
Merito, efficienza, competizione, leadership, innovazione? Sono parole che appartengono al lessico economico, ma che hanno ormai valicato i confini del mondo del lavoro e della produzione per occupare tutti gli ambiti della vita. Di più, sono diventate una sorta di grammatica universale, di pensiero unico per esprimere virtù vincenti in tutti campi dell'umano. Eppure, quest'invasione di frasi, espressioni, slogan provenienti dal mondo delle imprese si rivela di una povertà incolmabile quando si tratta di accedere alle cose più profonde e vere della vita. E in tempi come questi, di crisi non solo economica ma anche antropologica, si avverte un'acuta indigenza d'espressione, che svela l'inadeguatezza di queste nuove 'parole d'ordine'. Il libro di Luigino Bruni torna allora ad altre parole, a quel patrimonio spirituale e civile che è stato dissipato e infragilito, se non addirittura messo al bando e rinnegato. Parole come mitezza, lealtà, generosità, compassione, umiltà, che esprimono virtù 'preeconomiche' e si rivelano essenziali alla piena fioritura umana. Non si tratta di un'operazione nostalgica: riscoprire queste virtù significa soprattutto far dire cose nuove alle vecchie parole, rigenerarle per andare incontro allo spirito del tempo e soccorrerlo. Perché anche la grande cultura aziendale ha bisogno dell'ossigeno di queste virtù che non è capace da sola di generare. Come una foresta, ricorda Bruni, vive di biodiversità, di tante specie diverse, oggi l'albero dell'economia, per tornare a crescere bene, ha bisogno più che mai di essere affiancato da tutti gli altri alberi dell'esperienza umana, da quelle antiche e rigenerate virtù che consentono lo sviluppo integrale delle persone, dentro e fuori il mondo del lavoro.
Perché esiste il diritto? Perché è bene che esista il diritto? Perché è meglio l'esistenza del diritto piuttosto che la sua assenza? Quando il diritto è giusto? Come comportarsi rispetto al diritto ingiusto? Perché punire? Questi alcuni tra i principali interrogativi ai quali da sempre la filosofia del diritto si è sforzata di elaborare una risposta. Il volume ripercorre le principali teorie, nella storia del pensiero giuridico fino ad oggi, che hanno argomentato le ragioni del diritto, nel confronto tra scienza del diritto e filosofia del diritto. Le linee della giustificazione del diritto sono inquadrate nel contesto della tematizzazione dei diritti umani fondamentali. Alla luce delle teorie, sono analizzati i principali concetti filosofici del diritto: dignità, libertà, giustizia, ingiustizia, sovranità, sanzione, uguaglianza/differenza, pluralismo/tolleranza, cura. Teorie e concetti, a loro volta, sono applicati ai problemi emergenti nell'ambito delle trasformazioni nella società oggi: i confini della soggettività nell'era delle nuove tecnologie, identità di genere e orientamento sessuale, distribuzione delle risorse, obiezioni di coscienza, forme di biopolitica, legittima difesa e pena di morte, diritti delle donne, rifiuto di trasfusioni di sangue e mutilazioni sessuali, la salute globale e pandemia. Il testo offre le categorie critiche per la comprensione di alcune leggi, sentenze, documenti sui temi in cui si intrecciano etica e diritto. L'intento del libro è di spiegare la rilevanza della filosofia 'per' il diritto sul piano della riflessione teorica e concettuale e sul piano delle declinazioni nella prassi. Una rilevanza che diviene sempre più evidente nella società pluralistica oggi di fronte all'urgenza della risoluzione di problemi concreti che mettono in gioco la dignità dell'uomo e della stessa coesistenza sociale.
Perché esiste il diritto? Perché è bene che esista il diritto? Perché è meglio l'esistenza del diritto piuttosto che la sua assenza? Quando il diritto è giusto? Come comportarsi rispetto al diritto ingiusto? Perché punire? Questi alcuni tra i principali interrogativi ai quali da sempre la filosofia del diritto si è sforzata di elaborare una risposta. Il volume ripercorre le principali teorie, nella storia del pensiero giuridico fino ad oggi, che hanno argomentato le ragioni del diritto, nel confronto tra scienza del diritto e filosofia del diritto. Le linee della giustificazione del diritto sono inquadrate nel contesto della tematizzazione dei diritti umani fondamentali. Alla luce delle teorie, sono analizzati i principali concetti filosofici del diritto: dignità, libertà, giustizia, ingiustizia, sovranità, sanzione, uguaglianza/differenza, pluralismo/tolleranza, cura. Teorie e concetti, a loro volta, sono applicati ai problemi emergenti nell'ambito delle trasformazioni nella società oggi: i confini della soggettività nell'era delle nuove tecnologie, identità di genere e orientamento sessuale, distribuzione delle risorse, obiezioni di coscienza, forme di biopolitica, legittima difesa e pena di morte, diritti delle donne, rifiuto di trasfusioni di sangue e mutilazioni sessuali, ingiustizia globale e sperimentazioni internazionali. L'intento del libro è di spiegare la rilevanza della filosofia 'per' il diritto sul piano della riflessione teorica e concettuale e sul piano delle declinazioni nella prassi. Una rilevanza che diviene sempre più evidente nella società pluralistica oggi di fronte all'urgenza della risoluzione di problemi concreti che mettono in gioco la dignità dell'uomo e della stessa coesistenza sociale.
Questo libro offre una presentazione dell'etica concepita come ricerca teorica e tradizione filosofica. L'etica non ha mai goduto prima d'ora dell'attenzione e del rispetto che le sono riconosciuti nella conversazione globale. È costituita da un lessico e da argomentazioni specifiche, che sono l'esito dello sviluppo della cultura moderna e democratica e della lunga vicenda filosofica. La ricerca sperimentale ha offerto inoltre studi nuovi e fertili che integrano il sapere filosofico e la storia della cultura. Il volume si apre con l'esame della condizione attuale della morale, all'apogeo della sua reputazione e stretta tuttavia tra moralismo e pulsioni autoritarie. Tratta quindi in dettaglio le nozioni principali, i modelli di critica filosofica, le teorie morali normative. Espone alcuni importanti risultati della ricerca sperimentale in psicologia e discute gli studi sulle origini evoluzionistiche della morale. I capitoli conclusivi mettono a fuoco le questioni della vita, che sono al centro della bioetica e dell'etica animale e ambientale, e affrontano i nuovi problemi sollevati dalle tecnologie digitali e dall'intelligenza artificiale. La ricerca etica è un campo pluralistico e compatto, in cui l'argomentazione razionale e l'osservazione empirica sono alleate delle discipline umanistiche e della storia della cultura nell'analisi dei problemi, nella proposta di diagnosi critiche e nella delineazione di soluzioni normative
"La filosofia dello sport" è una pietra miliare che segna la strada maestra della riflessione sull'uomo agonale. L'attualità si rispecchia in un mosaico le cui tessere hanno tracce nel primordiale faccia a faccia per la sopravvivenza, ma subisce il peso della civilizzazione. Qui, sulle orme di Ravaglioli, il curatore Palmieri attualizza il testo rispondendo ad interrogativi "ulteriori". Pone la tecnologia contro le malformazioni dello sport e sostiene che l'antropotecnica renda fratelli l'atleta e il filosofo: entrambi cercano la perfezione.
La motivazione scolastica è oggi un tema cruciale sia nella ricerca in psicologia dell'educazione, dove è in atto ormai da alcuni decenni un intenso lavoro di indagine e concettualizzazione, sia nei contesti di istruzione, dove la motivazione rappresenta spesso per studenti, insegnanti e genitori un problema di non facile soluzione. Nel volume i grandi temi della ricerca motivazionale vengono presentati in relazione alle fasi del comportamento motivato - dall'attivazione al senso del sé all'autoregolazione dell'apprendimento - con un'attenzione costante alla duplice valenza di fatica e piacere che l'apprendimento scolastico comporta e che ha trovato interpretazioni diverse nelle varie teorie. La fatica e il piacere di imparare intende, pertanto, fornire sia un quadro organico dei risultati della ricerca attuale, sia alcuni strumenti utili per l'applicazione di tali risultati all'insegnamento e all'apprendimento nella scuola.
Nella materia liquida di questo tempo che indebolisce ogni gerarchia, i conflitti tra le generazioni sembrano passati di moda. Genitori e figli si trovano vicini all'improvviso, tanto nei comportamenti quanto nel modo di guardare il mondo, in famiglie che, invece di essere allargate, sono "allungate". Al posto del classico rapporto di subalternità, compare cosi una condizione più complice e paritaria, che in alcuni casi si trasforma in vera e propria amicizia. Un fatto all'apparenza positivo, ma che nasconde una questione cruciale: non è sulla frattura condivisa tra giovani e adulti che si struttura l'identità? In questo libro Marco Aime e Gustavo Pietropolli Charmet affrontano la progressiva svalutazione di quei riti di passaggio, come la leva militare o il fidanzamento, che scandivano fino a ieri lo sviluppo del nostro ruolo sociale, e le sue conseguenze. Perché, se l'autorità dei genitori tende all'estinzione, la scuola perde d'importanza e l'ingresso nel mondo del lavoro pare sempre più un miraggio, quando arriva il momento delle responsabilità?
INDICE
Prefazione. – I. La famiglia dal codice civile alla legge di riforma. – II. Il modello costituzionale della famiglia nell’ordinamento italiano. – III. Famiglia: molteplicità di modelli o unità categoriale?. – IV. Quale famiglia?. – V. Famiglia o famiglie: un problema ancora dibattuto. – VI. Eguaglianza morale e giuridica tra i coniugi e rapporti familiari. – VII. “genitorialità sociali” e principio di solidarietà: riflessioni critiche. – VIII. Affidamento condiviso dei figli nella separazione e nel divorzio. – IX. Potestà dei genitori e progetto educativo. – X. La filiazione: problematiche generali. – XI. Maternità assistita e rapporti familiari. – XII. Responsabilità per la procreazione ed effetti del riconoscimento del figlio naturale. – XIII. Libertà di educazione, diritti del minore, potestà dei genitori nel nuovo diritto di famiglia. – XIV. Famiglia e di.co: una impossibile convivenza.
Nelle società della tarda-modernità esistono forme differenziate di coppia, ognuna sembra dar luogo a una coppia mista: non c'è la famiglia, ma una vera e propria polifonia di famiglie. Se questa è la realtà, alla quale si accompagna l'affermarsi crescente del single come ideale di vita, è possibile parlare della famiglia come di un «esistenziale», come un tratto costitutivo del vivere umano? È la domanda-guida del libro che, nella prospettiva di una pedagogia e di una filosofia della persona, indaga il poter essere e dover essere dell'amore e del "famigliare", segnato dal principio-generosità. In ogni grado - la relazione erotica, il legame coniugale e l'alleanza sponsale - in questione è un modo d'essere che è offerta di libertà: permette nuove conquiste nel viaggio alla scoperta di sé e dell'altro. In questo orizzonte si può comprendere come l'amore di coppia possa diventare cifra dell'esistenza personale, e in che senso la comunità familiare possa custodire la genealogia della persona: dona a ogni soggetto una mente, un desiderio. Soprattutto - se definita dalla disponibilità ad accogliere «chi viene sempre da altrove» - apre una chiara intuizione della logica del dono, ritmo originario della vita. Chiave della famiglia come esistenziale è una relazionalità riconoscente. È un'antropologia che vede ed intende l'amore e la vita di famiglia come operatori di felicità e di senso; permette di poter oggi «scorgere il sacro insediarsi stabilmente nei cuori», quasi fosse profezia di un inedito umanesimo dell'intimità.
Nelle società della tarda-modernità esistono forme differenziate di coppia, ognuna sembra dar luogo a una coppia mista: non c'è la famiglia, ma una vera e propria polifonia di famiglie. Se questa è la realtà, alla quale si accompagna l'affermarsi crescente del single come ideale di vita, è possibile parlare della famiglia come di un «esistenziale», come un tratto costitutivo del vivere umano? È la domanda-guida del libro che, nella prospettiva di una pedagogia e di una filosofia della persona, indaga il poter essere e dover essere dell'amore e del "famigliare", segnato dal principio-generosità. In ogni grado - la relazione erotica, il legame coniugale e l'alleanza sponsale - in questione è un modo d'essere che è offerta di libertà: permette nuove conquiste nel viaggio alla scoperta di sé e dell'altro. In questo orizzonte si può comprendere come l'amore di coppia possa diventare cifra dell'esistenza personale, e in che senso la comunità familiare possa custodire la genealogia della persona: dona a ogni soggetto una mente, un desiderio. Soprattutto - se definita dalla disponibilità ad accogliere «chi viene sempre da altrove» - apre una chiara intuizione della logica del dono, ritmo originario della vita. Chiave della famiglia come esistenziale è una relazionalità riconoscente. È un'antropologia che vede ed intende l'amore e la vita di famiglia come operatori di felicità e di senso; permette di poter oggi «scorgere il sacro insediarsi stabilmente nei cuori», quasi fosse profezia di un inedito umanesimo dell'intimità.