
Questo volume costituisce la seconda parte di una ricerca linguistica che ha l'ambizione di riscrivere radicalmente la preistoria linguistica europea, ribaltando la visione tradizionale relativa al ruolo e alla collocazione temporale dell'indoeuropeo. Alinei enuncia una teoria della continuità che in sostanza nega il mito dell'originaria invasione degli indoeuropei che starebbe alla base della civiltà e delle lingue d'Europa e quindi ricolloca in una cronologia diversa e più arretrata nel tempo le origini linguistiche europee, sostenendo anche una maggiore antichità dei dialetti.