
L'azione si svolge in un futuro prossimo del mondo (l'anno 1984) in cui il potere si concentra in tre immensi superstati: Oceania, Eurasia ed Estasia. Al vertice del potere politico in Oceania c'è il Grande Fratello, onnisciente e infallibile, che nessuno ha visto di persona ma di cui ovunque sono visibili grandi manifesti. Il Ministero della Verità, nel quale lavora il personaggio principale, Smith, ha il compito di censurare libri e giornali non in linea con la politica ufficiale, di alterare la storia e di ridurre le possibilità espressive della lingua. Per quanto sia tenuto sotto controllo da telecamere, Smith comincia a condurre un'esistenza "sovversiva". Scritto nel 1949, il libro è considerato una delle più lucide rappresentazioni del totalitarismo.
Per Orwell, non si è obbligati a scrivere di politica o darsi da fare in prima persona, ma un romanziere che ignori la Storia e i fatti del mondo «di solito è un superficiale o un perfetto idiota». E dire le cose con estrema chiarezza, nella sua prosa nitida come il cristallo, era per lui un punto d'onore. Certo, se gli avessero detto che sarebbe diventato un «profeta» come minimo gli sarebbe venuto un attacco d'orticaria, eppure è successo. Oggi, nell'era delle fake news, del trumpismo, del terrorismo, la rilettura dei suoi scritti su politica, lingua, propaganda è illuminante. Nei suoi saggi sempre sobri - anche quelli di critica letteraria, che ci rivelano una formidabile immaginazione sociologica - insieme a un'intenzione dichiaratamente ribelle, da vero socialista libertario qual era, non c'è tanto paura e denuncia e protesta quanto una forma di vero amore per la vita. Lui che aveva intuito l'avvento dell'era del Grande Fratello e che si batteva contro tutti i totalitarismi, sapeva poi rallegrarsi delle semplici cose della vita come il cambio delle stagioni. E accorgersi del sommesso gracidare di un rospo che annuncia la primavera nonostante tutto l'orrore del mondo.
Questo testo è il primo romanzo scritto da Orwell. Protagonista è il trentacinquenne John Flory, mercante angloindiano di legname che, insofferente ai codici di comportamento dei sahib bianchi e attratto dalla cultura orientale, si muove a cavallo tra due mondi senza riuscire a trovare una propria collocazione e, privo della forza morale necessaria per ribellarsi alla comunità bianca, rimane frustrato dagli inevitabili compromessi.
Tutti gli animali sono uguali, ma alcuni animali sono più uguali degli altri. Stanchi dei soprusi, gli animali di una fattoria decidono di ribellarsi agli umani e, cacciato il proprietario, danno vita a un nuovo ordine fondato sull'uguaglianza. Ben presto, però, emerge tra loro una nuova classe di burocrati, i maiali, che con astuzia, cupidigia e prepotenza si impongono sugli altri animali. L'acuta satira orwelliana contro il totalitarismo è unita in questo apologo a una felicità inventiva e a un'energia stilistica che pongono "La fattoria degli animali" tra le opere più celebri della narrativa del Novecento.
L'azione si svolge in un futuro prossimo del mondo (l'anno 1984) in cui il potere si concentra in tre immensi superstati: Oceania, Eurasia ed Estasia. Al vertice del potere politico in Oceania c'è il Grande Fratello, onnisciente e infallibile, che nessuno ha visto di persona ma di cui ovunque sono visibili grandi manifesti. Il Ministero della Verità, nel quale lavora il personaggio principale, Smith, ha il compito di censurare libri e giornali non in linea con la politica ufficiale, di alterare la storia e di ridurre le possibilità espressive della lingua. Per quanto sia tenuto sotto controllo da telecamere, Smith comincia a condurre un'esistenza "sovversiva". Scritto nel 1949, il libro è considerato una delle più lucide rappresentazioni del totalitarismo.
"Fu grazie all'immaginazione creativa con cui seppe trasformare le sue idee in romanzo che Orwell generò qualcosa di immortale. Il dattiloscritto battuto con tanta fatica dall'autore (un originale su carta inconsistente più due copie carbone) ha lasciato le sue mani, è andato per il mondo e l'ha cambiato." (dalla prefazione di Robert Harris) Età di lettura: da 12 anni.
L'azione si svolge in un futuro prossimo del mondo (l'anno 1984) in cui il potere si concentra in tre immensi superstati: Oceania, Eurasia ed Estasia. Al vertice del potere politico in Oceania c'è il Grande Fratello, onnisciente e infallibile, che nessuno ha visto di persona ma di cui ovunque sono visibili grandi manifesti. Il Ministero della Verità, nel quale lavora il personaggio principale, Smith, ha il compito di censurare libri e giornali non in linea con la politica ufficiale, di alterare la storia e di ridurre le possibilità espressive della lingua. Per quanto sia tenuto sotto controllo da telecamere, Smith comincia a condurre un'esistenza "sovversiva". Scritto nel 1949, il libro è considerato una delle più lucide rappresentazioni del totalitarismo
Perché mai "La fattoria degli animali" fu rifiutato da tutti e quattro gli editori cui era stato inizialmente proposto? In fondo, è solo una favola. Non inizia con "C'era una volta", ma racconta le vicende di maiali e cani e cavalli e altri animali di fattoria, appunto. Com'è possibile che susciti tanta paura? Che cosa rende "La fattorìa degli animali" una favola diversa dalle altre? È tutto vero. Tutto quello che Orwell racconta è accaduto veramente; e proprio per questo, tutto quello che racconta, ci avverte Orwell, potrebbe accadere di nuovo. Il volume è corredato da esclusivi contenuti extra, spunti e approfondimenti nella cultura contemporanea: film e serie TV, musica, arte, libri, fumetti e graphic novel.
Esta sátira de la Revolución rusa y el triunfo del estalinismo, escrita en 1945, se ha convertido por derechos propio en un hito de la cultura contemporánea y en uno de los libros más mordaces de todos los tiempos. Ante el auge de los animales de la Granja Solariega, pronto detectamos las semillas de totalitarismo en una organización aparentemente ideal; y en nuestros líderes más carismáticos, la sombra de los opresores más crueles.
Pubblicati tra il 1936 e il 1949, i saggi che compongono questa raccolta testimoniano la grandezza e la genialità di Orwell scrittore politico. Quale che sia l'argomento affrontato, l'atteggiamento adottato è sempre quello della testimonianza diretta e del disinteresse personale: è una formula elementare, ma al tempo stesso eversiva, la stessa all'origine di quel non-allineamento che a lungo ha fatto di Orwell, individualista refrattario, pauperista anarcoide, così poco enfatico, uno scrittore sospetto sia alla destra sia alla sinistra.