I recenti avvenimenti in Nordafrica e in Medio Oriente hanno riacceso l'interesse di studiosi e analisti per il rapporto tra condizioni sociopolitiche da un lato e collasso delle istituzioni governative dall'altro. A partire dalla metà degli anni Settanta alcuni autori iniziarono a sviluppare una tipologia di analisi delle dinamiche statuali impiegando congiuntamente strumenti sociologici e principi della geopolitica, sviluppando un approccio basato sulla continua influenza reciproca tra le dinamiche interne degli stati e il mutamento del contesto internazionale. Tre autori in particolare, Randall Collins, Theda Skocpol e Jack Goldstone sono riusciti a sviluppare dei modelli interpretativi particolarmente efficaci nell'interpretare i processi del contesto internazionale posteriore alla Guerra Fredda. I loro impianti di analisi, oggetto primario del presente lavoro, hanno mostrato la loro validità previsionale rispetto ad una vasta gamma di eventi, dal crollo dell'Unione Sovietica ai conflitti etnonazionalistici, per arrivare alle recenti mobilitazioni antisultanistiche nel mondo arabo.
Il "risveglio sciita" allarma l'Occidente. Sciita è infatti l'Iran, e anche la leadership irachena. Sciiti sono gli Hezbollah, il "partito di Dio", e i governanti siriani. Chi sono gli sciiti? Sono i "partigiani di Ali", colui che sarebbe stato indicato dal Profeta come suo legittimo successore e che, quando finalmente fu nominato califfo, venne spodestato da un tiranno usurpatore; il figlio Hussein cercò di riparare all'ingiustizia, ma la sua ribellione, insieme spirituale e politica, fallì: Hussein e i suoi seguaci conobbero il martirio a Kerbala. È questa la radice dell'identità e dell'etica sciita, che unisce l'intransigenza dei principi religiosi e politici, la disponibilità al sacrificio fino al martirio, a un'insopprimibile volontà di emancipazione da una vicenda storica fatta di oppressione e ingiustizia. Marginalità ed esclusione dal punto di vista economico e politico fanno degli sciiti ancora oggi i "dannati della terra" dell'Islam. La loro "rinascita", a partire dalla rivoluzione khomeinista del 1979, è quindi la vera novità di questi ultimi decenni all'interno del mondo islamico. È importante perciò comprenderne a fondo la natura complessa e contraddittoria: da un lato una spiritualità profonda e veemente, dall'altro una ricerca di modernità, di trasformazioni profonde. Con le componenti moderate e liberali dello sciismo si può intrecciare un dialogo: è ciò che auspicano gli autori raccontando in queste la storia e la cultura, fino alla contemporaneità, dei "partigiani di Alì".
L'acqua sta diventando una risorsa sempre più strategica per lo sviluppo degli Stati e il benessere dei popoli. In questi ultimi decenni, proprio a causa dello sfruttamento delle acque, si stanno registrando sempre maggiori tensioni e più frequenti micro-conflitti interstatali. Aree percorse da conflitti, a bassa o alta intensità, vedono nell'oro blu uno dei motivi più validi per cui combattere (Nilo, Giordano, Tigri, Eufrate, Mekong, Gange...). Un libro che apre una finestra sugli scenari futuri delle relazioni internazionali proponendo un'analisi e una visuale inedite da parte di esperti del settore.