
Il 1° maggio 2004 ha segnato una data significativa per la disciplina dei beni culturali e del paesaggio. È entrato infatti in vigore il "Codice dei beni culturali e del paesaggio", varato il 22 gennaio 2004 sulla base della delega conferita dall'art.10 della legge 6 luglio 2002, n.137, la quale è valsa ad autorizzare anche l'adozione dei decreti legislativi 24 marzo 2006, nn.156 e 157. Tali decreti hanno introdotto correttivi ed integrazioni alle disposizioni del Codice, sia per la parte relativa ai beni culturali sia per quella concernente i beni paesaggistici e il paesaggio. Nel volume che qui si presenta, aggiornato alla luce dell'evoluzione normativa e giurisprudenziale intervenuta, il gruppo di studiosi a cui già si deve il commentario precedente, nonché il Commento al Testo unico del 29 ottobre 1999, offre una lettura approfondita del Codice. Partendo dall'esame dei singoli articoli sono sottolineati i collegamenti, le innovazioni, gli aspetti problematici e i criteri interpretativi più affidabili per risolverli. Nel delineare il regime che, complessivamente, ne scaturisce, gli autori non mancano di considerarne criticamente i risultati.
Il Codice dei contratti pubblici tascabile è uno strumento utile per gli operatori che desiderano avere sempre a portata di mano il testo del D.Lgs. 50/2016. Il Codice è aggiornato all'importante Decreto Semplificazioni di cui al D.L. 16 luglio 2020 n. 76, convertito con modificazioni dalla L. 11 settembre 2020 n. 120, con il quale sono state introdotte numerose novità e si è previsto un regime speciale transitorio fino al 31.12.2021. In appendice sono riportate le 15 Linee guida ANAC complete di relativa relazione illustrativa. La prefazione dell'Avv. Alessandro Massari esamina le innovazioni introdotte dal Decreto Semplificazioni.
Il Codice del Diritto internazionale intende offrire al lettore un quadro esaustivo delle norme che disciplinano l’ordinamento internazionale e le organizzazioni internazionali e a tal fine riporta, oltre alle varie Convenzioni e Trattati, alcuni strumenti (dichiarazioni, principi guida e soft law) che, benché non vincolanti, contribuiscono per il loro innegabile valore etico-politico alla progressiva evoluzione del diritto internazionale.
L’opera è suddivisa in nove parti alcune delle quali sono dedicate alle fonti del diritto internazionale, alla successione e immunità degli Stati, e alle organizzazioni internazionali; altre parti, oltre a essere rivolte alle tematiche economicointernazionali, dei diritti umani, dell’ambiente e alla soluzione pacifica delle controversie, contengono le disposizioni statutarie della Corte internazionale di giustizia, della Corte di giustizia dell’UE e del Tribunale internazionale per il diritto del mare. L’ultima parte, infine, raccoglie una serie di provvedimenti che disciplinano l’adattamento dell’Italia al diritto internazionale e al diritto dell’Unione europea.
Per le sue caratteristiche, il Codice è di particolare utilità per le prove scritte del concorso a segretario di legazione, nonché per i giuristi, per i cultori della materia e per quanti si apprestano ad affrontare lo studio di discipline internazionalistiche in vista di esami universitari e concorsi pubblici (carriera diplomatica, organizzazioni internazionali etc.).
Quest'opera fornisce ai lettori il testo di tutte le norme di diritto fallimentare, elaborate secondo una pregevole sistematica, che consente un agevole ed immediato reperimento delle fonti normative. Oltre al testo aggiornato della legge fallimentare e alle norme di interesse contenute nei codici civile e di procedura civile, la selezione delle leggi complementari comprende materie fra le quali segnaliamo: Amministrazione straordinaria; Commissari liquidatori; Diritti degli acquirenti degli immobili da costruire; Sovraindebitamento.
La presente edizione 2021 del Codice del lavoro include un'ampia e ragionata selezione di provvedimenti aggiornata ai più recenti interventi legislativi che hanno inciso su diversi aspetti della materia in particolare alla legislazione emergenziale da Covid-19 con le novità in tema di nuovi trattamenti di cassa integrazione in deroga esonero dal versamento dei contributi previdenziali per aziende che non richiedono trattamenti di cassa integrazione disposizioni in materia di proroga di NASPI e DIS-COLL trattamenti di integrazione salariale contratto di rioccupazione esonero dal versamento dei contributi previdenziali per assunzioni a tempo indeterminato misure di reclutamento nella PA interventi di sostegno per lavoratori con figli minori in DAD o in quarantena green pass. E il nuovo Protocollo condiviso di regolamentazione delle misure per il contrasto e il contenimento della diffusione del virus Covid-19 negli ambienti di lavoro fra il Governo e le parti sociali del 6 aprile 2021. Si segnalano nello specifico: d.l. 24 agosto 2021 n. 118 (misure urgenti in materia di crisi d'impresa); legge 6 agosto 2021 n. 113 di conversione del d.l. n. 80/2021 (decreto "reclutamento"); legge 29 luglio 2021 n. 108 di conversione del d.l. n. 77/2021 (decreto "semplificazioni 2021"); legge 23 luglio 2021 n. 106 di conversione del d.l. n. 73/2021 (decreto "sostegni bis"); d.l. 23 luglio 2021 n. 105 (decreto "green pass"); legge 17 giugno 2021 n. 87 di conversione del d.l. n. 52/2021 (decreto "riaperture"); legge 28 maggio 2021 n. 76 di conversione del d.l. n. 44/2021 (Covid-19: obbligo vaccinale per gli esercenti le professioni sanitarie); legge 21 maggio 2021 n. 69 di conversione del d.l. n. 41/2021 (decreto "sostegni"); legge 6 maggio 2021 n. 61 di conversione del d.l. n. 30/2021 (sostegno per lavoratori con figli minori in didattica a distanza); legge 22 aprile 2021 n. 53 (legge di delegazione europea 2019-2020). Per consentirne una più agile consultazione i provvedimenti annotati con i testi previgenti di più recente emanazione e con puntuali richiami alla normativa correlata sono suddivisi in tre macro voci: le norme fondamentali (contenenti le norme codicistiche e le norme del TUE TFUE e Carta dei diritti); le norme complementari (che includono le norme di rilievo regolanti i rapporti di lavoro dei settori privato e pubblico anche di recentissima emanazione) con la nuova sezione normativa in tema di emergenza da Covid-19; gli accordi (che racchiudono i protocolli triangolari e gli accordi interconfederali). Il Codice è inoltre corredato da schemi e tabelle di sintesi relativi a tutti i principali istituti del Diritto del lavoro interamente integrati e aggiornati alle ultime novità a cura di Maria Teresa Carinci.
L'opera è aggiornata con il Jobs act dei lavoratori autonomi (L. 22 maggio 2017, n. 81) e i nuovi voucher (L. 21 giugno 2017, n. 96).
L'opera contiene un'accurata scelta di norme che riguardano la disciplina del lavoro. Argomenti affrontati: Apprendistato; Assunzione; Avviamento; Borsa nazionale del lavoro; Cassa integrazione guadagni; Contratti di inserimento; Controversie; Discriminazione; Distacco; Jobs act; Lavoratori italiani all'estero; Lavoratori stranieri; Lavoro a progetto e lavoro occasionale; Lavoro a tempo determinato; Lavoro a tempo parziale; Lavoro ripartito; Lavoro temporaneo; Libretto unico; Licenziamenti; Orario; Pignoramento; Privacy; Retribuzione; Riposo settimanale; Sciopero e serrata; Sicurezza; Soci lavoratori; Statuto dei lavoratori; Subforniture; Trasferimento d'azienda; TFR; Tutela dei portatori di handicap; Tutela del lavoro femminile e dei minori.
Nel testo la normativa è corredata, ove opportuno, da commenti chiari e funzionali, posti in calce agli articoli, che permettono di cogliere subito e facilmente il significato essenziale delle disposizioni legislative e di effettuare le necessarie correlazioni tra esse. Sono esposte, in particolare, le disposizioni e i provvedimenti legislativi che costituiscono i "fondamenti del Diritto del Lavoro". Oltre alle principali disposizioni della Costituzione e dell'ordinamento europeo, sono riportate, tra l'altro, le norme in materia di apprendistato e altri rapporti speciali di lavoro, collocamento dei disabili, tutela della genitorialità nel lavoro, diritti e obblighi del lavoratore, discriminazioni, lavoro a progetto e autonomo, pubblico impiego, tutela della libertà e dignità del lavoratore, dimissioni e licenziamento, poteri e obblighi del datore, sicurezza sul lavoro, attività sindacale e sciopero. L'opera è arricchita da un indice analitico-alfabetico e cronologico, che facilita la ricerca del dato normativo, e da oltre 100 schemi a lettura guidata, per l'esplicazione dei vari istituti e il raccordo tra le disposizioni legislative che li regolano. Il volume, pertanto, costituisce uno strumento di studio e consultazione, di concreta utilità per la preparazione di esami universitari, concorsi e abilitazioni e, più in generale, per tutti coloro che necessitano, a vario titolo, di avere una raccolta aggiornata, organica e commentata delle norme in materia di lavoro e legislazione sociale.
La nuova edizione del Codice del Lavoro minor vede la luce immediatamente dopo la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale della legge di bilancio per il 2019 (L. 30 dicembre 2018, n. 145).
Si tratta del principale strumento legislativo destinato ad alimentare, annualmente, le risorse necessarie per il funzionamento dello Stato, sebbene esso costituisca spesso il veicolo per l’introduzione di modifiche, anche rilevanti, alla disciplina normativa di diversificati settori dell’ordinamento giuridico, ivi incluso quello del diritto del lavoro.
La particolarità della legge n. 145 del 2018 è costituita dalla sostanziale assenza di reale ed effettivo confronto parlamentare sui relativi contenuti.
Anche quest’anno, infatti, il Governo ha utilizzato la tecnica del maxiemendamento interamente sostitutivo dell’originario disegno di legge, ma, questa volta, non tanto per consentire una rapida approvazione delle centinaia di emendamenti usualmente proposti in sede di esame da parte delle
Commissioni parlamentari competenti, ma per sostituire all’articolato da queste ultime esaminato un testo del tutto diverso, frutto della serrata interlocuzione con le autorità europee e, sostanzialmente, imposto alla valutazione parlamentare con un contingentamento dei tempi tale da indurre alcuni gruppi parlamentari a sollevare conflitto di attribuzione innanzi alla Corte costituzionale.
A prescindere da tali modalità di approvazione, la legge di bilancio per il 2019 prevede, in materia lavoristica, la riduzione temporanea delle tariffe dei premi INAI L, una massiccia ondata di nuove assunzioni di personale alle dipendenze della pubblica amministrazione, il riconoscimento del cd. «reddito di cittadinanza» non solo come prestazione assistenziale, ma anche come strumento di politica attiva del lavoro (la cui concreta operatività è rimessa però all’emanazione di un decreto collegato), la proroga del trattamento di mobilità in deroga, un contributo di solidarietà temporaneo, per 5 anni, e progressivo per scaglioni di reddito, sulle cd. «pensioni d’oro» e l’introduzione della cd. «quota 100» per l’accesso alle prestazioni pensionistiche.
Ulteriore provvedimento rilevante adottato nel corso del 2018 è certamente il cd. «decreto dignità» (D.L. 12 luglio 2018, n. 87, convertito in L. 9 agosto 2018, n. 96), con il quale, senza incidere effettivamente sull’impianto del contratto a tutele crescenti, da un lato sono stati introdotti strumenti simili ai vecchi voucher, anche in settori ad alto rischio di abuso (come l’agricoltura), dall’altro sono stati previsti limiti ulteriori al contratto a termine.
Di tutte queste innovazioni, e di altre minori pure considerate (si pensi al D.Lgs. 2 ottobre 2018, n. 124, in materia di lavoro penitenziario, al cd. «decreto sicurezza» 4 ottobre 2018, n. 113, convertito in L. 1° dicembre 2018, n. 132 e al cd. «decreto fiscale» 23 ottobre 2018, n. 119, convertito in L. 17 dicembre 2018, n. 136), il codice offre puntuale segnalazione, con la consueta tecnica della collocazione sistematica, coniugata con la presentazione cronologica delle riforme.
Il codice si rivolge non solo agli operatori professionali (magistrati, avvocati, consulenti del lavoro, pubblici funzionari, dirigenti aziendali e sindacali), ma anche agli studenti universitari, che possono contare su un validissimo ausilio formativo, idoneo a limitare l’incertezza cagionata dalle continue modifiche della materia specialistica in esame.
Anche per la intelligente e pronta (e pertanto insostituibile) collaborazione della Redazione, fonte di preziosi suggerimenti per gli autori, il lavoro, ricco di note e richiami intertestuali, si completa con un utilissimo corredo di indici sistematico, analitico e cronologico.
Volumi collegati
Questa nuova edizione del Codice del Lavoro minor vede la luce in un periodo caratterizzato dalla recrudescenza della malattia respiratoria denominata COVID-19, cui si affianca, però, la speranza concreta di superarla attraverso la somministrazione di massa di vaccini prodotti grazie alla sinergia dei centri di ricerca di tutto il mondo.
Tuttavia, fino alla cessazione dello stato di emergenza, di cui non si è ancora in grado di fissare una deadline, tutti i sistemi strategici del paese, incluso quello produttivo e lavorativo, saranno fortemente condizionati dalle prescrizioni che impongono ai cittadini di tenere comportamenti responsabili, a tutela della salute pubblica.
Si tratta di quelle misure di cosiddetto «contenimento», caratterizzate da divieti e limitazioni alle libertà di circolazione e movimento, che si riflettono inevitabilmente sulla stessa attività lavorativa, pubblica e privata, in qualsiasi forma prestata (dall’esercizio dell’industria, all’artigianato, al commercio, alle arti, fino alle professioni).
Era inevitabile che lo stesso diritto del lavoro, così come lo abbiamo finora conosciuto, ne risultasse profondamente trasformato, almeno (si spera) temporaneamente.
Lo strumento utilizzato per affrontare l’emergenza è stato quello del decreto-legge.
Ne è seguito un profluvio normativo, caratterizzato anche da repentini cambiamenti di rotta, tali da rendere necessario l’inserimento, nella sistematica del Codice del Lavoro, di una parte autonoma e di nuova introduzione, dedicata al cosiddetto «lavoro nell’emergenza», allo scopo di offrire agli operatori pratici, prima ancora che agli studiosi del diritto, il catalogo delle disposizioni che più direttamente hanno inciso sulla disciplina del rapporto di lavoro, pubblico e privato.
In questo panorama, pur in continua evoluzione, rilievo centrale assumono, tra i tanti: il D.L. 17 marzo 2020, n. 18, conv. in L. 24 aprile 2020, n. 27 (Misure di potenziamento del Servizio sanitario nazionale e di sostegno economico per famiglie, lavoratori e imprese); il D.L. 19 maggio 2020, n. 34, conv. in L. 17 luglio 2020, n. 77 (Misure urgenti in materia di salute, sostegno al lavoro e all’economia, nonché di politiche sociali connesse all’emergenza); il D.L. 14 agosto 2020, n. 104, conv. in L. 13 ottobre 2020, n. 126 (Misure urgenti per il sostegno e il rilancio dell’economia); il D.L. 28 ottobre 2020, n. 137, conv. in L. 18 dicembre 2020, n. 176 (Ulteriori misure urgenti in materia di tutela della salute, sostegno ai lavoratori e alle imprese, giustizia e sicurezza, connesse all’emergenza epidemiologica da COVID-19) (che ha riunito le misure adottate con diversi decreti-legge precedenti tesi a concedere misure di sostegno economico – i c.d. «ristori» – a categorie produttive e lavorative particolarmente colpite dalla crisi) nonché il D.L. 5 gennaio 2021, n. 1 e il D.L. 14 gennaio 2021, n. 2 (Ulteriori disposizioni per emergenza COVID-19).
L’attuazione di tali previsioni, connotate dalla straordinarietà e dall’urgenza di provvedere, è stata demandata a decreti del Presidente del Consiglio dei ministri, che si sono succeduti senza soluzione di continuità (l’ultimo prima dell’invio alla stampa del presente codice è il D.P.C.M. 15 gennaio 2021).
La modalità di svolgimento della prestazione lavorativa privilegiata dal legislatore dell’emergenza è quella del lavoro «agile», allo scopo di limitare la presenza sui luoghi di lavoro.
Istituti classici del sostegno alle imprese e ai lavoratori, a partire dalla cassa integrazione guadagni e altri ammortizzatori sociali, per finire al riconoscimento di permessi retribuiti e di congedi, sono stati ampliati e rafforzati, con l’eliminazione, per tutta la durata del periodo emergenziale, della gran parte dei requisiti (limitativi) previsti per l’accesso e il godimento delle relative prestazioni.
È stata prevista la non computabilità, nel comporto, dei periodi di «quarantena» imposti dall’autorità, oltre alla sospensione delle procedure di impugnazione dei licenziamenti.