
"Stanley Cavell è un pensatore che ha ampliato i confini della letteratura e della filosofia, rinnovandone lo spirito. Le "letture" che Cavell dà di Wittgenstein, Heidegger, Emerson ci aiutano a comprenderli in modo più profondo e ci consegnano una visione di ciò che la vita e la cultura possono significare. Se dovessi consigliare a un giovane che si interroga sul futuro della filosofia e della letteratura, l'opera di un pensatore contemporaneo, gli consiglierei di leggere Cavell. 'Condizioni ammirevoli e avvilenti' è un modo magnifico per iniziare a conoscerlo." (Hilary Putnam)
"Dialogo con Platone" intende proporre un metodo per lo studio della filosofia che metta al centro della didattica: il testo, con le sue connessioni interne e con le sue idee organizzative; il coinvolgimento attivo dell'alunno nell'apprendimento delle strutture e delle abilità fondamentali della disciplina come le tecniche di analisi, le procedure argomentative e il lessico specifico. I dialoghi analizzati sono un'occasione, proprio mentre proprio mentre si parla di Socrate e di Platone, per parlare dell'essenza stessa della filosofia: della forma dialettica, dei processi logici e delle finalità del discorso filosofico.
Il volume raccoglie otto studi che attraversano gli orizzonti della filosofia antica, analizzata muovendo da taluni aspetti del pensiero socratico e platonico, della filosofia moderna, indagata a partire dai problemi della libertà religiosa, del male, della teodicea, e della riflessione contemporanea, affrontata innanzitutto dalla prospettiva del legame tra religione, storicismo, liberalismo. Domina i saggi adunati una tensione euristica che, se rinviene il suo focus nel religioso, nel suo spazio, nel suo istituirsi come un'alterità nell'uomo, prima che fuori dell'uomo, non cessa di misurarsi costantemente con le dimensioni del concreto storico ed etico. Ne risulta una rotazione attorno a taluni nodi tematici che rimbalzano e si rincorrono da un saggio all'altro a formare, in tale trasmigrare, un'essenziale coerenza e una non tautologica trama di rimandi e risonanze.
Una filosofia del dialogo interreligioso è oggi quanto mai essenziale. La crisi del nostro tempo, a ogni livello del dialogo e della convivenza, è al fondo crisi di un Logos capace di connettere nel rispetto delle distinzioni. La sfida è innanzitutto elaborare un universale non totalizzante, non proiettivo, che sempre diventa dispositivo di esclusione, volontà di potenza: occorre cercare un universale capace di ospitare le differenze e una figura del dialogo che sappia mettere in gioco tutte le potenzialità del prefisso dia-, terra di mezzo dove soggiorna la discorde armonia tra le fedi.
Attraverso motivi e suggestioni della tradizione filosofica, una riflessione su alcuni significativi aspetti e occorrenze dell'essere e del sentire.