in corso a livello europeo, attraverso l'attuazione della Capital Market Union, rendono ancora più evidente il ritardo italiano. In virtù di queste considerazioni, si può ritenere realistico che il nostro sistema di offerta di servizi finanziari alle imprese debba affrontare una trasformazione piuttosto profonda. E infatti troppo fragile una economia che si regge in misura così ampia sul credito bancario ed è in questa prospettiva che va visto l'interesse crescente per lo sviluppo del mercato delle attività di C&IB.
Sigmund Freud ha messo più volte in luce la centralità del corpo nella costruzione del mondo psichico. Questa inscindibilità della mente dal corpo era stata sostenuta secoli prima da Spinoza e ha trovato nel Novecento importanti conferme in campo fi losofico da parte di Merleau-Ponty e in seguito grazie al contributo di psicoanalisti come Daniel Stern. Oggi questa ipotesi è stata confermata da ricerche che hanno esplorato le dinamiche corporee nello sviluppo infantile, dalla gravidanza ai primi anni di vita, e che hanno trovato ulteriori evidenze negli studi delle neuroscienze. Azione e percezione sono processi intimamente legati nel cervello e le ricerche sul ruolo del sistema motorio nella costruzione della mente relazionale rinforzano la visione d'inscindibilità tra mente e corpo. Anche in campo clinico, la terapia della parola, che ha fondato la cura psicoanalitica, si è modificata valorizzando le comunicazioni preverbali ed extraverbali intrecciate con il corpo, che ne hanno ampliato lo scenario relazionale. Il libro esplora questi nuovi ambiti della ricerca in campo infantile e neurobiologico, per poi prendere in considerazione le implicazioni cliniche. Prefazione di Lynne Murray.
Cos'è oggi il corpo? Uno strumento della volontà? Un ornamento plasmabile per vie estetiche o chirurgiche? Un supporto a ornamenti e accessori? Una forma, una zavorra, un confine? Antropologi, psicologi, semiologi, sociologi, riuniti per l'occasione, parlano del corpo in rapporto all'interiorità ed al mondo esterno.
Il corpo vive nel tempo quotidiano, ma ha bisogno delle parole per acquisire un posto nella storia. Il caso greco è emblematico, perché i Greci hanno elaborato i corpi, hanno esaltato la forza dell'esteriorità e hanno narrato il gusto per i dettagli, ma hanno anche intravisto la fragilità di quella bellezza su cui fondavano tutta la loro passione descrittiva. Alla luce della caducità dei corpi, essi hanno ipotizzato una presenza dirompente oltre il fenomenico: l'anima. Al tempo stesso la cultura greca non ha smesso di usare una retorica dei corpi per presentare una società modello; non ha smesso di creare parole per definire il corpo, lasciando in eredità descrizioni memorabili, dotate di stabilità semantica, capaci di imprimere nella mente l'idea fisica di tanti personaggi: dal ciclope alla sfinge, dal centauro all'Achille piè veloce, alla dea dagli occhi cerulei agli Achei vestiti di bronzo.
L'autrice propone un metodo integrato per la cura dei disturbi gravi di personalità e dei disturbi narcisistici, ponendo l'accento sulla disregolazione affettiva che è alla base dei vari tratti disfunzionali e dei sintomi corporei di queste patologie. Ogni capitolo presenta un caso particolare illustrato dall'inizio alla fine del trattamento e mostra in dettaglio come lavorare con gli specifici problemi e sintomi che sorgono in questi pazienti e che attaccano il corpo, dalla bulimia all'autolesionismo, dalla diffusione di identità sessuale alla reazione psicosomatica. Si propone innanzitutto una revisione dell'eziopatogenesi dei disturbi di personalità, illustrando come alla base delle dinamiche patologiche vi siano traumi interpersonali a partire dai primi anni di vita. Il corpo riceve ampia attenzione nel trattamento, nelle sue complesse interazioni di corpo-mente-cervello, ed è visto come il principale tramite dello sviluppo relazionale disfunzionale.
In tempi recenti, i concetti di framing e di frame analysis sono diventati centrali negli studi sulle rappresentazioni mediali e giornalistiche, oltre che nell’analisi dei processi di costruzione delle news. Il riferimento al frame abbonda nelle indagini empiriche sui contenuti mediali, talvolta con non poche forzature teoriche e indeterminatezze concettuali; la stessa nozione di frame si presta a un utilizzo talora disinvolto, dovuto alla sua intrinseca interdisciplinarità e al sovrapporsi e stratificarsi di diverse accezioni.
Il volume esplora il dibattito intorno al frame come strumento teorico-empirico, analizzandone il ruolo nel definire le rappresentazioni del reale, in particolare per quel che riguarda il mondo dei media e del giornalismo.
“Incorniciare” i fatti e gli eventi, proporre una chiave di lettura e infine suggerirne un’interpretazione sono azioni che i media operano quotidianamente: compito dello studioso, dell’operatore dell’informazione come del pubblico è conoscere e decodificare queste dinamiche nonché le connessioni con le dimensioni politiche o culturali, particolarmente significative per l’analisi dei processi di costruzione sociale della realtà.