
«Viene qui proposto il commentario, a lungo mancato e quindi da molto tempo atteso, della seconda grande opera di Martin Heidegger, dopo Essere e tempo, risalente alla metà degli anni Trenta, Contributi alla filosofia (Dall'evento). Un commentario che fornisce al lettore e allo studente un aiuto affidabile per riconoscere che il testo dei Contributi prende le mosse da fenomeni veri, che vengono interpretati in maniera fenomenologico-ermeneutica da Heidegger, al fine di elaborare, su questa base garantita dai fenomeni, il grande progetto concettuale di una filosofia dell'accadere dell'essenziale presentarsi della verità dell'Essere come evento, un progetto paragonabile nella sua potenza di pensiero alle grandi filosofie dell'Occidente, che Heidegger caratterizza nel §93 dei Contributi come «monti che si ergono, non scalati né scalabili » cioè non vinti ed invincibili. Nei Contributi vengono elaborati i fondamenti oggettivi del pensiero di Heidegger a partire dal 1931 e fino all'ultimo periodo. Tutti i testi di Heidegger pensati e scritti dopo il 1931, che sono stati pubblicati dopo il 1945 nei Sentieri interrotti, Saggi e discorsi, In cammino verso il linguaggio, Che cosa significa pensare?, Il principio di ragione, Identità e differenza si basano sul fondamento del pensiero conforme alla storia dell'essere o conforme alla storia dell'evento».
Nella sua interpretazione del pensiero heideggeriano, l'autore sottolinea come il sentiero percorso dal filosofo sia stato un cammino accidentato, non privo di difficoltà e di rischi, compreso quello di condurre il viandante in un vicolo cieco, o di trovarsi nell'oscurità di una selva. Ma a questi pericoli Heidegger ha potuto via via sottrarsi restando fedele all'originaria opzione ermeneutica.