
La partecipazione agli antichi concili ecumenici era riservata, di norma, ai soli vescovi. Per il Vaticano II, però, tutti i battezzati sono soggetti attivi nell'edificazione della Chiesa. Ecco perché papa Francesco ha previsto che tutti i fedeli debbano essere rappresentati nelle diverse assemblee nelle quali si decidono i percorsi della missione. Ma, allora, come si configura la funzione dei ministri ordinati, rispetto a quella degli altri fedeli? E come si modifica il rapporto tra vescovi e presbiteri in un contesto sinodale? Per rispondere a questa e altre domande, un esperto come Giacomo Cannobbio presenta, nella prima parte del libro, i processi sinodali grazie ai quali la Chiesa si costruisce, a livello tanto locale quanto universale. Pur affrontando con realismo le questione aperte, l'autore suggerisce poi come ripensare il rapporto tra vescovo e la sua Chiesa, tra il presbitero e la sua comunità. Vescovi e presbiteri, in una Chiesa sinodale, svolgendo il loro ministero, possono sperimentare e mostrare che effettivamente sono a servizio della crescita dei fedeli. Nella seconda parte Luca Garbinetto inizia a uno stile sinodale, offrendo una analisi concreta e fattiva tanto della realtà comunitaria, quanto di atteggiamenti e resistenze personali.
L'emergere di divergenze, tensioni e talvolta aspri conflitti dentro la Chiesa è un dato fisiologico, non è un male. Le differenze nella Chiesa ci sono sempre state. È importante prenderne atto, però, e fornire una mappa a quanti operano in ambito comunitario per aiutarli a gestire con maturità le questioni dibattute e i normali contrasti. In questo "quaderno di appunti" Francesco Zaccaria conduce passo passo a gestire con delicatezza ed efficacia queste situazioni, grazie a una sana comunicazione ecclesiale. Non solo, ma il teologo pugliese fornisce anche la password per superare i conflitti, trasformandoli in opportunità di maturazione per la coscienza ecclesiale. Una comunità ecclesiale è sinodale quando, anziché nascondere le divergenze, impara a metterle in dialogo mediante il discernimento. Nella seconda parte del libro, spiccatamente esperienziale e pratico-operativa, Zaccaria suggerisce come dare forma alla conversione missionaria, camminando nell'ascolto reciproco e nel discernimento. È proprio allora che il con itto diventa un'opportunità: riconosciuto e affrontato secondo modelli comportamentali corretti, si dimostra risolvibile e, anzi, può rappresentare un momento di crescita per la Chiesa.
Perché una riforma missionaria e comunitaria della Chiesa che metta in pratica l'ecclesiologia del popolo di Dio richiede lo sviluppo di un modo sinodale di essere, lavorare, relazionarsi e vivere? Per rispondere a questa e ad altre domande, nella prima parte del libro - intitolata «Pensare la sinodalità» - i due autori presentano le motivazioni per intraprendere il "cammino sinodale", ritornando ai presupposti fondanti dell'ecclesiologia del Vaticano II. Esaminano poi come la Chiesa si costruisce sinodalmente, a livello tanto locale quanto universale, grazie al contributo di diversi attori e soggetti, attraverso relazioni comunicative come l'ascolto, il dialogo, la conversazione, la restituzione. Non evitano, infine, di affrontare le questioni ancora aperte, i nodi problematici, le sfide che emergono a livello di spiritualità, teologia e prassi. La seconda parte del volume - intitolata «Iniziazione alla sinodalità» - offre un momento di analisi concreta e fattiva della realtà a livello di atteggiamenti e resistenze personali e sul piano della vita comunitaria.