
De statu primi hominis ante lapsum è una disputa che ha come argomento la condizione dell'uomo prima del peccato originale, e ha origine dall'incontro nel 1577 a Basilea tra Fausto Sozzini e Francesco Pucci, entrambi esuli nella città svizzera per motivi di fede.
L'opera fu pubblicata per la prima volta nel 1610 a Rakow da Jeronim Moskorzowski.
Mario Biagioni, allievo di Antonio Rotondò e studioso di storia della riforma radicale del Cinquecento, ci restituisce oggi dopo quattro secoli il testo sociniano, corredato da una serie di strumenti (note, indici, nota critica) che ne facilitano la lettura, e da un'ampia introduzione che rende conto del suo significato storico.
Il Logos e Pan è un'opera filosofica multidisciplinare che spazia nell'epopea umana alla ricerca del Logos, la ragione essenziale, prima e unificante, e di Pan, l'anima universale della materia, rievocando le antiche Conoscenze e sapienzialità che hanno reso grande l'umanità fino all.avvento del paradigma razionalista. Partendo dal superamento della dualità materiale attraverso il riconoscimento della dimensione metafisica, la capacità dell'uomo di tradurre l'idea immaginifica e la volontà agente in modificazioni della realtà si è sempre maggiormente sviluppata sino a rendere, infine, inestricabile l'unione tra pensiero e materia. Risalendo all'origine degli enti questo libro si propone di ricongiungere la sensibilità del lettore alla clavis aurea dell'esistenza.
Rivista monografica n. 3/settembre - dicembre 2010. La metafora: teoresi mancata o criptata? Ogni trasposizione (metafora) comporta una certa difficoltà. Eppure è indispensabile per la nostra intelligenza, che trae dall'ordine sensibile i propri contenuti e arriva a intendere ed esprimere un ordine metasensibile. E il valore di questo passaggio traspositivo sta in un duplice percorso: dal sensibile all'intelligibile e dall'intelligibile al sensibile...
Il percorso del presente volume, realizzato tramite il sinergico concorso di studiosi che a pieno titolo hanno fatto la storia di questo tema e di altri che in qualche misura ne prendono il testimone, intende contribuire a dare incremento al confronto dell'elaborazione filosofica e teologica di San Tommaso d'Aquino e del Beato Antonio Rosmini.
Rivista monografica n. 2/maggio-agosto 2011. Dall'essere alla persona.Contributo ad un'interpretazione fenomenologico-realista dell'ontologia personalista di Antonio Rosmini.
Oltre ai grandi e più noti contributi alla logica e alla storia della logica di pensatori come Tarski, Lukasiewicz, Lesniewski, la filosofia polacca contemporanea ha elaborato concezioni originali su questioni filosofiche generali e di filosofia della scienza. In particolare, si sono distinte due scuole, quella di Leopoli-Varsavia, sviluppatasi fra le due guerre, e quella più recente di Poznan. Elemento comune che caratterizza entrambe le scuole è una concezione della scienza antiempirista che valorizza il ruolo dell'astrazione e dei modelli nella costruzione delle teorie. Questo studio che si propone in versione riveduta e corretta dopo la sua prima edizione del 1990 ha fondamentalmente due scopi: colmare una lacuna nella storiografia filosofica italiana sulla filosofia polacca in generale nonché sulle due scuole prima menzionate e utilizzare gli strumenti analitici da esse forniti per contribuire al dibattito su alcuni di quei problemi quali il realismo, la verità, il progresso scientifico che sono stati al centro dell'attenzione dopo la crisi del positivismo logico e con lo sviluppo della filosofia della scienza post-positivista.
L'esperienza della responsabilità che nasce nell'incontro con l'altro è assunta nel presente volume come punto di partenza della riflessione sulle condizioni di possibilità di una vita autenticamente umana. La descrizione dei fenomeni costitutivi di questa esperienza e l'esplicitazione dei loro significati etici e antropologici conducono, attraverso il dibattito con i pensatori del passato e del giorno presente, alla fondazione meta-antropologica dei principi, dei valori e delle norme morali. Nella prospettiva aperta dalla concezione della persona come essere relazionale e "dono autonomo", vengono individuati quei modi di vivere "con" e "per" gli altri che alla luce della "sapienza dell'amore" appaiono alla ragione pratica come moralmente necessari e universalmente validi.

