
Prosegue il cammino di Mauro Neri sulle tracce degli eremiti nella storia della Chiesa trentina. Con questo libro l'autore presenta altri venticinque racconti, nati percorrendo gli antichi tratturi che conducevano nel folto dei boschi, o in vetta ai dossi, oppure ancora aII'ombra delle rocce, là dove una minuscola chiesa veniva curata, tenuta pulita e aperta ai viandanti da un eremita che abitava nei paraggi. La figura del "solitario" che si ritira a vita isolata, trovando nel silen- zio della meditazione il motivo di una vita intera, ha stimolato la fantasia dei nostri avi, lasciando tracce nei racconti leggendari nati nei filò o nelle cronache spicciole di paese. Neri ha raccolto questi "semi" e li ha rivestiti di fantasia verosimigliante per far tornare in vita - quanto meno lettera- ria - queste figure che nella maggior parte dei casi rivelano una predisposizione all'aiuto, aII'accogIienza, al chinarsi sui poveri e sugli abbandonati. Valori anche oggi quanto mai in- dispensabili per realizzare un mondo di pace.
Il romanzo si compone di tre racconti ambientati in epoche diverse e che hanno protagonista Kino, p. Eusebio Francesco Chini (1645-1711), missionario gesuita. Il primo ci fa conoscere il difficile ambientamento di Kino presso le tribù dei Pima (area tra l’Arizona e Stato messicano di Sonora). Nel secondo, ambientato nel 1945, p. Kino soccorre un nativo Pima che partecipò alla conquista di Iwo Jima. Il terzo ha per protagonisti due giovani messicani di Puebla, che nel 2011 diventano migrantes clandestini in balia dei trafficanti. A soccorrerli giungerà un cowboy di Tucson (Arizona) animato dallo spirito missionario che risulta assai simile a quello che contraddistinse Padre Kino.