
Un libro che propone alla cultura italiana e internazionale un contributo importante per una nuova fase di approfondimento del valore culturale e scientifico dell'opera teilhardiana, scritto da un autore parimenti esperto di filosofia indiana e di teologia cristiana. Attraverso un duplice confronto con autori come J. Monchanin o H. De Lubac, e con le religioni delle tradizioni orientali, il saggio sviluppa ed analizza le riflessione di Teilhard de Chardin sul pluralismo religioso attraverso le categorie filosofiche dell'idealismo, del dualismo, del panteismo e del relativismo. Viene così ricostruita l'attenzione teilhardiana verso la mistica delle religioni orientali e il loro "senso cosmico", tematica generale che rientra nel generale interesse verso il mondo, le culture e le religioni vissuto dalla cultura francese negli anni Quaranta.
Dom Henri Le Saux (1910-1973) è stato il primo monaco benedettino e prete cattolico che ha raggiunto quello che la mistica dello Yoga denomina samàdhi. Trasferitosi nel 1948 dalla natia Bretagna in India, lasciò l'abbazia di Kergonan per fondare con Jules Monchanin un asram cristiano rispettoso delle tradizioni ascetiche indù. Dopo la morte del compagno, abbracciò la vita itinerante tipica dei samnyasin, vivendo in alcuni dei luoghi che la spiritualità indiana considera deputati alla ricerca interiore, come le rive del Gange o le grotte di Arunacala, dandosi a un'intensa vita contemplativa. Figura di riferimento del dialogo interreligioso, la sua missione è stata quella di mostrare all'Occidente un modo di vivere il cristianesimo fecondato dall'India, e agli indù una fede cristiana vicina alla loro sensibilità spirituale. Amico di Raimon Panikkar, con i suoi libri e la sua esperienza ne ha ispirato la ricerca teologica. Le Saux è così diventato un personaggio chiave per quegli occidentali che si interessano all'India e allo Yoga, così come per quella Chiesa missionaria che cerca di inculturare il messaggio cristiano nei contesti religiosi dell'Oriente.