
Rykwert si interroga sul modello di città che gli abitanti elaborano o sognano. E lo fa analizzando anzitutto la situazione che coincide con l'origine stessa della città in senso moderno, il "rito etrusco" che fondava la città romana. Rykwert dimostra come la configurazione dell'urbe, con le sue mura, le porte, il foro, i templi, costituisse anche e soprattutto una forma simbolica nella quale si rispecchiavano i miti, i rituali, le credenze di tutta una civiltà. E si tratta di credenze collegabili, con accostamenti illuminanti a fenomeni e testi di varie civiltà arcaiche: indiane, africane, amerindie.
Le opere d'arte, i musei italiani pubblici e privati, ma anche il paesaggio, i siti archeologici, gli archivi, le dimore storiche e lo sconfinato patrimonio ecclesiastico costituiscono l'enorme ricchezza dei nostri beni culturali. Questo libro fa il punto della situazione sotto il profilo dei nuovi strumenti normativi ed evidenzia l'importanza di scoprire i beni culturali come risorsa economica.
L'uomo oggi si trova sotto il fuoco incrociato delle più diverse e sconcertanti manifestazioni artistiche e delle più contrastanti teorizzazioni estetiche. È per molti difficile trovare in questa situazione un filo conduttore, l'impostazione di un discorso che orienti questa frantumata fenomenologia. Il volume di Dorfles vuol rispondere a un'esigenza di orientamento largamente sentita e costituisce una messa a punto della situazione estetica quale si è configurata nella cultura mondiale nel corso della seconda metà del Novecento.
Il volume, con testi e fotografie dello storico dell'arte e fotografo Luca Mozzati, è dedicato all'arte del mondo islamico con l'intento di renderne riconoscibile l'originalità e il significato anche a lettori non specialisti e di introdurre alla comprensione delle differenti interpretazioni di un comune discorso artistico e culturale.
La lunga e fortunata carriera di Henry Moore (1898-1986) esemplifica nella sua evoluzione alcune delle istanze che hanno caratterizzato il dibattito artistico del Novecento e, in particolare, la nascita e l'affermazione della scultura moderna. La ricerca di Moore prende avvio dalla scoperta dell'arte primitiva, per approdare ad una posizione artistica caratterizzata da un profondo umanesimo che si esprime soprattutto nella realizzazione di grandi sculture monumentali a destinazione pubblica.