
La prassi quotidiana dell'operatore o dell'assistente sociale è costellata di aspetti burocratici che s'incarnano sempre in documenti scritti da elaborare per ogni occasione di rapporto con le istituzioni. Il libro di Floris e Mostardi si propone di aiutare gli addetti dei servizi sociali in questo lavoro di scrittura puntuale ed efficace. La prima parte del manuale è stata pensata come una guida per orientarsi nei procedimenti corretti di costruzione di un testo e affinare le competenze della pragmatica della comunicazione: dall'aspetto sintattico della frase, alla punteggiatura, dal registro linguistico appropriato, all'organizzazione dei diversi testi. La seconda parte invece è centrata sulle differenti tipologie testuali in uso nel lavoro pratico dei professionisti del sociale, con l'obiettivo di migliorare la scrittura argomentativa e informativa nelle comunicazioni formali con interlocutori diversi, oltre alla corretta stesura di progetti e documentazione degli interventi. Un'ultima parte è dedicata alle innovazioni tecnologiche delle intelligenze artificiali, come ChatGPT che ha aperto nuovi orizzonti e riflessioni nella scrittura.
Cosa significa fare tirocinio per gli studenti che frequentano il Corso di laurea in Scienze dell'educazione? E cosa significa organizzarne e coordinarne le attività? Il tirocinio rappresenta l'occasione in cui conoscenza ed esperienza si intrecciano permettendo di indagare il rapporto tra sapere teorico e sapere pratico, rapporto che da sempre caratterizza il lavoro educativo nei diversi contesti, così come il percorso formativo e professionale di educatori ed educatrici. Pensare e fare tirocinio significa consentire agli studenti di conoscere le politiche sociali di un territorio, le strategie e gli strumenti per realizzarle; di acquisire le competenze necessarie a svolgere il proprio ruolo e a gestire le situazioni di emergenze che il lavoro educativo propone. Il volume affronta queste tematiche a partire dall'esperienza maturata all'interno delle attività di Tirocinio del Corso di laurea di Scienze dell'educazione dell'Università degli Studi di Milano-Bicocca. L'intenzione è quella di dotare gli studenti di coordinate teoriche e di strumenti pratici che possano favorire spunti di riflessione in una logica di costante ridefinizione. Il testo si rivolge quindi agli studenti e alle studentesse tirocinanti, ma anche ai supervisori, ai docenti e ai referenti dei servizi, nel tentativo di individuare i presupposti per una strada comune.
Il libro racconta l'esperienza di Amica Sofia, che da anni porta avanti percorsi di filosofia con bambini e ragazzi. La filosofia di Amica Sofia non è una materia che si insegna, bensì un modo di dialogare, una forma di attenzione, per usare un termine caro a Simone Weil: consiste nel mettersi in ascolto dei bambini e nel riscoprire insieme a loro le molte domande riguardanti l'esistenza, il rapporto con chi ci circonda, le prospettive per il futuro. A scuola si trasmette spesso un sapere strutturato che non corrisponde al domandare pieno di stupore con cui la curiosità si manifesta nel bambino. Amica Sofia intende mostrare come fare filosofia significhi anzitutto saper stare nella domanda, finché non si presenti una risposta plausibile (e mai, comunque, definitiva).
L'attività didattica e di apprendimento del corso è proposta all'interno di un ambiente digitale per lo studio, che ha l'obiettivo di completare il libro offrendo risorse didattiche fruibili in modo autonomo o per assegnazione del docente. Il codice presente sulla copertina di questo libro consente l'accesso per 18 mesi a MyLab, una piattaforma digitale interattiva specificamente pensata per accompagnare e verificare i progressi durante lo studio. MyLab offre la possibilità di accedere al manuale online: l'edizione digitale del testo arricchita da funzionalità che permettono di personalizzarne la fruizione, attivare la lettura audio digitalizzata, inserire segnalibri anche su tablet e smartphone.
Scopo del libro è diffondere le tematiche della pedagogia speciale, la scienza che pone al centro delle sue attenzioni e delle sue riflessioni le questioni educative riferite a bambini, giovani e adulti che presentano problematiche personali particolari, specifiche, differenti, propriamente "speciali". Oggetto d'attenzione sono le persone con disabilità, con disturbi più o meno gravi o più o meno evidenti, con situazioni di vita marginali e che non riescono ad adattarsi ai normali canoni di convivenza civile. Situazioni di vita evolutiva, sempre più diffuse, dove la sofferenza personale e sociale e il disturbo individuale possono tramutarsi, se non sorretti da un'azione educativa capace e competente, in disadattamento o in devianza. Concludono il testo indicazioni operative utili a favorire i processi di inclusione all'interno delle agenzie educative e sociali.
La pedagogia speciale nasce in Italia come pedagogia dei processi formativi di integrazione nella scuola e nella società, rivolgendo l'attenzione ai bisogni educativi speciali nei contesti ordinari. L'autrice analizza l'evoluzione di tali processi tenendo in considerazione il dibattito internazionale, che sottolinea l'importanza della progettualità attraverso reti di collaborazione e di confronto. Punti chiave dei processi di integrazione e di inclusione diventano le rappresentazioni sulla diversità, la formazione degli insegnanti, le sinergie tra i diversi attori che intervengono in tali processi, la trasformazione dei saperi.
Una introduzione essenziale e coerente alla pedagogia sociale articolata in tre sezioni. Il percorso storico individua i testimoni privilegiati, distribuiti nel corso dei secoli, che hanno interpretato il rapporto tra educazione e politica in modo profondo e innovativo, dall'Antico Testamento alla "pedagogia degli oppressi" di Freire e l'attenzione agli ultimi di don Milani. Alla complessa definizione di un quadro epistemologico di una disciplina ancora "giovane" è dedicata la seconda sezione, che presenta anche un'analisi dei principali metodi di intervento e di ricerca. Chiude il volume un percorso tematico, ordinato attorno al configurarsi della pedagogia sociale come scienza pratica rivolta alle condizioni che possono permettere una buona vita sociale (libertà, democrazia, legalità, cooperazione...). Un testo pensato per gli studenti dei Corsi di Laurea in Scienze dell'educazione ma destinato anche ad accompagnare l'attività lavorativa.
"Rimasto ignorato dal pubblico italiano e mondiale per quasi quarant'anni il libro della Rutschky documenta una storia scientifica e umana che si sussegue dal XVIII secolo fino ai giorni nostri sotto lo sguardo silente, attento e misterioso dei bambini nelle case civili dell'Europa e del mondo. Che cosa si nasconde dietro tutto ciò? Probabilmente il più importante libro, il più rilevante movimento del pensiero sui bambini, sulla violenza, sull'educazione, sul potere e sul male del XX secolo." (Dalla Introduzione di Paolo Perticari)
Il metodo e le idee di Maria Montessori non sono qualcosa del diciannovesimo secolo, qualcosa di vecchio e polveroso. E la poca tecnologia presente nelle sue scuole non è dovuta a un ripiegamento sul passato. Facendosi guidare da chi ha approfondito le idee montessoriane scopriremo invece che tutto quello che si fa in quelle scuole, tutti i materiali apparentemente arretrati che vi si usano hanno solidissime basi scientifiche. Maria Montessori infatti, che era un medico e una scienziata sperimentale, era arrivata a scoperte sul funzionamento del cervello del bambino che oggi gli scienziati stanno confermando. Ed è su queste basi che si fonda l'approccio montessoriano alle tecnologie nei periodi fondamentali per lo sviluppo della personalità dei nostri bambini, approccio che li prepara per un mondo in cui le tecnologie saranno sempre più pervasive. Vedremo infine come il progetto Montessori permetta di inglobare le nuove tecnologie nel lavoro educativo in maniera tale che aiutino e non siano d'intralcio allo o dei nostri abitanti del futuro. Prefazione di Grazia H. Fresco.
La pedagogia generale, oggi, viene costantemente chiamata ad essere lo "spazio" di una riflessione complessiva nell'ambito dei saperi educativi. Svolge così un lavoro a tutto campo, esplicitamente critico, coordinato di focus stesso del pedagogico: educare/formare/formarsi. Pertanto, come si ribadisce in questa nuova edizione, continua a svolgere un ruolo del tutto centrale nel pensare/agire educativo, tenendo fermo il suo volto attuale, sempre più articolato e complesso. Essa è, però, uno spazio sempre più interdisciplinare, scientifico e, al tempo stesso, filosofico, riflessivo e metariflessivo, e va allora interpretata e coltivata in stretto rapporto con un discorso critico.
Abstracts Editoriale Francesco Bossio Educazione, alterità e dimensione corporea. Note fenomenologiche sulla persona Francesca Pedone, Maria Moscato, Identità e alterità incarnate. Relazioni e cura nei servizi per l'infanzia in cornice Outdoor Education Malte Brinkmann, The lived body and the mind. On the relation of thinking, learning, and embodiment in intercorporeal reflexivity Enza Sidoti, Dal riconoscimento corporeo ai percorsi di formazione: note sulla Bildung Simone Digennaro, Corpo esteso: una riflessione sulla società onlife e sulle nuove forme di educazione alla corporeità Angela Arsena, Fenomenologia del corpo digitale e responsabilità educative Elif Gulbay, Antonella Leone, Embodied Learning with Augmented Reality: Future Teachers' Perspectives Chiara Sità, Maria Livia Alga, Itinerari corporei nella ricerca pedagogica: il tirocinio universitario degli educatori socio-pedagogici come autoetnografia somatica Ivana Bolognesi, Corpi e educazione nei contesti scolastici multiculturali Stefania Lorenzini, L'importanza del corpo nella relazione affettiva ed educativa tra genitori e figli/e per adozione. Considerazioni in prospettiva educativa interculturale Domenico Francesco Antonio Elia, Sono tutti da bruciare quei negri! Il corpo coloniale nelle lettere degli scolari a Graziani Rossella Caso, Narrare il non-umano. L'alterità del corpo bambino nelle storie per l'infanzia Alejandro Quintas Hijós, Croce Costanza, Nuevos escenarios: la educatión teatral en la escuela y la perspectiva corporal Valeria Caggiano, ARTimisia Gentileschi, an Educational Practice for Leadership. Yesterday's Lessons for Tomorrow Elisabetta Madriz, I "benefici della danza": prima analisi di un'esperienza formativa mediata dalla corporeità Vito Balzano, Educare alla corporeità. Il ruolo degli stakeholders per la costruzione di nuovi modelli di welfare Per le recensioni Salvatore Consoli, M.T. Moscato, "Un abisso invoca l'Abisso". Esperienza religiosa ed educazione in Agostino, Franco Angeli, Milano 2022 Maria Vinciguerra, Antonia Rubini, Fabio Granato, Incontro, Scholé, Brescia 2023 Elisabetta Fiorello, EdEn-Med: la mia scuola è il mondo. Modelli e strategie di Educazione Ambientale, Edizioni Anicia, Roma 2023.