
L’opera, giunta all’undicesima edizione, introduce i più recenti sviluppi della dottrina e della prassi dell’Organizzazione, tra i quali: - l’elezione dell’Italia al seggio non permanente del Consiglio di Sicurezza; - le iniziative contro il veto dei membri permanenti del Consiglio di Sicurezza diretto ad impedire azioni del Consiglio per contrastare gravi violazioni dei diritti umani; - l’elezione del nuovo Segretario Generale A. Guterres per il quinquennio 2017-2021; - la giurisprudenza sulla «protezione equivalente» della Corte europea dei diritti umani; - la ris. 23.12.2016 n. 2334 con cui il Consiglio di Sicurezza ha ribadito gli obblighi di Israele sul «Territorio occupato» palestinese; - la ris. 20.11.2015 n. 2249 che «calls upon» gli Stati membri a prendere «tutte le misure necessarie» contro l’ISIS sul territorio siriano e iracheno sotto il suo controllo; - le riss. 9.10.2015 n. 2240 e 6.10.2016 n. 2312, che autorizzano gli Stati membri ad ispezionare navi in alto mare al largo della costa libica sospettate di praticare il traffico di migranti e la tratta di esseri umani nel Mar Mediterraneo; - la conclusione, nel 2016, dei lavori relativi alla Iraq Inquiry nel Regno Unito; - i rapporti del 2016 dell’ex Segretario Generale rispettivamente sul caso del colera ad Haiti e sulla responsabilità dei peace-keepers ONU; - l’adozione da parte dell’Assemblea Generale nel 2015 dell’«Agenda per il 2030 per lo sviluppo sostenibile».
Benché molte nazioni credano di avere origini antichissime, non poche risalgono soltanto al XIX secolo, quando l'Europa ridefinì i propri equilibri interni configurando quegli stati che corrispondono nella maggior parte dei casi a quelli attuali. Il nazionalismo, quindi, è un fenomeno politico e culturale relativamente recente. Hobsbawm ne ripercorre la genesi e lo sviluppo dagli ultimi decenni del Settecento alla fine del Ventesimo secolo.
Il libro esplora l'impatto delle tecnologie sulla Generazione Y, ovvero sui giovani che sono nati e cresciuti con esse, sul loro modo di pensare, sentire e relazionarsi. Cosa cambia quando si parla a un amico guardandolo negli occhi o quando si posta un messaggio sulla sua bacheca di Facebook? La virtualità dei nuovi media ci aliena dalla realtà o, al contrario, ci aiuta ad affrontare le sfide della modernità? E le strutture educative in che modo possono formare i nativi digitali?
Hiding in the light, "nascosti nella luce". È con questo ossimoro che nel 1988 Dick Hebdige definisce i giovani e le loro pratiche subculturali: costantemente sotto i riflettori, eppure testardamente opachi a ogni tentativo di catalogazione entro i confini netti e precisi del trattato scientifico, dell'editoriale giornalistico, del rapporto statistico, degli approcci unidimensionali in genere. Un ambito tanto illuminato quanto ancora palesemente oscuro è certamente quello del rapporto tra media e minori. Nel volume si sostiene che la complessità e l'opacità di tale rapporto richiedono che l'approccio di tutela/controllo/disciplinamento con cui solitamente si affronta questo "problema" venga affiancato (se non propriamente sostituito) da un criterio mediaeducativo attraverso il quale i minori, sin dalla più tenera età, vengono messi in condizione di auto-governare (o perlomeno co-governare) il proprio rapporto con i media, di coglierne appieno le infinite opportunità e al tempo stesso i limiti, i vincoli, le sovradeterminazioni. Ciò implica una ridefinizione in senso mediaeducativo dell'educazione e contemporaneamente una ridefinizione in senso mediacomunicativo del processo di socializzazione quale condizione essenziale per decifrare i processi di costruzione dell'identità e le pratiche di vita quotidiana delle giovani generazioni contemporanee.
Questo libro, partendo da una lettura freudiana e junghiana del terrorismo nazista, offre un'aggiornata interpretazione dell'organizzazione della personalità nazista e delle relative connessioni con gli aspetti psicologici dell'immaginario propagandistico di massa e del problema irrisolto della distruttività umana. Nell'invisibile confine tra storia e psicologia viene anche posto in risalto il pensiero straordinario di Edith Stein, che, prima tra tutti, individuò le profonde radici del male nazista.
Una descrizione del vissuto di coloro che per la prima volta diventano psicotici e un metodo che mette lo specialista in grado di aiutare da subito queste persone a riallacciare i fili della loro identità.
La narrativa cinese del Novecento ha incarnato tutte le sfide e le contraddizioni della modernità. Eletta a genere letterario più rappresentativo all'inizio del secolo, ne ha attraversato i tumultuosi mutamenti intrecciando suggestioni occidentali ed elementi stilistici e filosofici della tradizione. Il volume propone un percorso storico e tematico analizzando in profondità gli autori e i testi che hanno contribuito fino ai nostri giorni alla creazione di un universo letterario unico e innovativo. Particolare attenzione viene posta sulle idee, il linguaggio e lo stile che caratterizzano gli autori del Novecento cinese, da Lu Xun a Wang Shuo, da Zhang Ailing a Mo Yan. La complessa commistione e la contrapposizione tra arte e ideologia che convivono nella loro narrativa rivelano anche la complessità dell'interazione tra correnti, movimenti e istanze dei singoli scrittori e scrittrici con una società cinese in continua trasformazione, e il fascino di scritture lontane ma sempre in dialogo con il mondo.
Da sempre la narrazione è uno dei modi più efficaci per comunicare conoscenza e tramandare cultura: le "buone" storie sono infatti ricche di stimoli emotivi e di riferimenti utili per risolvere problemi quotidiani e favorire l'apprendimento. L'evoluzione tecnologica dà ora la possibilità di narrare e condividere storie utilizzando anche immagini e video: Internet offre sia gli strumenti sia i canali perché chiunque diventi autore di storie digitali e le possa diffondere. Il testo traccia un ampio ed esaustivo panorama delle potenzialità dello "storytelling digitale", applicandolo ai contesti della scuola, delle aziende e delle organizzazioni.
Questo volume, abbandonando il mero approccio categoriale, affronta il disturbo narcisistico di personalità nelle sue diverse forme: dalla normalità al narcisismo patologico, fino alla malignità e alla psicopatia. Gli autori presentano in dettaglio l'approccio della Terapia Metacognitiva Interpersonale che, a partire da una specifica concettualizzazione del caso, affronta il problema del narcisismo patologico puntando al miglioramento del funzionamento metacognitivo del paziente e al conseguente aumento della sua capacità di gestire gli stati mentali problematici e le dinamiche relazionali disfunzionali. L'esaustiva rassegna della letteratura scientifica, che spazia dall'ambito psicoanalitico a quello cognitivista, l'illustrazione di numerosi casi clinici e la declinazione dell'intervento per i vari sottotipi di narcisismo patologico rendono il volume indispensabile sia per il clinico esperto che per il terapeuta in formazione che si approccino a questo tipo di pazienti, a prescindere dal modello teorico di riferimento.
La presenza crescente di musulmani nel nostro paese e l'internazionalizzazione e globalizzazione di tutti gli aspetti della nostra vita ci obbligano ad allargare la nostra visione del mondo e degli altri. Solo in tempi recenti noi occidentali abbiamo cominciato ad accorgerei che i popoli dell'Islam, dal Marocco alla Cina, alla Malesia alle Filippine, stanno giocando un ruolo di vitale importanza non solo nella comunità internazionale ma anche all'interno delle nostre stesse società. Essi, infatti, dopo aver riconquistato la loro indipendenza politica e, in alcuni casi, una certa potenza economica in un mondo globale e spesso fortemente se colarizzato, stanno confrontandosi con quei concetti di laicità, di costituzionalismo, di democrazia, di diritti umani che si sono sviluppati soprattutto in Occidente.
Un giorno, a New York, Oliver Sacks partecipa all'incontro organizzato da un batterista con una trentina di persone affette dalla sindrome di Tourette: "Tutti, in quella stanza, sembravano in balia dei loro tic: tic ciascuno con il suo tempo. Vedevo i tic erompere e diffondersi per contagio". Poi il batterista inizia a suonare, e tutti in cerchio lo seguono con i loro tamburi: come per incanto i tic scompaiono, e il gruppo si fonde in una perfetta sincronia ritmica. Questo stupefacente esempio, spiega Sacks, è solo una particolare variante del prodigio di "neurogamia", che si verifica ogniqualvolta il nostro sistema nervoso "si sposa" a quello di chi ci sta accanto attraverso il medium della musica. Presentando questo e molti altri casi con la consueta capacità di immedesimazione, Sacks esplora la "straordinaria forza neurale" della musica e i suoi nessi con le funzioni e disfunzioni del cervello.