
«La casa è la piccola nazione della famiglia», ha affermato Gaudí in uno dei pochissimi scritti autografi a noi pervenuti. Il suo interesse per questo tema e gli straordinari esiti in esso raggiunti sono dunque maturati sullo sfondo di una meditata attenzione alle radicali trasformazioni sociali e urbane del proprio tempo, nella Catalogna. Spazi, forme e ornamenti traducono in luoghi di vita una sintesi di cultura, tra le più innovative nel contesto dell'architettura prodotta tra la seconda metà del XIX e l'inizio del XX secolo. In questo volume gli autori propongono un'approfondita lettura del suo progetto per dimore, di città e di campagna. Ne esplorano anche il legame con il mondo della natura che, nel progetto di parchi, giardini e città-giardino, porta alla luce uno dei più attuali, anzi profetici, contributi dell'architetto catalano. Nell'inedito taglio interpretativo dell'abitare gaudiniano qui proposto, viene inoltre data grande importanza al vasto numero e alla grande qualità dei collaboratori dell'architetto, mettendo in piena luce la maestria del mondo artigianale a lui coevo e la sua capacità di convogliarne abilità e tecniche nel progetto della casa, della città, del paesaggio. Una ricca sezione antologica sugli stessi temi, di riflessioni di pugno dello stesso Gaudi o raccolte dagli allievi, conclude il volume.
L'insieme delle ville e dei giardini che dal Medioevo a oggi identificano il paesaggio italiano costituisce un settore del nostro patrimonio vasto e importante, che è stato oggetto di studi specialistici spesso monografici, in molti casi riferiti a città o regioni, oppure incentrati su aspetti particolari del gusto e della cultura di un'epoca o riflesso di determinate committenze.
Questo volume offre per la prima volta uno sguardo complessivo su tutta la Penisola, individuando i diversi filoni tematici che permettono di collegare giardini e ville della Sicilia a quelli della Liguria o del Veneto: ad esempio i giardini esoterici, quelli concepiti come scenografie teatrali, le fortezze austere non più necessarie alla difesa e quindi ingentilite da aiuole e boschetti, le residenze regali e i giardini sull'acqua. Di ogni tema viene illustrata l'evoluzione e la diffusione sul territorio con saggi esaustivi, sulla base di riferimenti storici anche di carattere iconografico. A complemento dei saggi, gli esempi di ville e giardini più significativi e interessanti sono documentati mediante schede specifiche con un ampio corredo fotografico che permette la comprensione delle peculiarità di ognuno di essi.
Funzioni e "segni" sono elementi interpretativi indispensabili per la lettura storico-artistica di un monumento. Leggendo l'arte medievale, in stretto rapporto con il contesto culturale che l'ha prodotta, questo libro interpreta al meglio la nuova stagione che la storia dell'arte sta vivendo. Senza la relazione con il contesto, le chiese medievali, dal tardoantico al Gotico, rischiano infatti di non essere colte nel loro pieno significato. Nel caso specifico questo contesto è costituito da spazi liturgici che ne svelano orientamento, percorsi, complessi scultorei e pittorici. La funzione più importante di una chiesa, sia questa una costruzione dedicata ad un martire o una grande cattedrale metropolitana, è infatti il culto. Prendendo le mosse dagli studi di de Blaauw sulle prime tre basiliche romane, si giunge con questo volume, sontuosamente illustrato da una campagna fotografica realizzata appositamente, cui hanno collaborato insigni studiosi della disciplina, a dare un quadro interpretativo a tutto tondo dell'arte medievale. Se l'orientamento della basilica paleocristiana è spesso quello in direzione dell'altare, come suggeriscono le figure musive di Sant'Apollinare a Ravenna, ancora prima i pavimenti delle aule teodoriane della cattedrale di Aquileia rimandano a direzioni diversificate e a diverse fruizioni degli spazi, che rendono così l'interpretazione complessa e multisfaccettata.
Questo volume presenta la Storia dell'Arte medievale con un approccio innovativo, incentrato sulle origini culturali, sul contesto storico e sui presupposti tecnici dell'opera artistica e architettonica. L'obbiettivo è di restituire il più fedelmente possibile le intenzioni di costruttori, artisti e committenti, il loro retroterra culturale, il loro orizzonte di significato, le condizioni materiali che definivano la loro azione. Il coordinatore del volume, Paolo Piva, ha coinvolto eminenti studiosi italiani e tedeschi in un progetto in cui fossero condivisi questi orientamenti metodologici di fondo. Il risultato di questo lavoro è un libro capace di offrire illuminanti chiavi di lettura al millenario percorso dell'arte medievale (dal 300 al 1300 d.C.) senza la pretesa di descriverne puntualmente ogni fase ma con l'ambizione di rivelarne le fondamentali coordinate.
Capolavoro poco frequentato di Botticelli, Quadri dalla Divina Commedia presenta i disegni tracciati con incomparabile maestria dal pittore per illustrare l'opera dantesca. Il commento è affidato alla penna contemporanea di Quirino Principe. Lorenzo di Pierfrancesco de' Medici, cugino di secondo grado di Lorenzo il Magnifico, commissionò a Botticelli l'illustrazione su pergamena della Divina Commedia di Dante: un foglio per ogni canto dell'Inferno, del Purgatorio e del Paradiso, in formato 47x32,5 cm. Il lavoro, pur molto avanzato nei disegni, non fu portato a compimento col colore, diversi fogli sono purtroppo andati perduti. Sette dei superstiti sono conservati nella Biblioteca Apostolica Vaticana, mentre la maggior parte si trova a Berlino. Siamo di fronte a un capolavoro di Botticelli, di cui pubblichiamo una scelta dei fogli più completi e meglio conservati. La selezione è accompagnata da un commento d'eccezione quello di Quirino Principe che da alcuni anni intrattiene un assiduo pubblico nella fortunatissima Lectura Dantis, la lettura integrale e il commento della Divina Commedia iniziata nel 2017. Due drammatizzazioni a confronto: quella grafica di Sandro Botticelli e quella scritta di Quirino Principe.
Macchine surreali, metamorfosi animali e vegetali, una sequenza di invenzioni colorate commentate da una scrittura immaginaria, il "Codex Seraphinianu"s è un libro di culto, un codice miniato visionario e misterioso pubblicato originariamente nel 1981 da Franco Maria Ricci, che continua da anni ad affascinarci per la sua capacità di rivelazione. Apprezzato da storici e critici dell'arte come Federico Zeri e Vittorio Sgarbi, il "Codex" ripercorre in chiave utopica e fantastica tutti i campi dello scibile, dalla zoologia alla botanica, dalla mineralogia all'etnografia, dalla fisica alla tecnologia: uomini tenaglia, amanti-coccodrillo, uova che volano, alberi capovolti. Quest'anno, 32 anni dopo la prima edizione, Rizzoli pubblica una nuova edizione dell'opera in due versioni, trade e deluxe, arricchite da nuove tavole appositamente disegnate dall'autore e dal testo di Italo Calvino che introduceva la prima edizione.
Oltre 400 immagini e fotografie per il secondo volume della prima storia dell’arte in Italia in cui viene messo a tema il legame tra ispirazione cristiana e realizzazione artistica. Una chiave ormai imprescindibile per capire il patrimonio d’arte del nostro Paese.
L’opera si articola in tre volumi: il primo, edito nell’ottobre 2005, su Origini e Medioevo; il presente dedicato al Rinascimento; il terzo sull’Età Moderna e Contemporanea di prossima pubblicazione.
I primi due capitoli di questo volume trattano della prima e della seconda metà del Quattrocento, il terzo capitolo è dedicato all’arte dell’Alto Rinascimento, il quarto capitolo tratta del periodo della Controriforma giungendo alle soglie del Barocco.
Come nel precedente volume all’interno della trattazione sono previsti box con approfondimenti specifici sull’architettura, le tecniche artistiche, sulle arti minori, sulla viabilità, sulla musica, sui temi iconografici.
Timothy Verdon, statunitense, è lo studioso di arte sacra più conosciuto nel nostro Paese. Sacerdote, vive da molti anni a Firenze. Tra le sue pubblicazioni ricordiamo: Maria nell’arte europea (Electa, 2004), Vedere il mistero (Mondadori, 2003), Arte sacra in Italia (Mondadori, 2001).
Hans Belting ha dato un contributo fondamentale allo studio della cultura figurativa e della funzione delle immagini nel mondo occidentale, per l'originalità della sua impostazione interpretativa. Ne è un esempio eminente Bild und Kult, distintosi tra i libri che hanno impresso una svolta negli studi storico-artistici per avere avviato una trattazione delle immagini di culto dall'avvento del cristianesimo alla Riforma protestante che prescinde dal concetto stesso di arte. A più di trent'anni dalla prima pubblicazione in lingua tedesca, questa nuova edizione italiana presenta, oltre a una traduzione e a una veste grafica completamente riviste, un corredo iconografico a colori arricchito anche rispetto all'edizione originale Torna disponibile così un volume imprescindibile - un classico ormai - per chiunque voglia approfondire il tema delle immagini fra Tarda Antichità e Rinascimento.
Un aggiornato compendio di storia della fotografia, dalle prime sperimentazioni di Nièpce e Daguerre ai primi dell'Ottocento fino alle creazioni contemporanee di Martin Parr, Christian Boltanski e Andreas Gursky. Scorrono decine di immagini dei più grandi fotografi: dai maestri francesi del XIX secolo a Nadar, da Marey a Muybridge, da Alfred Stieglitz a Leni Riefensthal fino a Man Ray, Cartier-Bresson, Ellìot Erwitt, Bruce Nauman, Mapplethorpe, Cindy Sherman. I saggi offrono un taglio trasversale e innovativo, prestando attenzione anche alle dinamiche meno conosciute dell'arte della fotografia e alternandosi ad album iconografici su singoli temi.
Vol. I e II indivisibili. I testi raccolgono il Catalogo del Fondo Musicale della Biblioteca del Sacro Convento di S. Francesco di Assisi". Fondo del Maestro di Cappella. " il fondo musicale della basilica di s. Francesco di assisi si presenta diviso in due sezioni che, secondo la denominazione data da p. Giuseppe zaccaria, sono il fondo di cappella e il fondo del maestro di cappella. La prima, cataloga ta da claudio sartori negli anni '59-'61, contiene materia le relativo ai primi otto secoli della storia della cappella, dal xiii al xix secolo. In essa sono presenti 601 manoscritti, tra cui importantissimi codici del secolo xiii, 228 opere a stampa, che comprendono numerose cinquecentine e 58 volumi di letteratura musicale tra i quali preziose edizioni come la musurgia universali di athanasius kircher del 1650. La seconda edizione, desc ritta in questo catalogo, e`formata da 2353 manoscritti, che vanno dal secolo xvii alla meta del xx, e da 21 opere a stampa. L'opera e` in due volumi indivisibili.