
Il ferrarese Giovanni Boldini giunge a Parigi nel 1871 in un clima di energia creativa e fiducia ottimistica che rivoluzionano la storia europea tra Ottocento e Novecento. Celebrato come una star grazie a una pennellata inconfondibile che esprime bellezza e gioia di vivere, Boldini inventa meravigliosi ritratti delle personalità più in voga dell'epoca e trasforma le donne in "Divine", creature sublimi ed eleganti, consapevoli del loro fascino, che alimentano a lungo l'immaginario artistico fino a incidere profondamente anche sulle avanguardie novecentesche. I suoi modi aristocratici, la vocazione per la mondanità, il numero altissimo di liaisons galanti e la frequentazione dei migliori ambienti borghesi ne fanno una personalità magnetica e attraente, di grande modernità e talento geniale. Pubblicata in occasione della mostra romana, la monografia raccoglie quasi 160 opere di Boldini provenienti da circa 30 musei di tutto il mondo e dalle più importanti collezioni private nazionali e internazionali e costituisce un ulteriore arricchimento per la conoscenza del corpus pittorico del maestro ferrarese. L'opera critica presentata in catalogo, frutto di articolate ricerche storiche e di archivio, e le oltre venti lettere inedite di Boldini rappresentano inoltre un contributo fondamentale alla ricostruzione della sua biografia. Accanto ai saggi dei curatori Tiziano Panconi ("Le divine": l'universo femminile nella Parigi di Boldini fra carteggi noti e il ritrovamento di documenti e lettere inediti) e Sergio Gaddi (Boldini e il rinnovamento dei primi anni francesi), il volume presenta i contributi di Loredana Angiolino (Giovanni Boldini e l'Esposizione Universale del 1889. Un inedito carteggio), Leo Lecci (Un consulente da Parigi per la prima Biennale. Giovanni Boldini e l'esposizione internazionale di Venezia del 1895), Marina Mattei (Boldini e Verdi due grandi italiani), oltre al catalogo delle opere suddiviso in quattro sezioni (La luce nuova della macchia 1864-1870; La Maison Goupil fra "chic" e "impressione" 1871-1878; La ricerca dell'attimo fuggente 1879-1891; Il ritratto Belle époque 1892-1924), le schede (a cura di Loredana Angiolino), l'epistolario inedito e la cronologia biografica di Giovanni Boldini (a cura di Tiziano Panconi e Loredana Angiolino).
Realizzato in collaborazione con le Scuderie del Quirinale e le Gallerie degli Uffizi in occasione dei cinquecento anni dalla morte di Raffaello, il volume accompagna la grande mostra-tributo (la più vasta mai realizzata sull'artista e una delle più importanti in Italia) e riunisce un'ampia selezione di opere del "divin pittore" di Urbino. Seguendo un originale percorso cronologico a ritroso, Raffaello 1520- 1483 ripercorre tutta l'avventura creativa del più grande pittore del Rinascimento, da Roma a Firenze, da Firenze all'Umbria, fino alle radici urbinati. Curato da Marzia Faietti e Matteo Lafranconi accompagnati da uno stuolo di studiosi, specialisti nei vari settori, coordinati da un comitato scientifico internazionale presieduto da Sylvia Ferino-Pagden, il volume illustra Raffaello nella sua pienezza di uomo del Rinascimento, impegnato nella ricerca e nella tutela del bello e dell'armonia in ogni sua attività, dall'espressione pittorica allo svolgimento dell'incarico di prefetto alle antichità dello Stato della Chiesa. La selezione di opere, provenienti dai più importanti musei e collezioni nazionali ed internazionali, con capolavori autografi di Raffaello o riconducibili ad ideazione raffaellesca tra dipinti, cartoni, disegni, arazzi, progetti architettonici affiancati da opere di confronto e di contesto (sculture e altri manufatti antichi, sculture rinascimentali, codici, documenti, preziosi capolavori di arte applicata). Opere celeberrime come la Madonna del Granduca e la Velata delle Gallerie degli Uffizi, la grande pala di Santa Cecilia della Pinacoteca di Bologna, la Madonna Alba della National Gallery di Washington, la Madonna della Rosa del Prado e lo straordinario e iconico Ritratto di Baldassarre Castiglione del Louvre. Il volume presenta i contributi di Marzia Faietti, Matteo Lafranconi, Francesco P. Di Teodoro, Arnold Nesselrath, Alessandro Viscogliosi, Vincenzo Farinella, Sylvia Ferino-Pagden, Guido Cornini, Lucia Bertolini, Angelamaria Aceto, Achim Gnann, Alessandro Nova, Silvia Malaguzzi, Marco Ciatti, Oriana Sartiani, Ciro Castelli, Luciano Ricciardi, Andrea Santacesaria, oltre al catalogo e alle schede tecniche delle opere.
"In questa casa sono felice. E la mattina, quando mi sveglio e mi affaccio alla finestra, vedendo Caracalla e il campanile romanico con le mura, sento che lì sono proprio a Roma, nel cuore della città, ma lontano dalla contaminazione del caotico centro". (Alberto Sordi). L'amore di Sordi per la sua città è la premessa per parlare di un altro rapporto vissuto dall'attore in forma altrettanto viscerale: quello con la sua casa. Che non è stata e non è un'abitazione qualunque, ma un simbolo per tutti i romani: una villa maestosa affacciata sulle Terme di Caracalla, impossibile da ignorare per chiunque percorra l'incrocio di strade tra piazzale Numa Pompilio, via di Porta San Sebastiano e le grandiose terme imperiali. La villa di via Druso n. 45 a Roma, nel rione XIX Celio (primo municipio), oggi nota come Villa di Alberto Sordi, è stata progettata dall'ingegnere architetto Clemente Busiri Vici (Roma 1887-1965) che la realizzò nel 1928-1929, tra le due guerre, per la cooperativa ASCESA (Società Anonima Cooperativa Edilizia Amministrazioni Statali) e il primo proprietario, "socio assegnatario", fu il ministro Alessandro Chiavolini; nel 1954 la acquistò Alberto Sordi. La villa si presenta come un'alternativa agli esempi razionalisti dell'epoca (anni venti del secolo scorso) esprimendo, senza volontà esibizionistica, il tema residenziale privato in maniera funzionale, evitando limiti geometrici prestabiliti, con un'articolazione spaziale concepita in base alla conformazione del terreno in declivio e all'ampia panoramica circostante. La villa è arricchita di opere di Giorgio de Chirico ('Trovatore', 'Ettore e Andromaca' e 'Cavalieri nel paesaggio') e di altri protagonisti dell'arte italiana del '900, oltre ad alcuni dipinti di antichi maestri (Vernet, Panini), sculture e oggetti d'arte applicata.
Le tradizioni popolari russe si fondono con i riti ebraici e danno vita alle favole surreali e visionarie di Marc Chagall. Il catalogo, realizzato in occasione della mostra-evento organizzata a Roma al Complesso del Vittoriano (10 marzo- 1 luglio 2007), raccoglie oltre 150 opere di Chagall, tra dipinti, gouaches, disegni, sculture e incisioni, che mettono in evidenza come l'artista russo sia stato un pittore tra i più intrisi di cultura e di tradizione del '900. Marc Chagall fu un artista celeberrimo del suo tempo, carico di commissioni pubbliche, tra cui il soffitto per l'Opéra di Parigi, ma anche le scene e i costumi del Flauto magico per l'inaugurazione del Metropolitan Museum di New York. Fu il primo artista vivente cui vennero dedicati un museo nazionale di Francia e una retrospettiva personale al Louvre. E oggi Chagall è divenuto popolare. Il mondo che egli rappresenta non è banalmente realistico, ma neanche si discosta tanto dalla realtà da non poter essere facilmente compreso anche dai non addetti ai lavori. La sua pittura è magnifica eppure accoglie anche i non professionisti dell'arte. Le creature che si librano nei suoi quadri portano nel mondo di tutti i giorni la felicità e la dolcezza della poesia, ma sono anche intrise del valore magico del mito. Una rilettura sorprendente dell'arte sublime di Chagall che indaga l'opera di quest'artista anticonformista e anticipatore.
La Collezione Pérez Simón ha sede a Città del Messico ed è una delle raccolte artistiche private più importanti dell'America Latina. La Collezione venne iniziata all'inizio degli anni settanta del Novecento e, soprattutto negli ultimi decenni, ha riunito un notevole numero di opere d'arte comprendente dipinti, sculture, opere grafiche e altri oggetti artistici. In questo volume la Collezione viene presentata per la prima volta al pubblico europeo, attraverso 57 dipinti attentamente selezionati e che abbracciano un arco di tempo piuttosto vasto a partire dal XIV secolo, con opere della scuola italiana, per terminare con il XX secolo, uno dei punti di forza della collezione messicana. Sono raccolte opere di Luca Cranach il Vecchio, Pieter Bruegel II, Rubens, Anton van Dyck e Canaletto. Forte il nucleo dei pittori impressionisti e post-impressionisti come Pissarro, Monet, Gauguin e van Gogh.
Una guida alla scoperta del Futurismo, il movimento artistico nato a Milano nel 1909. I futuristi guardano con aria affascinata i cambiamenti tecnologici applicati a macchinari di produzione industriale, ai trasporti e alle telecomunicazioni. Nasce così in loro il bisogno di spazzare via il bagaglio culturale e artistico del passato per dare maggiore rilievo alla modernità. Il Futurismo esprime concetti di dinamicità, interpretati abilmente attraverso l'uso di forme spigolose e linee incisive.
Da Pompei a Second Life, le più belle immagini di un genere che inganna e stupisce. Un agile volume alla scoperta del trompe-l'oetl, letteralmente "inganna l'occhio", una tecnica pittorica antica in uso già nell'antica Grecia e a Roma. Il termine francese viene usato per indicare un artificio pittorico che, attraverso l'uso sapiente della prospettiva e dei giochi di luce e ombra, crea l'illusione di qualcosa che in effetti non c'è.
Il volume affronta quella che può essere definita la svolta più importante nella storia della pittura contemporanea dal 1960 a oggi: l'uso e la traduzione dell'immagine fotografica. Si ricostruisce l'evoluzione di questa tendenza nell'arte internazionale degli ultimi 45 anni, a partire dalle opere rilevanti create negli anni Sessanta da pittori come Gerhard Richter, Vija Celmins, Andy Warhol e Malcolm Morley, i quali si erano ispirati a immagini fotografiche. Con un ricco corredo di illustrazioni di oltre 100 dipinti di 22 artisti, che nel loro lavoro attingono a fonti fotografiche disparate istantanee amatoriali, foto di cronaca di giornali, illustrazioni da riviste il testo analizza come un'immagine cambi drammaticamente significato e contenuto a seconda del mezzo espressivo adoperato.
Uno sguardo al percorso artistico di uno dei grand maestri della seconda metà del XX secolo, capace di raggiungere la sensibilità più recondita dell'individuo con immagini emblematiche della violenza e dell'angoscia caratteristiche della nostra epoca. La sua opera, dai piccoli intensissimi ritratti ai monumentali trittici, risulta contraddistinta da valenze simboliche del tutto personali, ricche di allusioni cinematografiche, letterarie e religiose, ed è sostenuta da un'eccezionale perizia esecutiva e da una profonda partecipazione emotiva.
na panoramica sulla straordinaria avventura artistica e intellettuale, lunga più di settant'anni, di Michelangelo Buonarroti (1475-1564), protagonista assoluto del Rinascimento italiano. Michelangelo nelle sue opere di pittura e scultura (da quelle della giovinezza, a quelle della tarda maturità, fino a quelle dell'estrema vecchiaia) condivide e traduce in maniera mirabile tutte le tensioni spirituali, le utopie, le speranze e i drammi del XVI secolo.