
L'obiettivo degli autori è trasformare il criminal profiling, la disciplina che si occupa di costruire i profili dei criminali per facilitarne l'identificazione, in una scienza e in una tecnica credibili, capaci di offrire un supporto affidabile alle indagini condotte dalle forze dell'ordine. Oggi i metodi dei profiler si fondano principalmente sulla conoscenza intuitiva e su occasionali folgorazioni psicologiche, mantenendo viva l'idea che questa disciplina sia un'arte piuttosto che una scienza. Hicks e Sales mostrano quali siano i metodi di analisi e costruzione dei profili scientificamente fondati. La prima parte del volume propone una ricostruzione storica e una revisione critica dello statuto in gran parte non scientifico dell'attuale disciplina, la seconda fornisce solide basi per la creazione di un settore di investigazione criminale fondata sulle prove piuttosto che sulle intuizioni.
Il volume fornisce un aggiornamento scientifico-culturale sulle conoscenze relative all'invecchiamento e alle loro articolazioni. Il processo di invecchiamento riguarda sempre più una società in cui aumentano le percentuali di persone che raggiungono un'età avanzata. In questo contesto, si definisce una dicotomia tra anziani in grado di esprimersi a livelli di eccellenza e anziani non autonomi e non autosufficienti. Vengono indagate, da un lato, le funzioni psichiche come la percezione, la memoria, il linguaggio, il pensiero e i mutamenti legati ai processi di invecchiamento, dall'altro, gli aspetti come quello educativo e il trattamento in una prospettiva di organizzazione della vita nel corso di tutto il suo sviluppo.
Il counseling con gli adolescenti richiede indubbiamente abilità e competenze specifiche, diverse da quelle necessarie nel lavoro con i bambini o con gli adulti, e che devono rifuggire ogni dogmatismo teorico ed essere ispirate alla massima flessibilità. Gli autori guidano il counselor nelle sfide che l'incontro con un giovane cliente pone e lo fanno con una formidabile chiarezza per un immediato utilizzo delle strategie e degli interventi presentati. Nella prima parte, a carattere introduttivo, vengono affrontati i principali «pericoli», fattori di rischio e cambiamenti che contraddistinguono questa fase della vita a livello biologico, psicologico e sociale. Nella seconda parte viene presentato l'approccio proattivo, che si caratterizza per direzionalità, concretezza, orientamento al problema, capacità di ricalcare lo stile e i contenuti del cliente, per fondare una relazione di fiducia su cui basare il trattamento. Nella terza parte vengono presentate le strategie che si sono rivelate più efficaci in questo ambito: simboliche, creative, comportamentali, cognitivo-comportamentali e psicoeducative. Infine, nell'ultima parte due studi di caso illustrano concretamente come applicare i principi del counseling proattivo. Il volume è particolarmente indicato per counselor, assistenti e operatori sociali e per attività di formazione.
Nel libro vengono confrontati e analizzati nella loro dinamica i valori, gli atteggiamenti, le motivazioni (soprattutto quella verso il "successo"), le aspettative e aspirazioni a breve e lungo termine di adulti e ragazzi, in un'indagine "multicriterio-multitecnica", che integra metodiche diverse, dall'analisi qualitativa alle statistiche multidimensionali esplorative. Ne emerge un quadro complesso, in cui aspirazioni ed aspettative di figli e genitori si sviluppano indipendentemente dalle effettive capacità dei ragazzi, senza sostanziali differenze per tipo di studi.
«L'interlocutore, nel dialogo, non è un nemico da vincere. Non è neanche un ingenuo da persuadere, né un ignorante da istruire, e nemmeno un adulatore di cui si sia andati alla ricerca. E il compagno di strada con cui si impara a sincronizzare il passo, giorno dopo giorno, verso la meta che l'uno fa intravedere all'altro. Con cui si cerca pazientemente un punto in comune, solido, che tenga, che consenta l'abbandono del solipsismo e la mutua comprensione. Che è un cercante, una persona reale, colta e avvicinata nella sua realtà. È colui mediante il quale la nostra vita interiore si illumina e si fa vera, per cui il nostro agire, e primamente quello interiore, attinge vigore e si dispiega. Questo richiede anzitutto che si impari ad essere attivi interiormente, che si restringa lo spazio della passività, indicato dal ricevere da fuori, dallo sperimentare quello che il diverso da noi ci invia, e che noi avvertiamo come un nostro mutamento provocato. Diventare attivi portando (o riportando) al vivo le fibre del proprio essere, vinta l'innata pigrizia, e vinta anche la paura di quell'irrepetibilità scritta in queste stesse fibre» (E. Ducci, "Approdi dell'umano. Il dialogare minore").
Il termine "competenza" è ormai entrato da anni nel lessico scolastico e nella legislazione nazionale in materia di istruzione e formazione, eppure esistono ancora parecchie ambiguità tra gli insegnanti su cosa debba intendersi per "competenza" e come sia possibile costruirla, valutarla e certificarla. Non è questione, se si pensa che le recenti riforme hanno posto la nozione di competenza come criterio regolativo fondamentale del sistema di istruzione, prefigurando un radicale cambiamento nel modo di concepire la formazione scolastica. Per molti anni "scuola" e mondo della "vita quotidiana" sono stati percepiti come ambienti interrelati ma separati: gli allievi apprendevano a scuola i saperi utili per la loro vita futura di cittadini - non solo di lavoratori - sotto l'assunto che, autonomamente, essi sarebbero stati poi in grado di trasferire quanto appreso a scuola nelle più svariate situazioni di vita quotidiana. Tale trasferimento non è però per nulla automatico se la scuola non si preoccupa di lavorare sulle capacità connesse al "saper usare le proprie risorse in situazione", che è l'elemento chiave della competenza. Il presente testo intende offrire agli insegnanti (ma anche a formatori ed educatori) concrete strategie formative e valutative - teoricamente fondate ed empiricamente testate - per poter costruire, valutare e certificare competenze, in linea con i dettami della legislazione nazionale vigente.
Il volume, attento ai più recenti orientamenti emersi nel nostro paese in tema di progettazione formativa, propone un percorso strutturato per elaborare unità di apprendimento orientate verso traguardi di competenza, sia di tipo disciplinare, sia di carattere trasversale. Come evidenziano gli esempi illustrati nel testo, il percorso può essere impiegato nei diversi gradi scolastici del primo e del secondo ciclo di istruzione, in quanto fornisce una struttura logica basata sul modello di progettazione a ritroso di Wiggins e McTighe e imperniata sulla centralità del traguardo di competenza nella progettazione di una unità di apprendimento. La proposta di lavoro fornita dall'autore - frutto di una continua ricerca delle soluzioni più appropriate e sostenibili svolta insieme agli insegnanti all'interno di attività formative condotte con scuole e reti di scuole - si colloca nel contesto di un più ampio ripensamento dell'ambiente di apprendimento che caratterizza il lavoro scolastico, sia nei suoi aspetti strutturali (spazi, tempi, attrezzature, sussidi), sia in quelli metodologici e relazionali. Particolare attenzione viene posta alla flipped classroom come modalità low cost per liberare del tempo nel lavoro scolastico e per riconfigurare il setting formativo.
I thesauri sono tra gli strumenti di indicizzazione che più si stanno rivelando adatti al nuovo ambiente digitale, mentre si accresce il loro apprezzamento per la descrizione del contenuto di documenti cartacei o di qualsiasi altra natura. L'esigenza da parte dei professionisti dell'informazione di creare propri thesauri si fa sempre più marcata: il volume risponde a queste esigenze con un taglio a forte impronta didattica, nella convinzione che per comprendere a fondo i thesauri, per gestirli e usarli professionalmente, sia necessario un processo di apprendimento guidato e ben strutturato. Questo libro offre quindi un approccio pratico tale da renderlo adatto sia a chi voglia fare un percorso di autoapprendimento sia all'utilizzo come testo di corsi. La costruzione del thesauro viene mostrata in tutte le sue fasi, dalla raccolta dei termini alla visualizzazione, attraverso la costruzione di un caso reale. Oltre ad un'esemplificazione esaustiva, vengono chiariti gli aspetti rilevanti della teoria che soggiace alla costruzione dei vocabolari controllati.
Tra le competenze dell'insegnante di sostegno c'è senza dubbio anche la capacità di usare in modo esperto e consapevole le nuove tecnologie didattiche, piegandole alle esigenze dell'alunno con BES per favorire in classe un contesto di apprendimento strutturalmente inclusivo. Nonostante l'abbondanza di materiale multimediale didattico già pronto, spesso nella personalizzazione dell'intervento inclusivo si presentano esigenze diverse alle quali con i soli prodotti esistenti non è possibile far fronte. Il volume affronta proprio il tema dei prodotti multimediali autocostruiti, fornendo indicazioni operative e suggerendo una serie di sistemi autore semplici ma efficaci, spesso gratuiti, che consentono all'insegnante di implementare percorsi didattici di qualità in tempi ragionevoli e senza bisogno di cimentarsi in complessi percorsi di addestramento informatico. Il libro si presta anche come guida operativa per i corsi di specializzazione per il sostegno che prevedono, a conclusione delle attività formative sulle tecnologie della comunicazione e dell'informazione (T.I.C.), la realizzazione di un prodotto multimediale finalizzato alla didattica speciale con l'uso di queste tecnologie.

