
Conosciuto in tutto il mondo per capolavori come L'albero degli zoccoli, La leggenda del santo bevitore, Il mestiere delle armi, Ermanno Olmi ha dichiarato di voler abbandonare il cinema di finzione per concentrarsi sulla realizzazione di documentari. Ciò che gli sta a cuore è seguire appieno quello che definisce il sentimento della realtà, "perché la realtà ci parla solo se siamo capaci di ascoltarla, di osservarla in silenzio, e allora ci dice qualcosa che non è traducibile in termini scientifici, logici o fenomenologici: ci racconta ciò che quel segmento di realtà - magari un tram che passa - ha in sé di sacro, ed è la vita che vive attraverso quel frammento". Dalle conversazioni con Daniela Padoan si leva cristallina la voce di un protagonista della storia del cinema che, ripercorrendo i temi che hanno segnato la sua opera, guarda la traiettoria intellettuale e poetica del proprio cammino, in dialogo con una folla di amici evocati di pagina in pagina: Fellini, Bianciardi, Zavattini, Rossellini, Parise, Ungaretti, Pasolini... Ma, più ancora che sul suo lavoro, a Olmi preme riflettere sul mondo che gli sta attorno, convinto della forza testimoniale dell'esistenza di ciascuno. Opinioni spesso controcorrente, talvolta radicali, dove la passione per la politica, intesa nel suo senso più alto e nobile, si fa insegnamento e salvezza.
Assieme al Cenacolo e a Santa Maria delle Grazie, l'attuale Casa degli Atellani è, seppur modificata nei secoli, l'unica traccia tuttora presente del quartiere sognato da Ludovico il Moro, e l'ultimo edificio dell'attuale corso Magenta che mantenga parte dell'aspetto che presentava durante il Rinascimento. Gli Atellani che l'abitarono furono grandi protagonisti della vita sociale e politica nella Milano al tempo degli Sforza, dinastia cui rimasero encomiabilmente fedeli fino alla fine, nella buona e nella cattiva sorte" Da Leonardo da Vinci a Ludovico il Moro, le loro biografie si mescolano a quelle di moltissimi protagonisti ed eventi maggiori e minori di quella storia d'Italia.
Il volume raccoglie tutte le conoscenze relative al comprensorio callistiano, dalla riscoperta di Giovanni Battista de Rossi negli anni centrali dell'Ottocento fino ai nostri giorni, ma vuole, specialmente, rendere note le scoperte effettuate in seguito al restauro e allo scavo del cubicolo di Orfeo, nell'Area I del complesso. Lo studio propone anche la collezione del nuovo museo della Torretta, dove sono presentati un centinaio di frammenti marmorei (sarcofagi ed epigrafi) accuratamente restaurati ed utili a costituire un polo museale aggiornato e realizzato secondo i più recenti criteri espositivi, tale da rappresentare il centro ideale del grande "museo diffuso" del comprensorio callistiano.
Frutto del genio poliedrico di Leonardo, il "Trattato" è la summa del suo pensiero pitorico e rappresenta una delle espressioni più alte e significative del Rinascimento. Nata dalla sintesi tipicamente leonardiana di sperimentazione e ricerca sulla natura, quest'opera stabilisce un perfetto accordo tra arte e scienza. Il testo qui riprodotto è quello a cura di M. Tabarrini (1890), condotto sul Codice Vaticano Urbinate 1270 e preceduto dalla "Vita di Leonardo" di Giorgio Vasari.
La bellezza non è una semplice questione di simmetrie e di proporzioni, ma riguarda la vita concreta dell'anima, è nutrimento dello spirito che cerca Dio. Risponde a questo criterio l'essenza del canto gregoriano che, con la riforma liturgica postconciliare, è stato inesorabilmente mandato in esilio per lasciare luogo a una musica e un canto che di sacro, e quindi di bello, hanno poco o nulla. Questo libro pone la questione in modo stringato e tagliente tracciando, con numerosi esempi tratti dal repertorio, un profilo del canto che per secoli ha sostenuto la preghiera liturgica della Chiesa. Il lettore scoprirà così che l'abbandono del gregoriano non è altro che l'ennesimo risvolto della rinuncia all'inappellabilità del dogma e dell'abbandono del munus docendi da parte della gerarchia cattolica inaugurati con la primavera conciliare.
Simonetta Cattaneo Vespucci (1453-1476), ritenuta dai suoi contemporanei la più bella donna vivente tanto da essere scelta da Sandro Botticelli come modella per "La nascita di Venere", fu musa ispiratrice di numerosi altri artisti e amante di Giuliano de' Medici. Innumerevoli sono i casi di copia e rivisitazione della bellissima fanciulla bionda che ha dato volto alle figure del celeberrimo pittore fiorentino e che nell'immaginario generale impersona il Rinascimento. A Simonetta spetta quindi a buon diritto un posto accanto a Beatrice di Dante e a Laura di Petrarca. Ma mentre di Beatrice e Laura, che pur furono donne reali, non conosciamo il volto, né tantomeno ci è noto l'aspetto di Alcina e di Armida, le donne cantate dall'Ariosto e dal Tasso, di Simonetta abbiamo tanti splendidi ritratti dipinti da celebri artisti, primo fra tutti il Botticelli. Altrettanto famosi poeti ne hanno esaltato la leggiadra figura e l'anima, di certo non meno affascinante del volto, mentre cronache e lettere di contemporanei ci informano di vari particolari della sua biografia. Paola Giovetti, raccogliendo testimonianze, lettere e poesie, ha ricostruito l'epoca storica e la vita di questa giovane donna che ha lasciato un segno potente nella letteratura e nell'arte del suo tempo, il più splendido che Firenze e l'Italia abbiano mai conosciuto: il Rinascimento.
Il ritrovamento del Salvator mundi di Leonardo da Vinci ha causato negli ultimi anni un terremoto nel mondo dell'arte. Placate le dispute sull'autografia con il riconoscimento della qualità altissima del dipinto, resta ancora da sciogliere l'enigma del suo significato nell'opera del maestro. Questo volume tenta di colmare la lacuna, e con nuovi argomenti delinea un profilo di Leonardo pittore universale, conquistato dalla figura del Messia.
Spartito musicale di una raccolta di dodici brani musicali, ispirati alla Sacra Scrittura, frutto e dono di composizione di giovani autori del Rinnovamento nello Spirito Santo e del repertorio internazionale di musica religiosa.
Il testo conduce attraverso un percorso a 360 gradi attorno alla figura di Giovanni Nervo, il "padre" di Caritas Italiana. "Saper fiorire dove Dio ci ha seminati" era una delle sue esortazioni più care e la sua vita ne è stata un'esemplare realizzazione, a cominciare dal suo impegno nella Resistenza e nella ricostruzione del dopoguerra dove profuse il suo spirito di educatore. Chiamato nel 1971 da Paolo VI a fondare Caritas Italiana e in tutte le diocesi d'Italia, si è rivelato uomo di altissima statura morale, tanto da far esclamare al vescovo di Padova, durante il suo funerale: "Ha amato non a parole e con la bocca, ma nei fatti e nella verità. Non ci ha lasciato un testamento spirituale scritto a parole. Il testamento, l'eredità preziosa che ci lascia, è la sua stessa vita, è il suo luminoso esempio". Prefazione di Giuseppe Pasini, Domenico Rosati. Postfazione di Francesco Montenegro.
Quando giunge a Roma il 29 ottobre 1786 Goethe esclama: "Sono finalmente arrivato in questa capitale del mondo!". La Città Eterna, con la sua mirabile e intensa bellezza, con i suoi monumenti, i suoi palazzi, le sue strade, è testimone degli splendori e della decadenza dell'intera civiltà occidentale, come una sorta di eterno teatro della storia. Non c'è stile o movimento artistico e architettonico, dal passato più antico al presente, che non sia rappresentato nella sua espressione più piena e felice in questa città straordinaria e unica al mondo. Questo libro, attraverso un racconto cronologico che ne ripercorre le fasi storiche e artistiche salienti, corredato da una serie di immagini di grande impatto visivo, racconta questo luogo che, oltre che fisico, è luogo dell'anima e dello spirito in quanto l'umanità identificò sempre Roma con le proprie aspirazioni politiche, sociali, religiose ed estetiche. La Roma reale si trasformò gradualmente in quella ideale, ovvero quella dei miti, dei simboli che ancora oggi attraggono milioni di turisti, di pellegrini, di viaggiatori e di studiosi da ogni parte del mondo. Un testo in italiano e inglese della storica dell'arte Roberta Bernabei racconta la grande storia e l'arte di Roma e svela allo stesso tempo alcuni capolavori sconosciuti.
Aggiornato al 2015, contiene 454 brani, di cui vengono riportati testi e accordi. Sono canti di lode, di adorazione, di animazione della liturgia.
Aggiornato al 2015, contiene 454 brani, di cui vengono riportati testi e accordi. Sono canti di lode, di adorazione, di animazione della liturgia.

