
Il volume ripercorre l’evoluzione della crisi mondiale e mira a fare il punto dell’impressionante quantità di informazioni e studi prodotti sul tema, analizzando separatamente, in distinti capitoli, con un taglio sintetico ma esaustivo, gli aspetti finanziari, gli effetti sull’economia reale, le risposte di politica economica, l’impatto sull’Italia e gli sviluppi del dibattito accademico. L’esperienza professionale degli autori, appartenenti a importanti istituzioni, pubbliche e private, ha reso possibile “inquadrare” la crisi da “punti di osservazione” differenti. La crisi, iniziata nell’agosto del 2007 con le turbolenze sulmercato dei titoli subprime, dopo aver attraversato diverse fasi,
si è riaccesa nei primi mesi del 2010, quando si sono manifestate forti tensioni sul debito sovrano di alcuni paesi europei ed è culminata, in maggio, con l’intervento di
salvataggio straordinario a favore della Grecia.
Superata l’emergenza, restano ancora molte ombre per il futuro che costringono a considerare quella che si racconta come la storia, incompiuta, di tre anni difficili e non come la storia di una crisi oramai alle spalle.
A cura di Antonella Crescenzi
Contributi di Antonella Crescenzi, Paolo Biraschi, Fabrizio Marconi e Stefania Tomasini
Di fronte all’attuale crisi economica mondiale, ci si può ancora eticamente definire capitalisti? Se per capitalismo si intende un sistema economico che riconosce «il ruolo fondamentale e positivo dell’impresa, del mercato, della proprietà privata e della conseguente responsabilità per i mezzi di produzione, della libera creatività umana nel settore dell’economia», la risposta è positiva; se invece si intende «un sistema in cui la libertà nel settore dell’economia non è inquadrata in un solido contesto giuridico che la metta al servizio della libertà umana integrale» (Centesimus annus, 42) e non persegua, quindi, l’edificazione di una società dal «volto umano», dove l’economia si raccordi all’etica, la ricchezza non sia un fine ma un mezzo, l’utile venga subordinato alla centralità della persona, l’essere abbia il primato sull’avere e la società esprima negli uomini che a vario titolo la rappresentano perenni valori morali sempre risorgenti e insieme profondamente rinnovatori, la risposta non può essere che negativa. Sulle origini culturali (e antropologiche) dell’anticapitalismo cattolico, il pensiero e l’opera di Giuseppe Toniolo offrono un importante contributo di chiarimento e di riflessione, ancor oggi, per taluni aspetti, valido.
Paolo Pecorari è professore ordinario di Storia economica nella Facoltà di Economia dell’Università di Udine, dove insegna anche Storia del pensiero economico e Storia della finanza e della banca. Tra le sue pubblicazioni: Ketteler e Toniolo, Roma 1977; Giuseppe Toniolo e il socialismo, Bologna 1981; Luigi Luzzatti e le origini dello «statalismo» economico nell’età della Destra storica, Padova 1983; Economia e riformismo nell’Italia liberale, Milano 1986; Il protezionismo imperfetto, Venezia 1989; Toniolo. Un economista per la democrazia, Roma 1991; La fabbrica dei soldi, Bologna 1994; Il solidarismo possibile, Torino 1995; La lira debole, Padova 1999; L’economia virtuosa, Roma 1999; Luigi Luzzatti economista e politico della nuova Italia, Napoli 2003; Storie di moneta e di banca, Venezia 2006; Luzzattiana. Nuove ricerche storiche su Luigi Luzzatti e il suo tempo, Udine 2010. Ha inoltre curato, per i tipi dell’Istituto veneto di scienze, lettere ed arti, Finanza e debito pubblico in Italia tra ’800 e ’900, Venezia 1995; La diffusione del credito e le banche popolari, Venezia 1997; Le banche popolari nella storia d’Italia, Venezia 1999; Crisi e scandali bancari nella storia d’Italia, Venezia 2006.
Il manuale sulla Gestione dell'Impresa è giunto , oramai, all'ottava edizione, partendo dal volume originario sul Sistema d'impresa, pubblicato nel 1977. In oltre trenta anni d'insegnamento e di pratica aziendale, l'autore ha via via perfezionato un testo che può , a ragione , definirsi un classico dell'economia e gestione dell'impresa. Le ultime edizioni hanno subito adattamenti per effetto della riforma universitaria, che ha distinto la laurea triennale da quella magistrale. Si sono rese così opportune una semplificazione della materia e un ridimensionamento di alcune delle parti rinviate al corso di laurea di secondo livello. Per facilitare lo studio , il manuale è stato ulteriormente arricchito con grafici e tabelle, riprodotte peraltro nel CD accluso al volume. Nonostante le revisioni apportate, il volume conserva la sua validità per la consultazione da parte di imprenditori e manager e di quanti altri volessero avviarsi allo studio alla gestione d'impresa.
Questo libro è un rifacimento del precedente lavoro "Attuare e controllare la strategia aziendale", che è stato rivisitato in tutti i capitoli ed è stato sviluppato per dare spazio al tema del business plan e per integrare la parte concettuale con nuovi casi aziendali. Pur conservando l'impianto logico del precedente lavoro, si è voluto accentuare il fattore che caratterizza il "management system" oggetto del libro, cioè il sistema di pianificazione e controllo. Tale fattore è l'insieme di collegamenti e nessi logici che, partendo dall'idea strategica o imprenditoriale, conducono al budgeting ed al reporting.