
Viviamo in una fase di evoluzione tecnologica che produce fratture nell’ordinamento. Gli innovatori invocano a loro sostegno la libertà creativa – e distruttiva – dell’iniziativa economica privata, contro regolazioni intrusive. Le autorità pubbliche difendono le ragioni del servizio universale in nome del principio di eguaglianza e della coesione sociale, ma hanno strumenti usurati dal tempo. Si pensi alle vicende di Uber, la technology company della Silicon Valley che offre un servizio di trasporto automobilistico privato via app. Sfidato dall’economia delle piattaforme, il legislatore arranca. Anche le corti sono in difficoltà. Ma non si parte da zero: la dinamica della concorrenza e la missione dei servizi pubblici sono punti di riferimento, con un solido fondamento nelle costituzioni nazionali del diritto europeo. Indicazioni preziose già vengono dalla sperimentazione che è in atto nelle diverse realtà metropolitane. Nessuno ha una ricetta sicura. Ma dagli errori si può imparare.
Berlusconi si fa il lifting, gira in bandana, subisce un secondo trapianto di capelli. D'Alema va in barca a vela e cucina il risotto. Mentre ogni sera i salotti televisivi ospitano i politici, le attrici, i cantanti e gli showmen si candidano in politica. Lente, inesorabili, le immagini prendono il posto delle parole, la seduzione della persuasione. In soli quindici-vent'anni la scena pubblica italiana ha subito una radicale trasformazione che ha rivoluzionato la politica. È nata la nuova arena mediale. Al centro: la ricerca spasmodica della visibilità. Ma quando è iniziato questo processo? Questo libro traccia la storia di quando, come e perché la politica si è trasformata in un continuo spettacolo mediatico.
Turbamento e disagio hanno insidiato da sempre ogni scelta umana, nelle relazioni dei soggetti con il mondo, con gli altri soggetti, con l'insieme sociale. E la letteratura ha sempre cercato di dar voce al dolore, all'infelicità, alla deviazione, alla rottura, all'assenza, all'impossibilità; ha sempre interrogato il senso del malessere psichico, anche in quelle forme estreme (dalla nevrosi alla follia) che sono state oggetto di cura da parte della psichiatria moderna. Nel nome del grande psichiatra e scrittore Mario Tobino, questo volume (che raccoglie i saggi presentati al convegno Il turbamento e la scrittura, tenutosi a Lucca nel dicembre 2008, curato dalla Fondazione Mario Tobino) propone, con l'intreccio di voci diverse - e con tre contributi di scrittori contemporanei -, una fitta e problematica riflessione sui modi in cui il turbamento e il disagio psichico vengono percepiti, compresi, interrogati, vissuti sia nel quadro clinico che nello spazio della letteratura: nella convinzione che nel rapporto di conoscenza e di cura con la malattia e con i suoi diversi gradi un rilievo imprescindibile tocchi alla parola e al linguaggio, nelle loro molteplici forme e possibilità.
Questo libro propone una riformulazione del trauma in termini evolutivo-relazionali, come risultato della mancata elaborazione delle emozioni traumatiche, ovvero di quelle emozioni non simbolizzate nell'ambito delle relazioni primarie. Il bambino, se maltrattato, non può sviluppare l'autostima e la capacità di comprendere gli stati mentali propri e dell'altro, qualità necessarie a esplorare con fiducia l'ambiente circostante e quindi a costruire relazioni significative. Le esperienze croniche di trascuratezza hanno effetti negativi su svariate aree del funzionamento del bambino dando origine, ad esempio, a somatizzazione, difficoltà di sintonizzazione emotiva, mancanza di controllo degli impulsi, come anche, nei casi più gravi, a stati dissociativi. La perdita di una base sicura, insomma, rappresenta una condizione traumatica capace di predisporre il soggetto alla depressione, alla dipendenza patologica, ai disturbi del comportamento alimentare. E non sempre è in relazione con maltrattamenti espliciti, come indica il fatto che la disorganizzazione dell'attaccamento è per lo più connessa a esperienze traumatiche irrisolte del genitore, le quali si riflettono sullo stato dissociativo del bambino. Il presente volume esamina le possibili relazioni causali fra le esperienze traumatiche e la psicopatologia, a partire dalla teoria dell'attaccamento, dell'infant research e dalle recenti scoperte neuro-biologiche sulla natura relazionale della mente.
La nona edizione del Trattato di psichiatria forense esce aggiornata, ulteriormente riveduta, modificata e integrata. La divisione in due volumi, che sono complementari e si integrano reciprocamente, è dovuta alla complessità della materia che si presenta come un "work in progress". I temi trattati nel primo volume si riferiscono alla dottrina della responsabilità e dell'imputabilità; alla nozione e ai contenuti dell'infermità di mente; alla tipologia, criteriologia e metodologia peritali; ai disturbi gravi di personalità, alla vittimologia e alla testimonianza; agli usi e ai finalismi della cura, della tutela e della protezione del paziente giudiziario (le cc.dd. misure di sicurezza psichiatriche); ai possibili rapporti tra comportamento criminale e disturbi mentali diagnosticati sotto il profilo categoriale, psicopatologico e funzionale. Il secondo volume è dedicato ai temi della minore età; alla consulenza in ambito civile; agli accertamenti peritali nel diritto canonico; alle complesse tematiche relative alla valutazione del danno biologico; all'applicazione degli istituti di protezione negli ambiti della disabilità psichica; ai problemi del consenso e agli aspetti deontologici ed etici dell'agire psichiatrico e psicologico; ai complessi risvolti della responsabilità professionale in ambito sia penale, sia civile; ai difficili e conflittuali rapporti tra scienze umane e sistema della giustizia; infine, al dibattito sempre vivo sulla c.d. "prova scientifica" nelle discipline forensi. L'uso di questo Trattato è consigliato a psichiatri e psicologi forensi, medici legali, criminologi clinici, specializzandi nelle professioni legali, avvocati difensori, e giudici e magistrati della cognizione e dell'esecuzione.
Il volume si rivolge a tutti coloro che, lavorando nel campo della salute, desiderano acquisire maggiore consapevolezza delle implicazioni psicosociali della salute e della malattia nel contesto della cura e della relazione con il paziente. La psicologia della salute costituisce un campo d'indagine di recente formazione nell'ambito delle discipline psicologiche. Il presente lavoro intende offrire una sintesi delle principali tematiche da essa affrontate e delle sue acquisizioni piu importanti. Concepito in seguito alla comparsa di nuovi orientamenti formativi, di ricerca e d'intervento nell'ambito della disciplina, il volume fornisce al lettore una serie di conoscenze concettuali, teoriche e metodologiche di base, mettendo in evidenza l'importanza degli aspetti psicologici e sociali della salute e della malattia. Strutturato come un vero e proprio strumento didattico, il trattato riunisce i contributi di ventisei specialisti francesi, europei, statunitensi e canadesi che illustrano la diversita degli approcci attualmente presenti nella psicologia della salute.
L’ottava edizione del Trattato di psichiatria forense si conferma in due tomi, complementari e integrati reciprocamente.
I temi trattati nel primo volume si riferiscono alla dottrina della responsabilità e dell’imputabilità; alla nozione e ai contenuti dell’infermità di mente; alla tipologia, criteriologia e metodologia peritali; ai disturbi gravi di personalità, alla vittimologia e alla testimonianza; agli usi e ai finalismi delle misure di sicurezza psichiatriche; al dibattito irrisolto circa i rapporti tra la “cura” e il “controllo” del malato di mente autore di reato; ai possibili rapporti tra comportamento criminale e disturbi mentali diagnosticati sotto il profilo categoriale, psicopatologico e funzionale.
Il secondo volume è dedicato ai temi della minore età; alla consulenza in ambito civile; agli accertamenti peritali nel diritto canonico; alle complesse tematiche relative alla valutazione del danno biologico; all’applicazione degli istituti di protezione negli ambiti della disabilità psichica; ai problemi del consenso e agli aspetti deontologici ed etici dell’agire psichiatrico e psicologico; ai complessi risvolti della responsabilità professionale in ambito sia penale, sia civile; ai difficili rapporti tra scienze umane e sistema della giustizia; infine, al dibattito sempre vivo sulla c.d. “prova scientifica” nelle discipline forensi.
Risultato del lavoro di più di settanta autori (tra cui Clarkin, Fonagy, Gunderson, McGlashan, Westen), riuniti sotto la sigla dell'American Psychiatric Association Publishing, questo è il trattato sui disturbi di personalità più completo oggi disponibile. La seconda edizione è stata elaborata in risposta ai progressi crescenti nel campo degli studi sulla personalità e i suoi disturbi. Il volume offre informazioni aggiornate su tutti i temi che oggi risultano essenziali per i clinici, dalla prima parte sui concetti fondamentali e l'eziologia alle successive sui trattamenti, i problemi specifici, le popolazioni, i setting e le direzioni future. Per questo costituisce una guida clinica e un testo di riferimento insostituibile non solo per psichiatri, psicologi e psicoterapeuti, ma anche per accademici e studenti.
Quest'opera sul trattamento riabilitativo della dipendenza patologica è il frutto di un'esperienza clinica e terapeutica trentennale svoltasi nel Day Hospital di Psichiatria Clinica dell'Università Cattolica del S. Cuore di Roma. Qui da vari anni si dedica un'attenzione privilegiata all'area delle dipendenze patologiche, che comprendono l'alcoolismo, l'abuso e la dipendenza da sostanze e l'area di interesse più recente delle dipendenze comportamentali come il gioco d'azzardo patologico e l'internet addiction. La modalità dell'intervento, che il presente volume riesce a trasmettere, appare di tipo integrato non solo nel senso del combinare il trattamento farmacologico con quello più propriamente riabilitativo e psicoterapeutico ma anche nel senso del legare la pratica assistenziale alla formazione professionale degli operatori e all'attività di ricerca. Questa prospettiva integrata è il tratto peculiare di questo lavoro che nasce dalla clinica, si avvale del contributo non solo di tanti operatori medici ma anche di chi opera nei vari gruppi riabilitativi. Tale lavoro non sarebbe stato possibile senza il prezioso e indispensabile contributo dell'Associazione La Promessa.