
Jackson Pollock, Jasper Johns, Andy Warhol, Joan Mitchell, Robert Rauschenberg sono alcuni dei protagonisti di questa mostra antologica (Milano, Palazzo Reale, marzo-settembre 2002) che, a sessant'anni dalla scomparsa di Gertrude Vanderbit Whitney, è dedicata al museo da lei fondato e scandisce i momenti cruciali dell'arte e della creatività del secondo Novecento, l'epoca della "New York Renaissance".
Nata nel XVI secolo a Roma dalla passione del "Gran Cardinale" Alessandro, la collezione Farnese comprendeva le sculture antiche ritrovate nel Foro, nel tempio di Adriano e nelle terme di Caracalla. Passata ai Borbone nel Settecento, costituì il primo nucleo del Real Museo Borbonico. Il nuovo allestimento del Museo Archeologico ripropone opere capitali come i "Tirannicidi", il "Toro Farnese", l'"Ercole" di Lisippo, in un contesto ricchissimo di sculture, rilievi ed elementi d'arredo; integrato per la prima volta da un gruppo di marmi riconosciuti grazie a ricerche sistematiche su documenti d'archivio e testimonianze grafiche. Proprio questi disegni e documenti, poco conosciuti o inediti, propongono un percorso originale nella storia del gusto e della percezione artistica dal Cinquecento all'Ottocento: da Annibale Carracci a Pietro da Cortona, Poussin, Rubens, Van Dyck, Maratta, Piranesi, Hubert Robert, Fragonard, David, Ingres.
Un viaggio nell'affascinante storia della creatività degli antichi maestri, che ha significato per gli attuali artefici raggiungere insieme ad una più consapevole coscienza tecnico-creativa, un più rigoroso legame con la tradizione aulica. Gli orefici napoletani e incisori dei territori vesuviani testimoni delle antiche tradizioni, hanno creato in esclusiva per questo avvenimento nuovi gioielli ideati elaborando con sensibilità moderna i disegni ed i modelli: rococò, neoclassici, neogotici e neorococò, riproponendo fedelmente le tecniche tradizionali e la consapevole qualità materica degli antichi artefici.
Il volume raccoglie una serie di scritti dell'autore sulle arti decorative nella capitale dello Stato Pontificio, studiate nei due secoli cruciali dell'arte moderna, il Seicento e il Settecento, che videro proprio in questa città la nascita del barocco e la formazione del linguaggio neoclassico. Vent'anni di studi sui capolavori dell'ornato romano sono collegati fra loro, aggiornati alla luce dei recenti ritrovamenti, tracciando un quadro completo delle conoscenze sulla materia. Una sequenza di schede monografiche su singoli arredi e oggetti si alternano a saggi su temi più ampi, mentre il capitolo sul Settecento comprende una ricostruzione della vita e delle opere di Luigi Valadier.
Presente nella pittura fin dall'antichità, il paesaggio viene codificato come genere autonomo solo nel Seicento e si sviluppa nel corso del Settecento soprattutto in Italia, che diviene tappa obbligata del Grand Tour. La scoperta del "plein air" avvia la grande stagione della pittura di paesaggio ottocentesca, naturalista, romantica e successivamente impressionista. Attraverso una doppia indagine storica e tematica, con testi di sintesi ampiamente illustrati, gli autori analizzano i diversi modi in cui l'artista, nei secoli, si è rapportato alla natura.
Dagli affreschi romanici dell'Europa medievale fino ai graffiti di New York, un viaggio attraverso i capolavori, i maestri, le città, i movimenti artistici. Attraverso ottocento dipinti di trecento artisti europei e americani sono presentati mille anni di pittura in doppie pagine tematiche e schede di approfondimento.
Una raccolta di informazioni, immagini e curiosità per conoscere opere, artisti, innovazioni tecniche, dinamiche storiche, splendori e declini di città e nazioni. Il volume illustra i concetti chiave dell'arte quattrocentesca, dall'arte cortese all'altare a sportelli, dal gotico alla prospettiva, dalla pittura a olio alle tarsie lignee. Attaversando i principali centri di produzione - dal Nord Europa all'area mediterranea, dalle regioni anseatiche alle città italiane - si passa alla presentazione biografica e artistica dei grandi maestri: Leonardo, Bramante, Van Eyck, Schongauer, senza trascurare figure meno note come Jaime Baço o Geertgen tot Sint Jans. Tutti precursori della grande stagione del Rinascimento.
In quale occasione fu costruita la Torre Eiffel? Come si spiega la crescita demografica di Berlino nel corso del XIX secolo? Chi furono gli esponenti del movimento preraffaellita in Inghilterra? Il volume risponde ai molteplici interrogativi sollevati dall'arte e dalla cultura ottocentesca. Dal neoclassicismo all'invenzione della fotografia, da San Pietroburgo ai mari del Sud, da Alma-Tadema a Zandomeneghi: i movimenti, i centri di produzione artistica e gli artisti che nel corso del secolo hanno portato al radicale rinnovamento della società e dell'arte, gettando le basi della modernità.
Un'analisi della presenza della Madonna nell'arte figurativa e nella storia spirituale europea, che ne evidenzia i significati teologici e gli influssi sulla società. A partire dall'analisi del significato teologico della figura di Maria, il saggio ne ripercorre la storia e la sua rappresentazione nell'arte, osservando infine l'iconografia mariana a Firenze, città fortemente legata al culto della Vergine, evidenziando elementi comuni e divergenze nell'arte europea. Il volume riproduce in un ricco apparato iconografico duemila anni di rappresentazioni della Madonna tratte da chiese e musei di tutto il mondo.
Colto, raffinato e traboccante di idee, Rubens lavorò presso le più ricche corti europee fino a diventare uno dei massimi interpreti della pittura seicentesca. Nel 1620 la sua bottega era una potente manifattura che, con oltre cento addetti, era considerata la più prestigiosa scuola d'arte del Nord Europa. Il libro viene pubblicato nell'ambito della collana ArtBook composta da volumi molto schematici che presentano testi didascalici e documentati, l'analisi dei principali capolavori dell'artista, 350 illustrazioni a colori.
La storia dei principi e sovrani d'Occidente indagata attraverso i ritratti di quegli artisti che ne hanno tramandato l'effigie. Al centro dell'analisi è il modo in cui gli uomini di potere hanno scelto di farsi immortalare, il ricco linguaggio simbolico che traspare dalle posture, gli abiti, le espressioni del viso e gli accessori per rappresentare lo status di detentore del potere. A partire da modelli antichi - Alessandro Magno, Cesare, Augusto - sono prese in esame tutte le principali dinastie e famiglie regnanti del mondo occidentale, dai sovrani medievali agli zar, dai re di Francia ai Savoia, dalla corte di Spagna ai principi di Sassonia, dalle corti rinascimentali italiane ai dogi di Venezia, in una ideale galleria di personaggi che hanno fatto la storia.