
L'opera è un commento sistematico delle innovazioni contenute nel d.lgs. 28 dicembre 2013, n. 154 che ha concluso l'iter della riforma sulla filiazione, dando attuazione ai principi sanciti nella legge delega n. 219/2012. L'indice sommario evidenzia la complessità e le novità formali e sostanziali introdotte in materia. Tra le prime, grande portata simbolica ha la revisione sistematica del codice civile attraverso la creazione di un unico capo dedicato alla filiazione e la soppressione in tutta la legislazione vigente delle qualifiche figli "legittimi" e "naturali" in un'ottica di unificazione a tutto tondo dello status dei figli. Tra le modifiche di carattere sostanziale, oltre all'introduzione del concetto di responsabilità genitoriale e all'attuazione dei diritti del figlio nei procedimenti di separazione e divorzio, compaiono le nuove regole di accertamento della filiazione e in particolare dei nuovi termini di prescrizione delle azioni, nonché la modifica della disciplina delle successioni e delle donazioni, con l'eliminazione dell'istituto della commutazione e il riconoscimento degli stessi diritti di successione legittima e necessaria a tutti i parenti a prescindere dallo stato coniugale del capostipite. Inoltre, vi è l'esplicito riconoscimento del diritto dei nonni a mantenere rapporti significativi con i nipoti minorenni con la previsione del ricorso al giudice in caso di impedimento.
Da un continuo scambio tra le suggestioni di una teoria generale delle forme letterarie (o poetica) e i dati concreti di una tradizionale, e spesso penetrante, analisi critica nascono i saggi di Figure III. Di questa doppia anima l'autore è ben conscio; la raccolta si apre, infatti, col breve scritto su Critica e poetica, che è una riaffermazione della pari e complementare dignità di entrambe. Ad esso fa seguito una ridiscussione dei rapporti tra Poetica e storia, classico tema della possibilità di una storia letteraria, visto da una specola non italiana (ma con risultati che suonano conferma a quelli di scuola italiana). Di questa collaborazione tra poetica, nella specie narratologica, e critica, Genette dà subito prova affrontando la Recherche proustiana, prima sinteticamente, con un magistrale saggio sulla Metonimia in Proust; poi analiticamente, smontando i meccanismi narrativi dell'opera. La lezione di metodo che ne risulta ha così un merito in più: quello di dimostrarsi, fin dalla sua formulazione, utile alla comprensione di un testo straordinariamente complesso, dal quale è lecito estrarre conclusioni generali sui rapporti tra storia, narrazione e racconto.
Il problema dell'adozione, sempre più presente ed enfatizzato dai mezzi di comunicazione, anche sull'onda dell'emotività, resta una realtà carica di interrogativi. Che cosa significa essere genitore adottivo? È sufficiente desiderare un bambino e volergli bene per risolvere tutti i problemi? La legislazione attuale è adeguata in proposito? Le autrici riflettono su queste e altre questioni in un'ottica psicodinamica, ponendosi "dalla parte degli adulti", gli aspiranti genitori: infatti essere veramente "dalla parte del bambino" implica aiutare gli adulti a ricercare dentro di sé i significati profondi legati alla mancanza e al desiderio di un figlio. Non vengono peraltro trascurate "la voce e l'esperienza" del bambino abbandonato, attraverso l'analisi del materiale clinico che sottolinea il faticoso processo di crescita dall'infanzia all'adolescenza nella nuova famiglia.
Il lavoro mette in evidenza i motivi scatenanti, gli episodi, gli aspetti di circolarità, il livello di consapevolezza. I dati di cui si dispone suggeriscono che il 4-6 per cento della popolazione anziana subisca forme di maltrattamento all'interno della propria abitazione, e che nella maggior parte dei casi le persone maltrattanti siano membri della famiglia. Nel testo sono presentati i risultati di una ricerca che ha indagato la presenza e le caratteristiche di forme di maltrattamento psicologico nell'ambito della relazione di cura dell'anziano in famiglia. L'ampiezza e la complessità delle storie raccolte evidenziano da un lato gli sforzi compiuti dalle famiglie per conservare la relazione, dall'altro i bisogni di aiuto non sempre soddisfatti dai servizi esistenti. Il fine ultimo di questo lavoro va individuato nella prospettiva di attuazione di possibili strategie, a partire da quelle di sensibilizzazione a livello culturale, di orientamento per le politiche sociali, sino alla realizzazione di interventi preventivi e di presa in carico del sistema familiare curante nell'ambito dei servizi pubblici, del privato sociale e del volontariato. Il testo è uno strumento di lavoro utile agli studiosi dell'ambito gerontologico, agli amministratori e ai decisori delle politiche sociali e di quelle per le famiglie in particolare, ai responsabili e agli operatori dei servizi socio-sanitari e assistenziali.
Questo lavoro si snoda partendo dalla complessa problematica del mondo della sofferenza e da un'essenziale esplorazione del panorama culturale, alla scoperta di possibili risposte. Illuminanti sono il panorama biblico, il pensiero dei Padri della Chiesa e alcuni insegnamenti pontifici, tra i quali particolare rilievo è riservato alla Salvifici doloris di Giovanni Paolo II, il quale indica di cercare l'unica convincente risposta, agli interrogativi dell'uomo, nel Crocefisso: la sofferenza dall'amore.
La subalternità in cui le donne sono costrette a vivere nei paesi islamici è purtroppo nota anche nel nostro mondo occidentale, in cui pure non manca di riverberare i suoi effetti nefasti e dai risvolti addirittura criminogeni (il caso di Hina è solo l'episodio più recente di una lunga e triste serie). Meno noto è il fatto che dalla fine del secolo scorso molte donne musulmane hanno cominciato a rivendicare, sia in Oriente sia in Occidente, libertà e diritti. Il fenomeno è stato definito "femminismo islamico". Questo libro racconta la nascita e l'affermazione di questo movimento che si batte contro i settori più integralisti del mondo musulmano, utilizzando come arma il Corano stesso riletto in una prospettiva di genere.
Questo saggio si concentra sulla dinamica che determina l'adesione a un impegno collettivo o il ripiegamento nella propria sfera privata, identificando le forme di scontento che stanno alla base di tali comportamenti. Hirschman parte dall'analisi dell'individuo che, concentrato dapprima sul suo benessere privato, acquista, per soddisfare i suoi bisogni, ogni genere di beni. Ma che cosa succede quando egli, ottenendo ciò che pure desiderava, scopre di non aver ottenuto la felicità che si aspettava? La delusione lo spingerà probabilmente a impegnarsi in azioni di interesse pubblico. Anche la vita dell'arena pubblica offre però una quantità di delusioni: egli farà allora ritorno al suo mondo privato. Correggendo e integrando i modelli di azione razionale propri delle scienze economiche, Hirschman offre un contributo di grande interesse alla comprensione dei mutamenti dell'azione collettiva e delle sue motivazioni individuali.
Il volume affronta la questione del rapporto fede-ragione, seguendo il duplice itinerario del pensare verso il credere e del credere verso il pensare e intendendo la fede anzitutto come fede cristiana nella sua forma cattolica e la ragione come pensiero filosofico con particolare riferimento alla modernità e ai suoi esiti. L'autore, G. Lorizio, offre e segnala spunti di riflessione e di approfondimento originali dell'enciclica "Fides et ratio".
Un confronto tra la televisione e il rito religioso. Un libro sul rapporto tra la fede e il linguaggio complesso del mezzo televisivo. Cosa rimane del mondo della fede e dei suoi riti di fronte a questa realta e linguaggio multimediale? I moderni audiovisivi hanno saputo muoversi un po' come quel mondo e questi r iti; forse hanno anche tentato o tentano di sostituirli. Ma rimangono delle riserve, delle differenze preziose da non sottovaluta-re: la fede e il rito hanno la forma pudica e nascosta di una vita senza schermo e di una testimonianza senza
La sentenza della Corte costituzionale 10 giugno 2014, n. 162 ha dichiarato incostituzionale la legge n. 40/2004 nella parte che vietava la fecondazione eterologa.
La Fondazione Veronesi, attraverso una riflessione che coinvolge aspetti scientifici e giuridici, analizza la portata di tale decisione e ridisegna i confini della libertà di autodeterminazione, enucleando importanti principi e linee guida relativi alle tematiche che riflettono la salvaguardia della persona umana nelle sue diverse manifestazioni.
Questo volume rappresenta un aggiornamento accurato e razionalizzato della controversa legislatura italiana che si riferisce alla procreazione e in particolare alla procreazione medicalmente assistita, in tutte le sue espressioni, con un approfondimento specifico della procreazione eterologa.
STRUTTURA
Prefazione
Introduzione
Capitolo Primo: La procreazione medicalmente assistita
Capitolo Secondo: La procreazione medicalmente assistita eterologa
Capitolo Terzo: La fecondazione eterologa in Europa: un’analisi comparata
Capitolo Quarto: La disciplina della procreazione medicalmente assistita nell’ordinamento giuridico italiano
Capitolo Quinto: La fecondazione eterologa nel quadro legislativo e giurisprudenziale italiano
Osservazioni conclusive: a dieci anni dal referendum abrogativo arriva la ”rivincita”
Brevi spunti de jure condendo