
"L’Antropologia pragmatica" (1798), l’ultima opera pubblicata da Kant, può essere considerata come il suo testamento spirituale, oltre che come un vero e proprio manifesto dell’Illuminismo europeo. Essa risponde alla domanda «che cos’è l’uomo?», ma con un approccio diverso da quello seguito nelle tre Critiche. In essa infatti Kant considera l’uomo non dal punto di vista critico-trascendentale o metafisico, ma da un punto di vista pragmatico, cioè pratico-empirico, avendo come oggetto d’indagine la conoscenza «di ciò che l’uomo fa di sé stesso o di ciò che egli può o deve fare di sé stesso». Scopo della presente edizione è di riproporre, in una nuova traduzione e con un commento dettagliato del testo, quest’opera di Kant, che, pur non avendo avuto la fortuna delle altre opere kantiane, contiene una quantità enorme di osservazioni e di conoscenze (come quelle sull’immaginazione, sul sogno, sulle malattie della mente, sulle passioni e sui comportamenti umani, sul carattere dei popoli) che ancora oggi sono per noi di grande interesse e di grande attualità.
Scritta per un concorso indetto dall'Accademia danese delle scienze e pubblicata per la prima volta nel 1841, l'opera "Il fondamento della morale" può essere considerata come un'introduzione all'etica e alla metafisica schopenhaueriana. Situata tra le due grandi opere filosofiche di Schopenhauer, "Il mondo come volontà e rappresentazione" (1819) e "Parerga e Paralipomena" (1851), essa propone un'etica descrittiva e non prescrittiva, che all'imperativo categorico di Kant sostituisce il sentimento della compassione. Scopo della presente edizione è di riproporre, in una nuova traduzione, quest'opera di Schopenhauer, nella quale l'autore, a partire dalla critica della morale kantiana, perviene a una nuova fondazione dell'etica che trova il proprio fondamento ultimo nella metafisica.
"Stanley Cavell è un pensatore che ha ampliato i confini della letteratura e della filosofia, rinnovandone lo spirito. Le "letture" che Cavell dà di Wittgenstein, Heidegger, Emerson ci aiutano a comprenderli in modo più profondo e ci consegnano una visione di ciò che la vita e la cultura possono significare. Se dovessi consigliare a un giovane che si interroga sul futuro della filosofia e della letteratura, l'opera di un pensatore contemporaneo, gli consiglierei di leggere Cavell. 'Condizioni ammirevoli e avvilenti' è un modo magnifico per iniziare a conoscerlo." (Hilary Putnam)
In questo libro combattivo e radicale, Terry Eagleton affronta l'opera di Marx con un linguaggio semplice e diretto. In un mondo come quello attuale, caratterizzato da una pesante crisi del capitalismo, questo libro ha il merito di discutere in modo critico e diretto le accuse di coloro che rimproverano a Marx di non essere più attuale. Ma proprio il momento che stiamo vivendo conferma sempre più la verità e l'attualità del suo pensiero. Eagleton ha il merito di avvicinare a Marx anche il lettore che ha meno familiarità con le sue riflessioni, attirando un pubblico ampio, non solo di accademici.
Che cosa è l'estetica? La tesi di Christoph Menke è che non sono gli oggetti a costituire l'estetica. L'estetica non parte dai "dati estetici". È piuttosto l'estetica che deve porre in essere o "costituire" l'ambito degli oggetti cosiddetti "estetici". Il libro ricostruisce proprio come l'estetica abbia costituito i suoi oggetti nel XVIII secolo, nella riflessione di Baumgarten e di Kant e, soprattutto, come nel costituire i suoi oggetti abbia finito per trasformare i termini fondamentali della filosofia, inaugurando la filosofia moderna vera e propria.

