
Un personaggio femminile entra dal lato destro di un affresco che rappresenta la nascita di san Giovanni Battista, dipinto dal Ghirlandaio nella chiesa fiorentina di Santa Maria Novella. La grazia eterea del suo passo ne fa quasi una dea o una ninfa pagana, un fantasma femminile che attraversa la scena religiosa in modo leggero e quasi aereo. Questa figura nomade e sensuale che sfida ogni gravità e oppone il suo dinamismo all'immobilità delle altre figure proviene da un altro spazio simbolico e da un altro tempo (il passato del paganesimo) rispetto a quello della solennità borghese (il presente degli usi fiorentini) o evangelica (il passato delle storie sante). Per Aby Warburg l'ancella del Ghirlandaio che porta dalla campagna frutta fresca e vino per la madre di Giovanni Battista è la quintessenza della Ninfa fiorentina, il personaggio in movimento che nelle immagini rinascimentali - da Botticelli a Pinturicchio, da Mantegna a Leonardo, da Perugino a Raffaello - sembra emergere dal retroscena e modificare l'economia della rappresentazione, suggerendo una riflessione sulla "porosità" delle immagini e sul loro "sapere eccentrico".
La raccolta aggiornata dei canti RnS, con 442 brani, in formato tascabile che consente un pratico e veloce utilizzo in ogni occasione.
Aggiornato al 2015, contiene 454 brani, di cui vengono riportati testi e accordi. Sono canti di lode, di adorazione, di animazione della liturgia.
Composta tra il 1600 e il 1602, "Amleto" è forse l'opera più nota di Shakespeare e della storia del teatro intero. La "maschera Amleto", dietro la quale si cela il volto di Shakespeare stesso, percorre l'intero itinerario teatrale del bardo e ha messo a dura prova per secoli l'ingegno dei critici più illustri: Goethe vi ha visto il prototipo dell'eroe romantico, sensibile e tormentato; Eliot un uomo dominato da emozioni inesprimibili; Coleridge un individuo incapace di agire, bloccato da un'eccessiva attività del pensiero e dell'immaginazione, costretto dalla situazione a contravvenire alla propria natura. Certo è che la forza del personaggio - e dell'opera - sta proprio in questo suo essere così ricco di sfumature, sfuggente e complesso, saldamente ancorato nel suo tempo eppure capace di far risuonare le corde più profonde del lettore e dello spettatore di ogni epoca. Con uno scritto di Samuel Taylor Coleridge. Saggio introduttivo di Anna Luisa Zazo.
Ispirato alla novellistica italiana, "Romeo e Giulietta" intreccia numerosi elementi nella vicenda dei due innamorati "nati sotto contraria stella". Dalla "morta viva", che affascinò e ispirò i preromantici e i romantici, al drammatico scontro tra due generazioni - la lotta tra le ragioni dell'odio e le ragioni dell'amore - il dramma si arricchisce di temi la cui complessità va oltre la vicenda d'amore. Tuttavia, è questa a fare di "Romeo e Giulietta", scritto tra 1594 e 1596, l'opera forse più celebre e più amata di Shakespeare. Nel contrasto tra la purezza, l'appassionata consapevolezza dell'amore e l'inesorabile concatenarsi delle circostanze funeste va cercata la grandezza del dramma e la chiave della sua autentica dimensione tragica. Con un saggio di Harold Bloom. Introduzione di Paolo Bertinetti.
Messa per la prima volta in scena a Venezia nel 1753, "La locandiera" piacque subito molto, anche se forse non riuscì ad affascinare del tutto il pubblico del tempo. Originale, spiazzante, giocata su una storia d'amore che non si sviluppa secondo gli schemi consueti, ma li rovescia in un gioco di imprevisti, "La locandiera" era probabilmente troppo "moderna", troppo audace per la sua epoca. Più che una vicenda sentimentale, il commediografo veneziano aveva infatti scritto una storia sull'egoismo e sulla forza di carattere, magnificamente rappresentati nella seducente e sicura Mirandolina, civetta e donna d'affari, indimenticabile esempio di un eterno femminino davanti al quale devono crollare tutte le difese degli uomini, anche e soprattutto di quelli che fanno sfoggio di un'esasperata misoginia. Con uno scritto di Giorgio Strehler.
Il capitano di un vecchio battello è al suo ultimo viaggio. Sottocoperta un carico di uomini, donne, bambini aspetta di arrivare alle coste italiane. Fra echi biblici e leggende di mare Erri De Luca narra una storia senza tempo calandola nelle vicende di oggi. Un testo scritto per il teatro che ha l'andamento di un racconto.
Amsterdam, splendida e civilissima capitale europea. Ma anche Amsterdam, luogo di perdizione: quella delle sostanze psicoattive, quella dove il sesso è in vetrina, pronta consegna. Ma per Fabio Amsterdam è solo una cosa: il luogo scelto da sua moglie Daria per togliersi la vita in una stanza d'albergo. Inspiegabilmente. E Fabio è determinato a scoprire cosa possa averla sconvolta tanto da spingerla al suicidio. Ripercorrendo i passi di Daria, Fabio scoprirà che la passione della moglie per la ricerca storica era più profonda di quanto pensasse. E che il suo desiderio di scoprire le radici dell'Olocausto potrebbe averla portata all'estrema decisione: affrontare le famigerate "madri atroci"... Una storia potente, accompagnata dall'adattamento in forma di audiodramma a opera di Sergio Ferrentino.
Questa raccolta di scritti a cura di Mario De Micheli ripropone, pensiero per pensiero, i testi di Leonardo sui grandi temi universali. La terra, il nostro corpo, le nostre passioni, il difficile teatro su cui la storia celebra i suoi riti con grandezza o ferocia: ecco "la materia" che Leonardo affidò ai suoi manoscritti. Tra scienza e arti egli non fece differenza, giudicando entrambe strumenti di indagine da esercitare sul medesimo oggetto, l'uomo e la natura, appunto, anche se diverso considerava il carattere dei loro mezzi conoscitivi. Fu un grande intellettuale, la cui vicenda sopra ogni altra è stata una straordinaria avventura di opere e di ricerche accanite, compiute in molteplici campi e spesso in tenitori del tutto sconosciuti, dov'egli penetrò acutamente per primo. Per questo lo riteniamo a buon diritto un contemporaneo: per il suo spirito critico e creativo. Di qui anche l'importanza insostituibile dei suoi manoscritti. Infatti le ragioni della sua mente, il segreto delle sue immagini, l'assillo del suo sapere, sono racchiusi proprio qui: in questi appunti, in queste note, in questi frammenti, su cui davvero, come dice De Micheli nella sua Introduzione, non è scesa la polvere.
"A volte azzardare ipotesi è solo un modo di chiarirsi certe domande. È il caso, ad esempio, di questo libro. A leggerlo può sembrare soprattutto una collezione di certezze: ma scriverlo è stato soprattutto un modo di mettere a fuoco dei dubbi. Interrogativi che dovrebbero sorgere spontanei in chi frequenta per amore o per mestiere la musica colta: che senso ha ancor oggi parlare di un suo primato culturale e morale? Il modo in cui la si consuma replica anacronistici riti o ha qualcosa a che vedere con il nostro tempo? E la Nuova Musica - totem indiscusso e scomodo - è stata un'avventura intellettuale della modernità o solo una sofisticata truffa? E continuare a scrivere musica oggi, è una cosa che ha un senso o è un esercizio gratuito per pochi eletti stabilitisi fuori dal mondo?" (Dalla Nota introduttiva)

