
Hyman Minsky è un economista keynesiano famoso per le sue tesi sulla instabilità finanziaria del capitalismo, che da molti sono state ritenute in grado di spiegare le dinamiche dell'ultima fase economica, e in particolare la Grande Recessione. Tra i suoi libri sono stati tradotti in italiano: "Keynes e l'instabilità del capitalismo", del 1975; "Potrebbe ripetersi?", del 1982; "Governare una economia instabile", del 1986. Questo volume raccoglie alcuni scritti, editi e inediti, che testimoniano del suo interesse per le questioni relative al modo di affrontare la povertà e al tipo di piena occupazione che sarebbe necessaria nel capitalismo sviluppato. La tesi provocatoria di Minsky è che la povertà vada combattuta essenzialmente creando lavoro e non con politiche di assistenza, quali meri sussidi monetari o riduzione di imposte. Come mostrano i curatori dell'edizione italiana, Riccardo Bellofiore e Laura Pennacchi, queste tesi di Minsky hanno un positivo rapporto con la tradizione sindacale e politica della sinistra italiana, con particolare riferimento alla proposta di un Piano del lavoro, e con una visione dello Stato del benessere legata alla fornitura "in natura" di beni e servizi essenziali. Si tratta della ripresa, radicale ma sempre più necessaria, dell'idea di una socializzazione degli investimenti, estesa non solo a banche e finanza, ma anche al ruolo dello Stato come fornitore primo di occupazione. Il volume contiene anche la traduzione della prefazione e dell'introduzione.
Il volume, indirizzato principalmente agli studenti universitari e a coloro che desiderano approfondire la conoscenza della materia, ricostruisce in maniera chiara ed esaustiva i principali avvenimenti economici che hanno caratterizzato gli ultimi tre secoli. Questa quinta edizione, in particolare, si sofferma, sulla necessità di conciliare la globalizzazione con lo sviluppo sostenibile e sulle nuove sfide poste dalla grave crisi che ha colpito l'economia mondiale nei tempi recenti.
Che cos'è il Meccanismo Europeo di Stabilità? L'Unione Europea nasce nel 1992 con un difetto di progettazione: una Banca Centrale che non può fare la Banca Centrale. Non può, cioè, essere prestatore di ultima istanza o, come si dice, Banca delle Banche. In tempi di normalità, e crescita, la differenza si può non avvertire. In tempi di crisi questa carenza di progettazione destabilizza tutto l'Eurosistema. Ma si tratta di una carenza o di una necessità? L'anomalia europea è figlia del timore della mutualizzazione del debito. Bilanci statali separati con moneta unica significa che ognuno deve garantire per sé. Il risultato? Il caos greco del 2010/11 cui si è supplito attraverso una banca sovrana che intervenga al posto della BCE. E però limitatamente al capitale. Non è un prestatore di ultima istanza, ma qualcosa che serve ad eludere il divieto di finanziamento dei debiti pubblici. Che aiuta gli Stati, però sotto 'stretta condizionalità'. Che sovrappone logiche di diritto bancario e diritto costituzionale. Che legittima i Ministri a tacere di fronte ai parlamenti. Che assicura immunità totale ai suoi funzionari. Il MES è un esempio luminoso di quel che accade quando la logica del diritto fallimentare viene applicata ai rapporti fra Stati e sostituisce la politica.
il contenuto
Dall’autore del Breve trattato sulla decrescita serena, ecco un saggio di interrogazione radicale sul terreno di una delle «invenzioni» cruciali della modernità.
Come si è formato il nostro «immaginario economico », la nostra visione economica del mondo? Perché oggi vediamo il mondo attraverso i prismi dell’utilità, del lavoro, della concorrenza, della crescita illimitata? Che cosa ha portato l’Occidente a inventare il valore produttività, il valore denaro, il valore competizione, e a costruire un mondo in cui nulla ha più valore, e tutto ha un prezzo?
Serge Latouche ritorna qui alle origini di questa economia che i primi economisti definivano la “scienza sinistra”, e articolando la sua argomentazione in prospettiva storico-filosofica, mostra come si è plasmata la nostra ossessione utilitarista e quantitativa, e ci permette così non solo di gettare uno sguardo nuovo sul nostro mondo, ma soprattutto di affrontarne la sfida sul piano di valori davvero fondamentali come libertà, giustizia, equità.
l'autore
Serge Latouche, professore emerito di scienze economiche all’Università di Paris-Sud, è specialista dei rapporti economici e culturali Nord-Sud e dell’epistemologia delle scienze sociali
Il nostro Servizio Sanitario Nazionale è uno dei migliori al mondo: ha infatti assicurato agli italiani un buon livello complessivo di salute, rispondendo, nel tempo, alle aspettative di assistenza sanitaria di tutti i cittadini. Eppure, complice anche la recente crisi economico-finanziaria internazionale, si profila all'orizzonte una possibile 'tempesta perfetta' che rischia, in assenza di un significativo cambiamento di rotta, di farlo 'naufragare'. Gli Autori, attraverso un'oggettiva e sistematica analisi, presentano una fotografia articolata della storia e delle prospettive del nostro 'sistema salute': i trend demografici e sanitari, le colpe di chi è 'guida' o è 'a bordo' della nave, gli allarmi lanciati e rimasti inascoltati per anni, le principali carenze strutturali e qualitative. Seguendo il percorso logico disegnato, si possono così già scorgere i primi segnali che ci dicono chiaramente che non c'è tempo da perdere. Il libro rappresenta un prezioso strumento, non solo per gli addetti ai lavori, ma anche per tutti i cittadini che vogliono capire meglio cosa sia stato, cosa è e cosa potrà essere il nostro Servizio Sanitario Nazionale. Prefazione di Beatrice Lorenzin.
Argomenti trattati: il ruolo informativo ed i principi generali di redazione; lo Stato patrimoniale; il Conto economico; i criteri di valutazione; la Nota integrativa; le relazioni allegate al bilancio di esercizio; il bilancio di esercizio in forma abbreviata.
Come e perché sta cambiando il lavoro nel mondo? Il tipo di lavoro svolto esprime ancora un'identità sociale? Al lavoro viene riconosciuto un ruolo tuttora fondamentale nelle singole traiettorie di vita, pur segnate da percorsi occupazionali più incerti e instabili? Come si risponde, nei vari paesi e in Italia, alle maggiori richieste di produttività e "soft skills"? Osservando il passaggio dal 'saper fare cose' al 'saper essere creativi' nella società della conoscenza, Serafino Negrelli delinea le trasformazioni che hanno interessato il lavoro negli ultimi trent'anni e quel che potrebbe accadere nel prossimo futuro.
Boom e crolli, accelerazioni e crisi dei mercati: ma l'economia non è governata dalla razionalità? Le "pazzie" esistono anche in economia. Ma sono temporanee aberrazioni o i comportamenti bizzarri ed emotivi sono inscritti nei cromosomi degli investitori? Insomma, "le crisi saranno sempre con voi"? In questo libro l'autore, una firma del giornalismo economico, ci instilla più di un dubbio.
Il libro di Adair Turner affronta il problema di come coniugare il dinamismo economico con l'integrazione sociale e le responsabilità nei confronti dell'ambiente. La soluzione sta, secondo l'autore, nell'accogliere il potere dell'economia di mercato senza accettare i semplici dogmi di un mercato totalmente libero e una filosofia conservatrice. L'autore vuole offrire un resoconto equilibrato della new economy, evidenziando la possibilità di godere dei benefici del capitalismo e, al tempo stesso, di continuare a perseguire gli obiettivi di una società giusta.
Lo scoppio violento della bolla della new economy, gli avventurismi politici come la guerra in Iraq, il prezzo raggiunto dal petrolio e da altre materie prime, il difficile avvio dell'euro, le discutibili scelte dei vertici della Federal Reserve americana e della Banca centrale europea, la crisi di produttività del Vecchio continente, l'ascesa dei nuovi giganti asiatici: gravi incognite pesano sul presente e sull'immediato futuro dell'economia mondiale, e l'elenco potrebbe continuare a lungo. Quali sono le cause e quanto durerà questo clamoroso ritorno di instabilità sulla scena mondiale dopo anni di crescita apparentemente illimitata? La penna di Marcello De Cecco non risparmia nessuno. Tantomeno l'Italia.
Franklin Delano Roosevelt traghettò una nazione prostrata dalla crisi verso una ripresa economica, politica e sociale di così vasto respiro da durare per i trent'anni successivi. Grazie a lui gli Stati Uniti del dopoguerra poggiavano su forti valori democratici ed egualitari, incarnazione di una società di ceto medio dove il boom dei salari aveva elevato decine di milioni di americani dalla povertà a una vita agiata, livellando il reddito medio degli individui a scapito della concentrazione dei capitali. Poi le cose sono precipitate sempre più in fretta lungo un crinale scosceso fatto di crescenti disuguaglianze e di strisciante corruzione politica: "Durante gli anni Settanta, la destra radicale ha assunto il controllo del Partito repubblicano, incoraggiato le imprese a sferrare un attacco contro il movimento sindacale, ridotto drasticamente il potere contrattuale dei lavoratori, abbassato le aliquote fiscali applicate ai redditi elevati". I risultati disastrosi sono sotto gli occhi di tutti. Oggi, sostiene Krugman, il tempo è maturo per un'altra grande era di riforme, per un altro New Deal. Cosa dovrebbe fare la nuova maggioranza? Nell'interesse della nazione, dovrebbe attuare un programma imprescindibilmente progressista, che promuova l'espansione della rete di sicurezza sociale e riduca la disuguaglianza.
La comunicazione d'impresa è un sapere integrato che, gestito da un professionista, esperto in pubbliche relazioni, consente a un'azienda di elaborare e attivare flessibili ed efficaci strategie di presenza sul mercato di riferimento. Applicata e praticata da anni in paesi come Stati Uniti, Gran Bretagna e Francia, in Italia ha lungamente stentato a prendere piede a causa, si diceva, di una tendenza a organizzare la comunicazione "per comparti": ovvero ciascuna agenzia o struttura lavora in autonomia, e non esiste una mente centrale che ne coordini gli sforzi (e i risultati) comunicativi verso l'esterno. Le cose oggi stanno finalmente cambiando. Questo volume offre una panoramica teorica sulla comunicazione d'impresa e passa in rassegna le diverse professionalità legate a questo settore, dalla pubblicità alle relazioni pubbliche, alle promozioni, sponsorizzazioni.

