
Opera ormai classica, "La folla solitaria" resta uno dei punti di riferimento fondamentali degli studi sociologici contemporanei. Al centro dell'analisi è il "carattere sociale americano", e in larga misura di tutto l'Occidente sviluppato, quale si è formato nella società di massa. Innumerevoli sono le intuizioni acute e anticipatrici, basta rileggere le analisi del rapporto genitori-figli, della dipendenza dal gruppo dei pari, dell'influenza ambigua dei mass media, della dialettica tra lavoro e tempo libero. Ne emerge con vigore la figura - per certi versi persino tragica - dell'uomo-massa: eterodiretto, educato alla scuola del conformismo, schiacciato dal bisogno di approvazione e di successo, abitante di un mondo governato dalle apparenze, spogliato della propria individualità, solo e disarmato nella moltitudine che gli si affolla intorno.
Il volume, apparso nel 1950, contiene molte intuizioni anticipatrici: le analisi del rapporto genitori-figli, della dipendenza dal gruppo, dell'influenza ambigua dei mass-media, della dialettica tra lavoro e tempo libero. Al centro dell'analisi è il "carattere sociale" americano (ma poi anche, in larga misura, di tutto l'Occidente sviluppato) quale si è formato nella società di massa. Introduzione di Alessandro Cavalli.