
«L'avanzata della comunicazione digitale (cellulari, tablet, smartphone...) è inarrestabile, ormai l'invasione digitale è un dato di fatto. E per i nostri ragazzi una vita senza quelle appendici elettroniche non è vita. Questo il tema serio su cui ragioneremo nel nostro breve lavoro. Nella prima parte vedremo gli indubbi vantaggi di cui siamo debitori alla comunicazione digitale. Nella seconda parte andremo alla scoperta delle principali insidie anti-uomo nascoste in essa. Nella terza parte offriremo una serie di proposte operative per proteggerci da tali insidie e valorizzare la preziosa invenzione del linguaggio digitale ai fini della nostra sempre maggiore umanizzazione.» (dall'Introduzione)
Per stare vicini al nipote, per aiutarlo a crescere, per superare la distanza generazionale (prima tra tutte, quella digitale!) c'è uno strumento sicuro al 100%. E' la fiaba! Le fiabe piacciono: in tutto il pianeta non trovi un bambino che non ami sentirsi raccontare una fiaba, la sera!
Le fiabe fanno bene: "Non c'è nulla di più vitale alla crescita del bambino che raccontare una fiaba", ci assicura il noto psichiatra Paolo Crepet (1951).
Per favore, dunque, non lasciamoci sfuggire le fiabe!
La fiaba è il più sostanzioso allattamento psicologico del nipote. La fiaba è un fuoco acceso. Insomma, perché non iniziare? Basta una fiaba per rendere più luminosa e meno noiosa la vita del nipote. Basta una fiaba per regalargli una carezza che gli rimarrà nel cuore per la vita eterna.
Pagine che danno la sveglia allo spirito, 365 spremute, 365 compresse spirituali a concentrazione massima, punti luce, schegge di saggezza che rafforzano il cervello e massaggiano il cuore.
Un libro-ricordo della prima Comunione deve essere splendido. Splendido come quel giorno atteso e preparato. Un libro-ricordo della prima Comunione deve essere nutriente. Nutriente come il Pane e il Vino eucaristici.
Un "pronto soccorso per l'anima" in formato tascabile, sotto la veste di una raccolta di aforismi. L'aforisma è una forma concentrata di pensiero che fa il solletico al cervello, lo sveglia, talora lo sferza, lo morde, e dà un colpo d'ala allo spirito. Non una raccolta di slogan, dunque, ma una miniera di spicchi di luce, di perle di saggezza.
Il vero padrone del libro resta sempre il lettore. Oggi il lettore ama le spremute, ama lo scritto concreto, ama lo scritto vibratile. Tale è lo stile di queste pagine dalla tre ‘c’ concise; concrete; calde. Due le idee di fondo: La prima: la convinzione che la Misericordia è in grado di far sì che chi nasce uomo, diventi umano. La seconda: la certezza che l’uomo fattosi umano è educatore di per sé. Emana educazione come la lavanda che hai in tasca emana profumo anche senza dirlo. Il lavoro è indirizzato, in particolare, ai genitori. Il sogno è che nessuno esca indenne dalla lettura. Allora la tanto gargarizzata ‘emergenza educativa’ prenderà la strada del cimitero. Allora la terra ruoterà attorno al sole non più appesantita da tanta ‘gente’, ma impreziosita solo da Uomini in piedi!
Qui tutto è ridotto all'osso per rispetto dei nonni che non possono permettersi il lusso di leggere lunghi Trattati di Pedagogia.
Qui tutto è concreto perché il nipote non è un'idea astratta, ma una realtà in carne ed ossa. Qui sono offerti 150 rapidi messaggi-guida.
150 messaggi al servizio dei nonni che non vogliono limitarsi ad "allevare" il nipote, ma mirano anche ad "educarlo". Bene. Molto bene!
La preziosità dei nonni sta esattamente in questo: nel loro impegno pedagogico. Chi ha scritto queste pagine crede, con tutta la convinzione possibile, nel potenziale educativo dei nonni, ormai, troppe volte, i soli educatori rimasti che i nostri bambini digitali possono ancora incontrare. 150 messaggi!
No, non formulette, ma spremute di saggezza pedagogica. Che i nonni siano buoni lo sanno tutti; le nostre compresse li desiderano anche bravi! Un desiderio di alta quota, finché continua ad essere vero che vivere con un bravo nonno può decidere di una vita!
Tutto minaccia di seppellire l'Uomo: l'ingorgo delle cose, la frenesia, la comunicazione digitale... È tempo di fermare la più perniciosa desertificazione della terra! Ecco: per ricordare la prima urgenza d'oggi sono nate queste pagine.
Avere figli ed incontrare difficoltà è la stessa cosa, come avere acqua ed incontrare umidità.
I problemi ci sono! È inutile nascondercelo.
Che fare?
Non ci resta che guardarli apertamente in faccia ed affrontarli.
Ciò che si propongono queste pagine cariche di interrogativi che si muovono nella mente di tutti i genitori:
"La nonna è morta: dobbiamo dirlo al nipotino ?".
"I compiti: l'aiuto, non l'aiuto ?".
"Stiamo per separarci: come è bene che i figli lo sappiano?".
"È sempre così distratto: che fare?" "Sarà normale?".
"E se ci scappa la parola sbagliata ?". «Come possiamo sgridarlo ?". "Cavoli o cicogne?"...
Sono alcuni degli interrogativi ai quali cerchiamo di rispondere in queste pagine, scritte in punta di piedi per offrire proposte concretissime in modo da viaggiare informati nelle vie dell'educare.
La particolare concretezza che le caratterizza potrebbe far pensare di trovare in esse il 'Brevetto pedagogico' garantito, pronto all'uso.
Sarebbe un grave errore!
L'educazione non è meccanica, non è tecnica! L'educazione è arte che richiede sempre creatività, intuizione, adattabilità agli oltre sette miliardi di inquilini del pianeta! Lavori come il nostro mirano ad offrire all'arte pedagogica una bussola d'orientamento di base al fine di evitare sbandamenti da cartellino rosso.
Una cosa è sicura: lavori come il nostro non sono per lettori esausti: si rifiutano di far da tappezzeria, né si accontentano d'essere 'sfogliati': vogliono essere 'letti'.
Di più: vogliono far succedere qualcosa!
Che i nonni fossero 'buoni', l'abbiamo saputo da sempre.
Che siano 'importanti' è una verità che acquista, di anno in anno, sempre più spessore. Ormai siamo arrivati ad usare parole come queste: "Vivere con un bravo nonno può decidere di una vita!" (Fulvio Scaparro, psichiatra).
«Se oggi vi sono ancora frammenti di saggezza in questo pazzo mondo, bisogna ringraziare i nonni!" (Vittorino Andreoli, psichiatra).
Anche queste pagine stanno decisamente dalla parte dei nonni! Sono pagine che non si limitano a riconoscere (e a provare!) il valore dei nonni, ma (qui sta il loro merito!) si propongono di aiutarli a 'fare' i nonni.
Si diventa nonni quando il figlio o la figlia si decidono a preparare il nipote! Si 'fa' la nonna (e il nonno) quando si conquista tale titolo sul campo! La 'nonnità' è arte da imparare!
Questo dicono le nostre pagine con lo stile della concretezza, senza gargarismi pedagogici.
Con lo stile della limpidezza, senza nascondere nulla.
Con lo stile della delicatezza, in punta di piedi, senza salire in cattedra.
I nonni si meritano tale stile!
Sono essi che conservano il profumo dell'Uomo.
Sprecarli è da irresponsabili!
È vero: l'Italia cammina sempre più con il bastone, ma è grazie al bastone, se ancora cammina da Paese civile.