Il libro
« Il ritorno alle stampe di questi due libretti va salutato senza dubbio con entusiasmo non solo da parte degli estimatori di Jacques e Raïssa Maritain, ma anche da coloro che, pur non essendo addetti ai lavori, intendono conseguire un'idea puntuale e della vita di preghiera e del rapporto tra questa e la liturgia...
Ancora una volta viene riaffermata l'attualità della contemplazione come risposta dell'essere all'angoscia profonda pervadente il mondo; come atteggiamento esistenziale in una città secolare raziocinante e tecnologica, quale la nostra, che ha smarrito le dimensioni dello spirito; infine come soluzione possibile all'uomo in cerca di unità e armonia interiore: sintesi che nulla gli potrà mai dare se non l'incontro con l'Assoluto.
... Da qui il "valore" dei due scritti maritainiani, grande ed apprezzabile. In essi, difatti, vi si riscontra un valore oggettivo, in quanto proposta di dottrina-itinerario da percorrere e un valore soggettivo come presentazione originale e personale di un contenuto spirituale collaudato nei secoli dalla tradizione della Chiesa » (dalla presentazione di Luigi Borriello).
I testi dei due autori sulla virtù teologale della fede sono di grande attualità anche oggi. Lo si può verificare nella parte introduttiva contenente una sintesi dei testi sulla fede del Concilio Vaticano II, del "Catechismo della Chiesa cattolica" e alcuni paragrafi dell'Enciclica "Fides et ratio" di Giovanni Paolo II.