
Era davvero necessario raccontare la vita di un prete? Può risultare interessante leggere il diario di un sacerdote? Forse sì, se pensiamo che questo diario, che raccoglie 30 anni di sacerdozio, è stato scritto durante la quarantena iniziata nel marzo 2020, quando tutti eravamo immobilizzati a casa e quando anche i preti erano disoccupati pastoralmente. Un tempo di deserto e di quaresima, che è finito con la primavera della Pasqua, ma che ha portato ciascuno di fronte al proprio limite e a fare il suo piccolo o grande bilancio di vita.
Ed è una musica serena e chiara che risuona idealmente, da queste note pastorali del nostro Don Piergiorgio Sanchioni. Una sinfonia che ci accompagna nel capire il senso dell'impegno. Ci sono molti spunti, molti riferimenti in queste "note di pastorale sociale". Tutte indicano "la scatola degli attrezzi", non un comportamento unico per essere buoni cristiani. Ci invitano ad essere provvisori, a non dare tutto per scontato. A non accomodarci. Ma questo cammino non lo facciamo mai da soli; il nostro prossimo è con noi: il nostro fratello stanco, spezzato, oppresso è il nostro prossimo: al di là della propria fede o provenienza o stato sociale o malattia. Fratello al quale dovremmo dare più attenzione. Questo è un invito a non stare dentro i nostri circoli Acli, alle nostre parrocchie, ma ad "uscire": a camminare con e in mezzo agli uomini di oggi, portandone fatiche e speranze.