
In questa seconda edizione rinnovata ed ampliata, si prendono in esame i diversi versanti della psicologia che, pur nelle loro peculiarità, possono fare luce su quella che nel corso del volume viene definita la 'Gestalt' del colloquio. In particolare vengono esaminati i contributi della psicologia genetica, della psicologia clinica dello sviluppo ad indirizzo psicoanalitico, della letteratura sul counseling, della psicologia clinica, della ricerca in psicoterapia, degli studi sulla conversazione e sul dialogo.
«Per decifrare il codice dell’anima e capire il carattere, la vocazione, il destino, nel suo best seller Hillman si ispira al mito platonico di Er: l’anima di ciascuno di noi sceglie un “compagno segreto” (daimon lo chiamavano i greci, genius i latini, angelo custode i cristiani). Sarà lui a guidarci nel cammino terreno. Eminenti modelli sfilano sotto l’occhio stregonesco di Hillman ... Il suo set è affollatissimo. Judy Garland, Joséphine Baker, Woody Allen, Quentin Tarantino, Hannah Arendt, Manuel Manolete, Henry Kissinger, Richard Nixon, Truman Capote, Gandhi, Yehudi Menuhin, Elias Canetti e tanti altri, con le loro storie d’infanzia e maturità abilmente sezionate dal bisturi analitico, testimoniano apoteosi e disastri. Ma nell’età della psicopatia il ruolo del protagonista spetta a Hitler: il suo demone gli ha cucito addosso la divisa di un prototipo, il criminale dei tempi moderni. Forse di tutti i tempi» (Enzo Golino).
Il cinese per gli italiani, giunto alla nuova edizione anche del terzo volume, è il primo corso completo della lingua cinese pensato per studenti italiani. Rivolto a coloro che padroneggiano già le principali regole fonologiche, i rudimenti della scrittura, i fondamenti di grammatica e un lessico di base di circa mille e trecento parole, il testo consente un approfondimento della competenza nella lingua cinese fino a soddisfare il livello Intermedio dell'esame HSK. I contenuti delle venti lezioni sono stati ideati come strumento per approfondire la conoscenza della società cinese tradizionale e moderna. Ciascuna lezione è composta da un brano iniziale che, nelle prime dieci lezioni, è accompagnato da un più semplice testo in forma di dialogo, seguito dalle parole nuove in esso contenute. Si trovano poi alcune brevi note relative all'impiego di particolari strutture sintattiche o di espressioni lessicali più complesse. Queste parti sono seguite da esercizi, da un breve brano in lingua italiana per imparare a tradurre dall'italiano in cinese e da alcuni argomenti di discussione o tracce di componimenti relativi al soggetto delle lezioni. Il volume si chiude con una serie di esercizi di ascolto, composti di domande multiple e quesiti a cui rispondere sulla base dei testi inclusi nei 2 CD-Audio allegati.
Il cinese per gli italiani, giunto alla seconda edizione e ora organizzato in due volumi, è il primo corso completo per l'apprendimento della lingua cinese da parte di parlanti italiano. Questo secondo volume è rivolto agli studenti che posseggono un livello di competenza linguistica elementare della lingua cinese e consente di raggiungere i livelli B1 e B2 del Quadro Comune Europeo di Riferimento per le Lingue (QCER) e della certificazione cinese Hanyu Shuiping Kaoshi (HSK). Come già il primo, anche il secondo volume si articola in venti lezioni, ordinate secondo una progressione di difficoltà grammaticale e sintattica, che consente di esaurire lo studio di tutta la grammatica della lingua cinese moderna. Ciascuna lezione include un gran numero di esercizi di fonetica, grammaticali e lessicali, ideati anche in vista della preparazione per l'esame HSK. L'opera è corredata da dettagliate spiegazioni grammaticali e lessicali e da 2 CD-Audio, che contengono esercizi di comprensione orale e i testi dei dialoghi e dei brani presenti nel libro. Il corso è completato da un terzo volume, intitolato Il cinese per gli italiani. Corso avanzato. I tre volumi offrono nel loro complesso un percorso completo per chi intende dedicarsi allo studio della lingua cinese.
Il cinese per gli italiani, giunto alla seconda edizione e ora organizzato in due volumi, è il primo corso completo per l’apprendimento della lingua cinese da parte di parlanti italiano.
Questo primo volume consente di raggiungere i livelli A1 e A2 del Quadro Comune Europeo di Riferimento per le Lingue (QCER) e della certificazione cinese Hanyu Shuiping Kaoshi (HSK); si articola in venti lezioni, ordinate secondo una progressione di difficoltà grammaticale e sintattica, con dialoghi e testi ambientati in Italia, dove si intrecciano le vicende di alcuni ragazzi cinesi e italiani. L’opera è corredata da numerose appendici, da esercizi pratici di pronuncia, scrittura, grammatica e traduzione, da dettagliate spiegazioni grammaticali e lessicali, da un’ampia trattazione della scrittura cinese e da 2 CD-Audio, che contengono esercizi e testi dei dialoghi presenti nel libro.
Il corso prosegue con il secondo volume, che consente di raggiungere i livelli B1 e B2 del QCER e della certificazione HSK, ed è completato da un terzo volume, intitolato Il cinese per gli italiani. Corso avanzato. I tre volumi offrono così un percorso completo per chi intende dedicarsi allo studio della lingua cinese, oppure desidera più semplicemente essere in grado di articolare semplici espressioni durante un soggiorno in Cina. I 2 CD-Audio contengono esercizi e dialoghi presentati nel volume.
La storia del cinema europeo, dal neorealismo al Sessantotto, e anche la storia di una serie di problematiche legate alla vita e allo spirito. Il neorealismo rappresenta la rivoluzione estetica dalla quale nasce il cinema moderno. La «politica degli autori» a livello teorico, la successiva «nouvelle vague» e soprattutto il «nuovo cinema» d'autore affermatosi negli anni Sessanta non rappresentano, come molti sostengono, solo una "forma" nuova. La "forma" naturalmente ha una rilevanza non trascurabile. Ma se oltre alle questioni meramente formali, ampliando il campo di osservazione, si evidenziano le tensioni etiche presenti nelle opere cinematografiche, ne viene fuori una storia molto più complessa, caratterizzata da una forte tensione morale e spirituale. Il neorealismo e animato dal desiderio di guardare in faccia le tragedie umane, e il passo successivo compiuto dalla ricerca del cinema d'autore europeo conduce lo sguardo cinematografico verso la descrizione della libertà di autodeterminazione morale, tratto peculiare della modernità, le cui conseguenze sono intimamente connesse alla negazione etica, alla solitudine spirituale, all'eclissi del sacro. Naturalmente fra i vari autori presi in esame, da Roberto Rossellini a Federico Fellini, da Andrej Tarkovskij a Samuel Beckett, da Jean-Luc Godard a Michelangelo Antonioni, c'e chi vede nell'allontanamento da Dio la vera grande opportunità del moderno, chi, invece, collocandosi sulla sponda opposta, rivendica il primato dello spirituale nella sua ricerca, e chi rimane nel mezzo, oscillando tra le due polarità, senza prendere partito. Alla conclusione di uno straordinario decennio - gli anni Sessanta - di effervescenza, originalità, profondità e creatività incarnate dal cinema d'autore europeo, proprio nel ribollente crogiolo culturale del Sessantotto, alla disumanizzazione estetica finisce per legarsi una virulenta ideologia politica, anticristiana e genuinamente ostile ad ogni fenomeno legato alla sfera del sacro. Il risultato finale, oltre a favorire il progressivo torpore (determinandone la scarsa rilevanza a livello internazionale) del cinema europeo, torpore dal quale ancora non è stato capace di uscire, sarà il rovesciamento della secolarizzazione, con l'aprirsi della nuova fase del risveglio postmoderno della spiritualità.
La coraggiosa uscita della prima edizione de Il cinema di Pier Paolo Pasolini segue di meno di quindici mesi la drammatica e ancora controversa morte del poeta, regista e quant'altro. Da allora la bibliografia sull'autore, tra i più affascinanti della scena intellettuale italiana del Novecento, ha raggiunto dimensioni enormi, tra culto e ammirazione ai limiti del mito o della venerazione. Sono rare tuttavia le analisi approfondite e filologicamente accurate, cui sopperisce ancora, almeno per quanto riguarda il cinema, ma senza trascurare altri confronti e impatti, questa monografia di Adelio Ferrero, un approccio denso, vivo, fecondo e persino, a quasi trent'anni di distanza, provocatorio.
Manuale per le istituzioni, la pubblica amministrazione, le relazioni esterne di impresa e marketing e per le cerimonie di matrimonio, battesimo, con regole di bon ton.
Errore giudiziario, crisi nazionale, momento fondante la modernità politica francese del XX secolo, il caso Dreyfus ci rimanda l'immagine concentrata delle tensioni e degli interrogativi che da allora investono le società di massa occidentali e il ruolo degli uomini di pensiero. Questo volume ripercorre le tappe essenziali di quel celeberrimo caso, dalla condanna nel 1894 alla riabilitazione nel 1906, dando la parola ai protagonisti dell'epoca e presentando per la prima volta in traduzione italiana la gran parte dei documenti proposti. Emergono così, in modo diretto, giudizi e testimonianze contrastanti su uno stesso evento, le tensioni ideali e gli argomenti che allora contrapposero dreyfusardi e antidreyfusardi, le strategie discorsive utilizzate dagli uni e dagli altri. La battaglia di una minoranza per la revisione del processo a Dreyfus è l'occasione storica in cui i ranghi prestigiosi dell'università e dell'arte reclamano il loro diritto di parola su una questione che non attiene né alla conoscenza specialistica né all'estetica. Li chiamano con disprezzo "intellettuali". Al principio di autorità contrappongono lo spirito critico, all'idea di una patria fondata su una fantomatica "razza" quella di una nazione formata da cittadini, all'ossessione per l'ordine sociale l'esigenza della verità e della giustizia, all'ingerenza della Chiesa le virtù della Repubblica laica.
La formulazione psicoanalitica, che differisce dalla diagnosi in senso stretto, implica un maggior impegno da parte del clinico, che deve valutare le difese, le identificazioni, l'autostima ecc. A ognuno di questi argomenti l'autrice dedica un capitolo, non tralasciando di chiarire i rapporti tra formulazione di un caso, primi colloqui e terapia vera e propria. Il volume è un manuale per lo studente e una guida per il professionista, impegnati nella pratica o nella formazione in psicoterapia.
Competenze, sapere, saper fare e capacità di imparare sono doti necessarie per l'individuo, ma sono anche le risorse sulle quali si costruisce il futuro di un paese. Come si possono sviluppare e favorire? Cosa può fare la scuola e qual è la situazione italiana rispetto agli altri paesi? Il volume ci fa capire a cosa serve il capitale umano nella società moderna, ma anche come lo si produce e valorizza. Il ruolo del sistema scolastico è decisivo. In quello italiano si evidenziano ritardi e disuguaglianze interne, ma anche punte di eccellenza e soprattutto una progressiva attenzione all'uso della valutazione nazionale degli apprendimenti come possibile leva per il cambiamentoi di partenza, di arrivo e dei migranti stessi. In assenza di regole concordate sul piano internazionale, per il rifiuto degli Stati di cedere anche una minima frazione della loro sovranità, viene posta a rischio la funzione positiva delle migrazioni nello sviluppo delle società.
Piero Cipollone è economista alla Banca d'Italia e attualmente presidente dell'Invalsi (Istituto nazionale di valutazione del sistema educativo di istruzione e formazione). Ha contribuito al volume "La nuova economia" (a cura di S. Rossi, Il Mulino, 2003). Paolo Sestito è economista alla Banca d'Italia. Tra le sue pubblicazioni per il Mulino "Disoccupati in Italia" (con S. Pirrone, 2006) e "I servizi pubblici locali" (con M. Bianco, 2010).
Quale poteva essere il frutto di una politica di promozione cinematografica nel caso di un'azienda come l'Eni? Rispondere alla domanda fa capire la logica di un'azione pubblicitaria che non puntava solo a diffondere un prodotto. Il volume, mettendo alla portata degli storici e degli studiosi del cinema una documentazione spesso trascurata, da una parte svela aspetti sconosciuti della direzione dell'Eni, delle preoccupazioni di Enrico Mattei, della produzione di documentari industriali, dall'altra mette in luce come i film dell'Eni vadano più in là di una semplice apologia dell'azienda, aprano una finestra su un Paese in piena mutazione, alle soglie di una rapida crescita industriale e di cambiamenti sconvolgenti.