
Cucinare per le persone alle quali si vuole bene significa impegnare del tempo pensando ai loro gusti, alla loro crescita, al loro benessere. Guarnire i piatti che si consumeranno insieme aggiunge un tocco di arte al momento conviviale per eccellenza. È l'idea di fondo dei romanzi 'Kitchen', 'Honeymoon' e 'Amrita' di Banana Yoshimoto, che intravede nel cibo condiviso una ricetta di felicità. Mangiare bene significa vivere bene. Nutrirsi in compagnia consolida i legami sociali e favorisce il buon umore. Nella cucina di Banana Yoshimoto vi è un menù per ogni occasione: ecco 38 ricette per tornare ad amare la vita e gli altri.
In una piccola comunità della provincia rurale americana degli anni Venti due donne coraggiose aprono un locale che serve cibo genuino a bianchi e neri indistintamente e dà lavoro ai barboni di passaggio. Il volume riporta le ricette del celebre romanzo e del film.
Abbiamo ricevuto una buona notizia? Invitiamo i nostri amici e facciamo festa! Nostro figlio compie gli anni? Invitiamo i suoi amici e facciamo festa! Dopo mesi di caldo e di afa è arrivato il primo freddo? Raduniamo le persone care e facciamo festa! Siamo avviliti e malinconici? Basta un giro di telefonate, e facciamo festa! Perché fare festa, prima di tutto, significa stare con gli altri, chiacchierare, ridere, condividere un buon cibo, poter preparare quella torta perché è la preferita di un nostro amico e vedere nei suoi occhi la gioia e la commozione, usare i piatti "belli" che da secoli stanno chiusi nell'armadio, mostrare la nostra casa e dunque rivelare chi siamo. Tutto questo richiede anche un po' di fatica, è vero, e è qui che entra in scena il nostro libro, pensato proprio per aiutarvi a trasformare le incombenze che una festa comporta in gesti tranquilli e organizzati: dagli inviti all'elaborazione del menu, dalla spesa all'apparecchiatura. Niente è lasciato al caso: solo così, infatti, potete essere sicuri di arrivare al momento fatidico rilassati, sereni e desiderosi di divertirvi come i vostri ospiti. Il libro, però, non si ferma a questo: 373 ricette, suddivise in base alle stagioni e dunque ai prodotti di immediata reperibilità e di costo contenuto, vi permetteranno di scegliere cosa cucinare seguendo il vostro estro, le vostre capacità e il vostro affetto per le persone che invitate. Perché è proprio di affetto che si tratta, e più ne darete, più ne riceverete.
Ciò che è giusto e vero, ma anche quanto è bello e buono, fanno da sempre parte di ogni genuina esperienza umana e quindi, inevitabilmente, anche di ogni autentica religiosità. Apprezzare e godere delle cose che la Provvidenza divina ha disposto nel creato non è una stravaganza né tantomeno qualcosa di moralmente riprovevole. I Testi fondatori dei tre monoteismi abramitici lo confermano in moltissimi passi che esortano gli esseri umani a essere non solo custodi, ma anche fruitori grati e responsabili delle immense ricchezze che li circondano. Ripercorrere le tradizioni e le norme che ebraismo, cristianesimo e islam hanno posto anche nel rapporto dei fedeli con il nutrimento può condurci a recuperare il senso del sacro e la relazione con il trascendente proprio nei gesti banali della vita quotidiana, una volta ritmata dai tempi lenti delle stagioni e delle preparazioni umili e attente di chi non aveva fretta di avere tutto e subito, ma sapeva godere anche dell'attesa. Queste pagine sono un invito a tornare verso le sorgenti di un'armonia forse trascurata, ma non per questo meno carica di suggestioni e insegnamenti anche per chi ormai vive la frenesia dei ritmi di vita moderni.
Ecco l'atteso seguito di "Kitchen Confidential". Dieci anni dopo la pubblicazione del libro in cui venivano rimarcate le idiosincrasie e i pericoli che si nascondevano nell'andare a cena fuori, molte cose sono cambiate nella sottocultura degli chef. Con il suo stile sempre graffiante, Bourdain mostra quello che si cela nelle cucine, racconta l'attuale pessimo stato della ristorazione, e infine descrive alcuni dei grandi nomi del mondo culinario: David Chang, la giovane superstar che ha radicalizzato in questi ultimi anni il paesaggio della cucina (unendo a quello europeo il gusto asiatico), e la tanto venerata Alice Waters, la cuoca californiana che è riuscita a far seminare un orto nella Casa Bianca a Michelle Obama. Il riflesso della crisi economica sul mercato e sugli obiettivi dei grandi cuochi diventa occasione per una valutazione attenta dell'industria culinaria, tra cui l'hamburger e la cultura alimentare che lo sostiene, la pessima qualità della carne e le sue conseguenze sulla salute umana. La conclusione a cui giunge Bourdain è pertanto "meno carne ma carne migliore", ma pur sempre condita dal suo inarrivabile sarcasmo acido.
Anthony Bourdain è un uomo "dai molti appetiti". E per molti anni, in primo luogo come cuoco, in seguito come cronista di cibo e cultura in tutto il mondo, ha fatto diventare una professione quella di comprendere gli appetiti degli altri. Oggi, però, se cucina, è per la famiglia e per gli amici. Questo suo primo libro di ricette, che si basa su quarant'anni di cucina professionale e sulla contaminazione con le culture dei luoghi del mondo in cui è stato, propone piatti - sempre rigorosamente conditi dalla sua personalità - che tutti (almeno secondo Bourdain) sapranno cucinare. Da quando il "cattivo ragazzo" della cucina è diventato padre di una bambina, dopo lunghi periodi di viaggi per più di 200 giorni all'anno, ora si gode il divertimento a casa. Bourdain, però, non può dimenticare liste, menu e tabelle di marcia rigidissime, degne di grandi ristoranti, oltre all'iperorganizzazione necessaria a una cucina di alto livello, che lo hanno portato, come lui stesso dice, a trasformarsi "in un cuoco un po' psicotico e maleducato". Un cuoco casalingo, dunque, che presenta gli ingredienti preferiti, il tutto tradotto in un perfetto piano di battaglia che aiuterà chiunque a stupire i propri ospiti. Un volume "forte" con fotografie impertinenti, crude... un vero tuffo nel mondo sfrontato di Anthony Bourdain. Ricette "classiche" come la Caesar salad o la Bisque di gamberi, che strizzano l'occhio alla tradizione come il panino polpette e parmigiano, i ravioli di baccalà in salsa di aragosta, il sugo di salsiccia con biscotti salati o purè di patate quasi come lo fa Robuchon (per il menù del giorno del Ringraziamento), ma anche proposte originali come le vongole con chorizo, porri, pomodori e vino bianco o i Cavolfiori al forno con sesamo (Attenzione: questa roba è così deliziosa che dà assuefazione!) E i dessert... Mi piacciono i dessert. Ma se dovessi scegliere di vivere per sempre senza una portata, il dessert sarebbe quella a cui rinuncerei.
All'Osteria Francescana, il ristorante più blasonato d'Italia, lo chef Massimo Bottura trae spunto dall'arte contemporanea per realizzare piatti altamente innovativi che approfondiscono e reinterpretano le tradizioni culinarie italiane. Il suo stile ludico e dinamico gli è valso tre stelle Michelin e lo ha consacrato terzo miglior ristorante del mondo nella classifica dei World's 50 Best Restaurants nel 2013 e nel 2014. Primo libro pubblicato da Bottura, "Vieni in Italia con me" si snoda lungo la sua carriera venticinquennale e rende omaggio ai suoi successi e all'evoluzione dell'Osteria Francescana. Composto da quattro capitoli, il libro contiene 48 ricette accompagnate da testi che svelano le ispirazioni, gli ingredienti e le tecniche di Bottura. Un percorso filosofico nel quale lo chef ci introduce al concetto di tradizione in evoluzione: ecco allora il bollito misto emiliano trasformarsi nello skyline minimalista di Central Park e l'ossobuco assumere i tratti essenziali di uno Ying Yang.
Un panino per tutti i gusti, cioè un panino mai banale, sempre creativo, a base di ingredienti regionali tipici della tradizione italiana, ma accostati fra loro in modo spesso sorprendente. Questa è la promessa di Giorgio Borelli, vincitore della prima edizione del concorso “artista del panino” e carismatico imprenditore che ha fatto del gusto il suo mestiere. Baguette, croissant, ciabatte, focacce ... ... Il tutto farcito con gli ingredienti più disparati, sotto la guida di un vero artista del panino. Borrelli saprà stupirvi con i suoi abbinamenti e con le sue idee che alternano con grande equilibrio tradizione e fantasia.
"Chef, ma tu come lo fai?". Quante volte Alessandro si sente ripetere questa frase, per la strada, in sosta a un semaforo, durante le sue trasmissioni TV o nelle situazioni più disparate da tutti coloro che desiderano un suo consiglio su come cucinare un determinato piatto. Nel suo libro la risposta: un'interpretazione originale, elegante e moderna di oltre cento gustosissime ricette. Simpatico, comunicativo e amante della buona musica, Borghese abbina ogni ricetta a una canzone e propone cosa bere. Condivide inoltre con il lettore suggerimenti e segreti per rendere ogni piatto un vero successo.